domenica 30 settembre 2012

DALL’EUROPA A BRISIGHELLA PER FARE VACANZE…….LAVORANDO CON LA RETE ‘WWOOF’ NELL’AZIENDA DI VALLI


Jules, Nanda, John e Jasmin nell'azienda Valli

Resto del Carlino.  - Non chiamateli turisti, potrebbero anche offendersi: la loro idea di vacanza è lontana da ombrelloni e locali. Sono i viaggiatori della rete 'Wwoof' (World wide opportunities on organic farms), che hanno scelto di trascorrere un periodo lavorando in una fattoria, magari dall'altra parte del mondo. L'idea è semplice come la vita in campagna: gli ospiti offrono per quattro o cinque ore al giorno il loro lavoro- dalla potatura al nutrimento degli animali, dalla raccolta di frutta all'imbottigliamento del vino- e ricevono in cambio vitto, alloggio e, soprattutto, l'immersione in una cultura e in un modo di vivere distanti da quelli dei loro luoghi di origine.    Sulle colline di Brisighella, due piccole aziende agricole offrono ospitalità secondo i dettami del 'Wwoofing'. Una è quella di Mauro Valli, violoncellista di professione, ma agricoltore per passione: nel 2000 ha acquistato alcuni vecchi edifici rurali da rimettere a nuovo, e un piccolo appezzamento di terra su cui ha avviato una sua produzione di vino (4-5 mila bottiglie l'anno) e frutta. E in futuro ci sarà anche l'olio. In questi giorni ospita anche un architetto finlandese venuta a progettare un possibile sviluppo. Pochi anni dopo l'avvio della sua attività agricola Valli ha iniziato a ospitare i 'Wwoofers' di tutto il mondo. «Da marzo a ottobre, qui c'è quasi sempre qualche ospite- dice. - Vengono soprattutto dai paesi anglosassoni, Stati Uniti, Canada e isole britanniche, ma ho avuto anche giapponesi e sudamericani. Sono in gran parte di studenti, o di ragazzi che hanno appena finito gli studi. Ma non mancano persone in età più matura». Le motivazioni? Tante: «Vogliono aiutare le piccole aziende biologiche, imparare qualcosa. Ma soprattutto conoscere a fondo una cultura e uno stile di vita, e in alcuni casi esercitarsi con l'italiano». Si può restare per pochi giorni o mesi, l'importante è essere motivati e disponibili a vivere un'esperienza anche faticosa, ma stimolante. Anche dal punto di vista umano. «Anni fa - racconta Valli - ho ospitato per tre mesi un ragazzo giapponese: lavorava come cuoco in un ristorante italiano a Tokyo, e voleva fare

