sabato 8 dicembre 2012

“L’ULTIMO LIBRO DI VINCENZO MALAVOLTI ILLUSTRATA IL 21 DICEMBRE DURANTE “L’ULTIMA CENA” ALL’OSTERIA DELLA FONTE.



BRISIGHELLA. Ci aveva lasciati sull’orlo del panico con il suo “Aepilogous 2012”, romanzo catastrofista costruito sulla profezia Maya, ambientato a Brisighella e dintorni. Ma adesso lo scrittore faentino ma brisighellese di origine Vincenzo Malavolti (noto anche con lo pseudonimo di Vincent W. Mallory) penna prolifica e attenta alle vicende contemporanee, sempre originale nei suoi racconti, è passato con disinvoltura dalla fine del mondo al mondo delle fiabe.  Così dopo i condizionamenti di tv, cinema e media sul tanto temuto 21.12.2012 ha deciso, proprio alla vigilia della fatidica data, di virare sul genere letterario tanto caro ai bambini, stile Cappuccetto Rosso e Biancaneve, “Ariella - La principessa e il giullare”, sostenendo addirittura che tra le due opere vi sia anche una certa continuità. «Aepilogus 2012 è sostanzialmente un fiaba - spiega lo scrittore -, infatti si conclude con la frase “di leggende se ne raccontano tante nel nostro villaggio…”; da qui lo spunto per raccontarne una ai bambini, la storia di Ariella». Per dare continuità al suo ciclo creativo, Malavolti presenterà la fiaba durante “un’ultima cena” all’Osteria della Fonte di Brisighella proprio venerdì 21 dicembre. Per affrontare la catastrofe a stomaco pieno, lo scrittore  ha ideato anche un menù astrale: antipasto di Atlantide, cappelletti di Giove in salsa di Saturno, polpette di Mora romagnola al taglio galattico tanto per citare alcune delizie. Ovviamente ci sarà tempo per raccontare leggende, storie e soprattutto la nuova fiaba di Ariella: «una principessa occhialuta e capricciosa, che non lavandosi i denti fin da piccola, nessuno la vuole in isposa. Un problema che provoca la crisi del suo Regno tricolore, Pastaland, governato dal padre Re Bastachesimangi». Una fiaba ironica per gli adulti (in quanto vi si potranno leggere metafore sull’attuale situazione politica ed economica) ed educativa per i bambini, perché la morale può essere riassunta nel motto coniato per l’occasione: “curare l’igiene fin da piccoli per vivere felici e contenti e non avere regni cariati”. Francesco Donati Corriere di Romagna

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