UN NUOVO BRISIGHELLESE DI PRESTIGIO: MAURO VALLI MUSICISTA E VITICOLTORE A BRISIGHELLA



Il prof. Mauro Valli è nato a S. Agata Feltria, si dedica alla musica antica lo stesso paese che ha dato i natali a Angelo Berardi, discende dalla grande scuola di Camillo Oblach, il leggendario violoncellista (prediletto da Toscanini per il suo magico suono di velluto) che fra i tanti allievi ebbe Giorgio Sassi e Amedeo Baldovino, maestri di Mauro Valli. Da circa trent’anni si dedica prevalentemente alla musica antica, collaborando con alcuni fra i più importanti specialisti al mondo. Membro fondatore dell’Accademia Bizantina, ha militato per vent’anni in questo gruppo contribuendo in modo decisivo alla sua affermazione internazionale. Attualmente è primo violoncello e solista de “I Barocchisti” di Lugano e del “Complesso Barocco” diretto da Alan Curtis. Ha inciso come solista concerti di Vivaldi e Leo, le Sonate di A. Scarlatti, Triosonate di Platti, Galuppi, l’Offerta Musicale di Bach, l’opera omnia di Corelli, l’Estro Armonico e Il Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione di Vivaldi, diversi CD dedicati ai compositori del ’600. Ha inoltre collaborato come continuista a innumerevoli incisioni di opere e cantate barocche. Tutti i suoi CD hanno riscosso consensi unanimi e attestazioni di eccellenza. Ha suonato in tutte le più importanti sale da concerto e stagioni di musica barocca di tutto il mondo, ripetutamente invitato, regolarmente acclamato. L’incisione delle Sei Canzoni di Angelo Berardi, (il suo più recente lavoro, realizzato con strumentisti del calibro di Sergio Ciomei, Vanni Moretto, Margret Koell, Giangiacomo Pinardi) ha strappato commenti entusiastici agli addetti ai lavori che hanno ascoltato in anteprima il CD; in particolare il famoso violoncellista e compositore palermitano Giovanni Sollima ha manifestato emozione, entusiasmo e ammirazione sconfinata per l’interpretazione. Oltre al violoncello barocco si dedica ad altri strumenti storici, in particolare utilizza spesso un violoncello piccolo a cinque corde, strumento passato in disuso nell’800. Ha anche suonato per parecchi anni la viola da gamba, realizzando anche un cd come solista in un concerto di Telemann. Suona poi un Arpeggione, che si è costruito con l’aiuto delle sorella Lucia Valli e del cognato Matias Herrera, entrambi liutai, autori del suo violoncello piccolo a cinque corde. Il prossimo strumento in arrivo, (attualmente in costruzione) è il Baryton, strumento raro che utilizza corde di bordone (come la viola d’amore), e per il quale Haydn ha scritto 113 trii con viola e violoncello. Suona su un violoncello Andrea Castagneri del 1740. Nel 2000 si è trasferito a Brisighella Mauro Valli violoncellista di professione, ma agricoltore per passione: ha acquistato alcuni vecchi edifici rurali da rimettere a nuovo, e un piccolo appezzamento di terra su cui ha avviato una sua produzione di vino (4-5 mila bottiglie l'anno) e frutta. E in futuro ci sarà anche l'olio.

Nato a Sant’Agata Feltria, lo stesso paese che ha dato i natali a Angelo Berardi, discende dalla grande scuola di Camillo Oblach, il leggendario violoncellista (prediletto da Toscanini per il suo magico suono di velluto) che fra i tanti allievi ebbe Giorgio Sassi e Amedeo Baldovino, maestri di Mauro Valli. Da circa trent’anni si dedica prevalentemente alla musica antica, collaborando con alcuni fra i più importanti specialisti al mondo. Membro fondatore dell’Accademia Bizantina, ha militato per vent’anni in questo gruppo contribuendo in modo decisivo alla sua affermazione internazionale. Attualmente è primo violoncello e solista de “I Barocchisti” di Lugano e del “Complesso Barocco” diretto da Alan Curtis.




venerdì 28 settembre 2012

LA STORIA DEL CAFFE’ AURORA DI BRISIGHELLA



Caffè Aurora in piazza Carducci



Caffè Aurora interno
Nessuno ignora che i locali adibiti a servizio caffè si prestarono e  sempre e più degli altri pubblici ridotti alla discussione di ogni avvenimento avvenuto o presupposto  in materia economica o politica, religiosa o industriale,facendovi spesso capolino l’insinuazione e la maldicenza.
Uno dei locali che per lungo tempo godè maggiore rinomanza fu quello detto “Dei Bracchini”, gestito dai fratelli Antonio Domenico e giacomo Piancastelli al piano terreno  d’ingresso al Palazzo Municipale , donde fu poi trasferito nel Palazzo Cattani in piazzetta all’angolo con la via delle Suore.
Questo esercizio era più specialmente frequentato da impiegati e negozianti di maggior nome e vi si lesse in un primo tempo la Gazzetta dell’Emilia unico giornale che  entrasse in paese dal 1850 al 1875, sulla quale i clienti intessevano le conclusioni più disperate e  strane. comunque si avverassero o stessero per concretizzarsi gli avvenimenti all’orizzonte dell’Italia o di altri continenti, si trovano le sorti  or tristi or liete che i popoli dovessero attendersi.
Al caffè Piancastelli seguiva al concorso del cliente il “Caffè dell’Aurora”, nella detta piazzetta con l’ingresso in via a Firenze, ove convenivano gli artigiani e borghesi attrati dal gioco del biliardo che nel precedente locale fu attivato soltanto nel 1878.
Prima di essere trasformato nello stato attuale    il “Caffè dell’Aurora”, all’angolo della via delle Suore ora Via Baccarini e a Via a Firenze ora via Roma, si componeva di due ambienti, nel primo dei quali ordinariamente prendeva posto l’artigianato mattiniero e nel secondo le donnicciole che davano di buona ora la stura ai consueti pettegolezzi prima di ascoltare la messa nel duomo non  vicino. 
Nel 1880 il locale fu ridotto ad un’unica sala col mezzo di un arco a tutto sesto lavorato dal capomastro Domenico Roversi. La necessità del nuovo adattamento si riconobbe nell’occasione dei lavori ferroviari  pei quali affluì nel paese un folto stuolo di impresari e impiegati.
Primo conduttore del nuovo esercizio fu Pistocchi Bartolomeo (1817-1868) che si vide incoraggiato  da una clientela non mai interrotta  né attenuata. morto il Pistocchi nel 1868 il caffè fu assunto da Candido Piancastelli sotto la cui direzione prese l’aspetto di un decoroso ritrovo cittadino.
Dicembre 2010 Cicognani Olga. Archivio storico Parrocchiale S. Michele  Arcangelo Brisighella. Amedeo Malpezzi. Notizie varie cittadini Brisighella. vol.VIII

AGGIORNAMENTO 26 Settembre 2012-09-27 tratto dal I Quadri della fondazione “Le Botteghe di Brisighella”

Agli inizi del ‘900 il gestore era Egisto Piancastelli, figlio della signora Utili, sorella della mamma dei fratelli Pasini. Successivamente  passa a Lodovico Galanzi e ai suoi figli Dirce, che gestiva il bar, e Leone titolare di una assicurazione prima di trasferirsi a Genova. Il caffè è poi condotto da Aldo miniati e da Guerriero Cenni  dalla mamma e dal fratello. Attualmente è gestito da Claudio e Rossana Farolfi Andrea Rava.  

giovedì 27 settembre 2012

SOLO NEL 1989 BRISIGHELLA RICORDA GIOVANNI PIANORI INTESTANDO L’OMONIMA PIAZZETTA




Piazzetta Pianori Brisighella: 1989 Inaugurazione piazza e monumento. Da sx Giovanni Piepoli Presidente consiglio Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Galassini sindaco Brisighella, Giuseppe Bartoli Assessore cultura

Castrocaro nel 1889 pose una lapide nel Palazzo del Comune ricordando alcuni patrioti tra cui Garibaldi, Mazzini e Pianori (sbagliando una lettera del cognome.). Il paese natale di Pianori ha atteso fino al 1989 per ricordarlo cent’anni dopo. L’Amministrazione Comunale di Brisighella (Sindaco Galassini) gli dedicò,  allora, una Piazzetta: la Piazzetta Giovanni Pianori.


Lapide del monumento su blocco in gesso

martedì 25 settembre 2012

FESTIVAL VENEZIA: ONORE AL REGISTA GIANVITTORIO BALDI



Pier Paolo Pasolini e Baldi Giagianvittorio

FESTIVAL VENEZIA Onori a Baldi Il 31 agosto al Festival di Venezia è stata proiettata la copia, mirabilmente restaurata, del film di Pier Paolo Pasolini “Porcile”. La sala era colma al si là di ogni aspettativa e il film è stato seguito con grande interesse dal pubblico presente. L’opera di Pasolini è stata prodotta da Gian Vittorio Baldi che ricevette alla fine del ’67 una paginetta da Pasolini che conteneva il soggetto del film e l’indicazione dei suoi contenuti. Pasolini aveva da poco pubblicato un manifesto sul teatro in cui sosteneva la massima importanza della parola sull’azione. Il film è un film sulla diversità e Pasolini sosteneva l’importanza di chiarire il significato del diverso, in una società che fa della normalità una specie di teologia. Gian Vittorio Baldi nella sua vita di provocatore e di ricercatore ha incontrato grandi personalità come Jorge Luis Borges e Gabriel Garcia Marquez e Carl Theodor Dreyer, ma afferma che il rapporto più lineare, attento e corretto in qualità di produttore l’ha avuto con Pasolini per i due film che di lui ha prodotto. Un terzo “Il San Paolo” rimase, anche dopo i sopralluoghi in America, solamente come progetto. La Cineteca di Bologna ripresenta la copia restaurata al Cinema Lumiere. Gian Vittorio Baldi sostiene che è anche un film sulla morte e che profeticamente preannuncia la fine del suo autore. Penso che sia un segnale autentico ma fa riflettere anche sul destino dei geni precoci. Essi compaiono all’improvviso e sbocciano, ma poi i loro colori troppo sgargianti offuscano le mezze calzette, i lecchini, gli incompetenti. In un mondo come quello italiano pervaso di una scuola dell’obbedienza che risale al medioevo e che ha trovato nella più oscurantista chiesa cattolica la sua espressione, almeno fino al Concilio Vaticano II, è già tanto che ai cineasti di opposizione e di cultura alternativa sia stato comunque concesso uno spazio. Certo quando le esequie saranno celebrate si alzeranno i cori osannanti di critici improvvisati, di queruli testimoni mai conosciuti. E’ stato così anche per i grandi. Questo è un Paese irriconoscente verso i suoi talenti migliori. Troppi servi, troppi paurosi, troppi finti umili. Ecco perchè le culture mafiose: criminali, di partito o religiose sono il collante dell’anima dei più. Solo il genio solitario vi sa sfuggire. Arturo Biondi Corriere di Romagna

I NOSTRI SOLDI




Pubblichiamo molte delle spese sostenute dagli amministratori di Brisighella affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l'uso del pubblico denaro


DETERMINAZIONE N. 246 DEL 12.9. 2012
CONTRIBUTO ALLA ASSOCIAZIONE PETER PAN   DI BRISIGHELLA  PER REALIZZAZIONE CREE 2012
Erogare e liquidare, per le motivazione e con le modalità espresse in premessa, alla Associazione Peter Pan di Brisighella cod. fisc. 02172940393, un contributo di €. 3.000.00 per la realizzazione del cre estivo anno 2012; 2 )di impegnare la somma di € 3.000,00.


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DELIBERA DI GIUNTA N. 92 DEL 17.9. 2012
CONVENZIONE CON “ASP SOLIDARIETA’ INSIEME DI CASTELBLOGNESE PER FORNITURA E DISTRIBUZIONE PASTI A DOMICILIO PER PERSONE ANZIANE
Affidare, all’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Solidarietà Insieme con sede a Castelbolognese per il servizio di fornitura e consegna pasti agli assistiti a domicilio;La durata della convenzione dal 01.07.2012 al 31.12.2014; una media indicativa di 29 pasti giornalieri per giorni 305. La spesa complessiva per il servizio in oggetto di €. 26.002,32 per il periodo 1 luglio 2012 al 31 dicembre 2014; Impegnare la spesa di € 4.002,32 per  bilancio dell’anno 2012 relativa al periodo 1 luglio al 31 dicembre 2012; che L’ASP provvederà inoltre alla riscossione degli addebiti precitati.
Nella delibera non è indicato il prezzo di ogni pasto e se è stata fatta una gara per l’assegnazione


lunedì 24 settembre 2012

I MARINAI DI GALLARATE CHE CUSTODISCONO IL RICORDO DI PADRE IGINO LEGA


Igino Lega era un gesuita, cappellano di Marina a Lero: dopo aver resistito ai tedeschi dopo l'8 settembre fu deportato in Germania, schiavo del Reich nelle miniere insieme ai suoi marinai. Oggi la sua figura "ispira" un concorso letterario
immagine di separazione

Quando tornò dalla prigionia, era un uomo alto ma provato. Ridotto a 46 chili, da novanta che ne pesava. Non molti forse conoscono davvero la figura di Padre Igino Lega, che - nato in Romagna, a Brisighella - a Gallarate è ricordato più che altro per la via che porta il suo nome, a Ronchi, e per le scuole omonime. A Gallarate il gesuita Padre Lega visse diversi anni, dopo la seconda  Guerra Mondiale: durante il conflitto era stato cappellano militare di Marina, assegnato all'isola di Lero, la maggiore dell'arcipelago del Dodecanneso che - nel mezzo dell'Egeo greco - apparteneva all'Italia dal 1912, dai tempi della guerra italo-turca. Dopo l'8 settembre, l'isola fu assediata e bombardata dai tedeschi per cinquanta giorni

«Much worse than Malta», dicevano gli ufficiali inglesi, che combattevano lì con gli italiani, ma che dall'Italia nemica erano stati bombardati a Malta fino  a pochi mesi prima. Quando i tedeschi conquistarono l'isola uccisero molti dei resistenti e consegnarono il comandante a Mussolini e alla Repubblica Sociale (l'ammiraglio Mascherpa fu poi fucilato dai fascisti, colpevole di obbedienza al legittimo governo italiano). Migliaia di altri marinai partirono per la prigionia e tra loro c'era anche Padre Lega. Atene, poi Belgrado, poi il campo di prigionia e il lavoro da schiavi nelle miniere di Westfalia. Un uomo alto - dicevamo - ridotto a 46 chili. Da quei giorni del 1943-45, il ricordo di Padre Lega è rimasto nel cuore dei Marinai, in particolare dei marinai di Gallarate


Che sono ancora un discreto gruppetto (pochissimi i veterani della Seconda Guerra Mondiale) e hanno una loro piccola sede ricca di cimeli, nel quartiere Crenna, che - ironia e curiosità - è anche l'unico vero quartiere collinare di Gallarate, il più distante dal mare. «Era un uomo straordinario e di grande valore, divenne poi cappellano dell'industria Maino e fino all'ultimo si è dato da fare per chi aveva bisogno» dice Francesco Totaro, il maresciallo in pensione presidente dell'ANMI Gallarate. Padre Lega morì per le ferite riporatate in un incidente stradale, mentre andava a Varese a cercare una casa per un operaio. Alla figura di Padre Lega i marinai gallaratesi hanno dedicato un concorso letterario: o meglio, la figura di Padre Lega è al centro del concorso di narrativa, mentre quello di poesia è a tema libero. Il concorso - invece - è dedicato a Luciano Introini. Sabato 22 settembre, alle 15, ci sarà la premiazione, all'Aloisianum, dove ancor oggi due lapidi ricordano Padre Igino Lega, cappellano di Marina di Lero. 21/09/2012 Roberto Morandi


sabato 22 settembre 2012

IL LIBRO DI ENZIO STRADA “OSARE E MORIRE” GIOVANNI PIANORI DETTO “IL BRISIGHELLINO” E L A SUA FAMIGLIA RICOSTRUISCE LA VICENDA UMANA E STORICA BASANDOSI SU DOCUMENTAZIONE PRESSO GLI ARCHIVI DI MEZZA EUROPA.


SE IN ITALIA PIANORI E’ UN “PERFETTO” SCONOSCIUTO BEM DIVERSA LA VALUTAZIONE CHE A LUI VIENE DATA DAGLI STORICI STRANIERI SECONDO I QUALI IL SUO GESTO TEMERARIO EBBE ALLORA CONSEGUENZE POLTICHE INTERNAZIONAL IMPREVEDIBILI: TALI DA CAMBIARE IL CORSO DELLA STORIA.

Giovanni Pianori detto il Brisighellino nacque il 16 agosto 1823 a S. Martino in  Poggio, comune di Brisighella. I suoi genitori ebbero 15 figli. Parte della numerosa famiglia si trasferì a Faenza dove  era più facile imparare un mestiere: chi il sarto come Alessio, chi il calzolaio come Giovanni e Senesio i quali furono “messi a bottega” presso Sante Padovani: uomo integerrimo e profondamente religioso.
Il 16 gennaio 1845,  Giovanni sposò la figlia di quest’ultimo, Virginia. Il 3 maggio  1847 egli divenne  padre di una bambina, Angela.  Il Brisighellino a Faenza si schierò ben presto con coloro che condividevano gli ideali risorgimentali così come venivano riassunti da Giuseppe Mazzini (“Dio e Popolo, Pensiero ed Azione”) e predicati in città pure dal sacerdote barnabita Padre Ugo Bassi. Dall’altra parte della “barricata” c’erano i cosiddetti Sanfedisti e Centurioni che difendevano le ragioni dei Papi di allora convinti che senza lo Stato Pontificio non ci sarebbe stata libertà per la Chiesa. Allo scoppio della Prima Guerra di Indipendenza nel 1848, Pianori partì volontario nel Battaglione comandato dal Conte Raffaele Pasi;  l’anno successivo, a Roma,  egli combattè con Garibaldi alla difesa della Repubblica Romana di cui Giuseppe Mazzini era l’animatore. Di fronte all’intervento dell’Esercito Francese inviato da Luigi Napoleone Bonaparte  ogni resistenza risultò vana.  Coloro che non persero la vita, al loro ritorno a casa, furono perseguitati e costretti a rifugiarsi all’estero abbandonando famiglia e lavoro.

LA MUSICA DELLA BATTAGLIA DI RAVENNA NELL’ERA DEL RINASCIMENTO”


ALLA CLASSENSE DI  RAVENNA LA CONFERENZA DEL MUSICOLOGO ANDREA VITALI*


Alla Battaglia di Ravenna 11 aprile 1512 , alla quale parteciparono i “brisighelli” guidati da Vincenzo Naldi, è dedicata la conferenza di Andrea Vitali. non si trattava di un tipo di musica suonata prima o durante i combattimenti per incoraggiare lo spirito dei soldati, ma piuttosto una rappresentazione programmatica della battaglia dopo l’evento.

*ANDREA VITALI storico del simbolismo e musicologo, presidente dell’Associazione Le Tarot, ha collaborato per diversi anni con l’Istituzione Biblioteca classense, curando gli eventi artistici del Settembre Dantesco. Nel 1980 ha ideato (dirigendole fino l 2004) le Feste Medioevali di Brisighella, una manifestazione che assurse a livelli straordinari divenendo famosa in tutta Europa.
 In qualità d istorico del simbolismo, ha fondato nel 1985 l’Associazione Le Tarot, formata da eminenti personalità del mondo accademico. Studioso del simbolismo dei tarocchi storici, ha scritto diversi saggi suul’argomneto diversi saggi iconologici tradotti in sei lingue.


dell’Associazione Le Tarot: http://www.letarot.it/

venerdì 21 settembre 2012

TROFEO BANDINI: OLTRE AL PREMIO PROMUOVE BRISIGHELLA NEL MONDO!


IL QUOTIDINANO TEDESCO AUGSBURGER ALLEGEMEINE DEL 7 AGOSTO 2012.

La traduzione dell'articolo del quotidiano Augsburger Allegemeine in data 07.08.- tiratura:320.000 copie ed è stato scritto dal giornalista Tobias Schaumann.

“L’Emilia-Romagna non riesce a liberarsi dell’odore di benzina nemmeno a Brisighella, cittadina medioevale adagiata sulle colline,  ubicata 65 chilometri a sud-ovest di Bologna. “Noi siamo la terra dei motori e dei sapori”, afferma il sindaco Davide Missiroli. “Questo è il nostro destino”. Una volta all’anno, in occasione della consegna del “Trofeo Lorenzo Bandini”, la cittadina viene letteralmente rivoltata  a testa in giù. Tra gli ultimi premiati figurano Sebastian Vettel und Nico Rosberg. Le “star” della Formula 1 arrivano a Brisighella in elicottero e trasformano il comune di 4.000 anime in una Mecca dello sport motoristico di fama mondiale. Passato il clamore Brisighella ritorna ad essere una simpatica bella addormentata. Forse è proprio questo gioco dell’ alternarsi di accelerazioni e  decelerazioni che costituisce il vero fascino  della regione Emilia-Romagna.”
Traduzione dal tedesco: Maurizio Capirossi

ARTICOLO DEL QUOTIDIANO TEDESCO

POMERIGGI CULTURALI A BRISIGHELLA


Reading e buon cibo nel punto vendita Terre di Brisighella
Buone letture accompagnate da buon cibo, è questa la ricetta dei due eventi proposti dal punto vendita Terra di Brisighella di Piazzetta Porta Gabolo, nel cuore del centro storico brisighellese. Il primo reading si terrà sabato 15 settembre alle ore 16: protagonista la blogger e scrittrice milanese Sandra Faè ed il suo ultimo lavoro dal titolo «Frollini a colazione», la storia incedibile di una single alle prese con problemi di cuore, colleghi, capelli e un mondo che cataloga le donne in frollini o brioche. Un romanzo ironico che si legge tutto d’un fiato. Il prossimo appuntamento è in programma per sabato 22 settembre alle 16 insieme alla blogger e scrittrice di Castel Bolognese Gloria Sangiorgi, vincitrice nel 2006 del concorso faentino “Ma adesso io”. Durante le letture sarà ovviamente possibile fare merenda e degustare i prodotti presenti nel punto vendita.

giovedì 20 settembre 2012

IL PROF. MONTUSCHI PIETRO UN BRISIGHELLESE ILLUSTRE, FORSE NON DOVUTAMENTE RICONOSCIUTO DAI BRISIGHRLLESI. FAENZA LO FECE CITTADINO ONORARIO.


Il prof. Pietro Montuschi a sinistra e il prof. Piero Zama consegna della cittadinanza onoraria del Comune di Faenza 25 gennaio 1956

Pietro Montuschi Brisighella 1874-1959
Frequenta il Liceo “Torricelli” a Faenza e s’iscrive all’Università di Firenze alla facoltà di Medicina, dove si laurea nel 1900. Nel 1914 consegue la libera docenza in Patologia medica all’Università di Pisa. A Firenze fonda la Croce Verde. Scoppiata la guerra 1915-1918, veste la divisa d’ufficiale medico. In quegli anni, gli è conferita l’onorificenza di Cavaliere della Corona d’Italia. Nel 1924, assume la presidenza delle Opere Pie di Faenza e in seguito la carica di podestà, dal 1930 al 1934.
Ottiene il titolo di Grande Ufficiale e più tardi, dal Consiglio comunale di Faenza riceve la cittadinanza onoraria. Accetta più tardi la tessera del partito Fascista senza tuttavia averne particolari simpatie ed essere mai coinvolto in azioni di natura polemica e politica.
LAPIDE POSTA NELLA SALA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI FAENZA 1956

Traduzione epigrafe
Il Senato e il Popolo Faentino. A Pietro Montuschi, Presidente
della Società Torriceliana, Docente di Medicina nelle Università,
il quale già a lungo resse con rara saggezza e somma rettitudine
il Municipio di Faenza, e presiedette le Opere Pie e con munifica
liberalità e con animo lieto provvide spesso ai bisogni degli indigenti
ed al benessere dei cittadini, il Sindaco e gli Amministratori,
affinché il ricordo di tanta generosa benevolenza divenga
sempre più vivo, e lo spirito di tanto valentuomo benemerito
della Patria si leghi con sempre più stretti vincoli di affettuosa
benevolenza a Faenza, per larghissima delibera del Comune,
con il mirabile consenso di tutta la cittadinanza, donano questa
lapide e gli rendono sommo onore
Faenza nell’ottavo giorno prima delle Calende di Febbraio, anno
1956 (25 gennaio 1956).

“RICORDO DI MIRO FABBRI”



Sua Eminenza Cardinale Achille Silvestrini e la sig. Rosa Angela Nonni ved.Fabbri, sul retro il quadro dedicato a Miro Fabbri (opera di Andrés Gallo Cajiao 2012) il 7 settembre 2012 per l’intestazione della “Loggetta Miro Fabbri” nella sede della Fondazione “La Memoria storica di Brisighella – I Naldi - Gli Spada –“.

FESTA DEL MONTICINO 2012: LA BELLA VETRINA DELLA FARMACIA ZOFFOLI A BRISIGHELLA







martedì 18 settembre 2012

SECONDA CATEGORIA RAVENNA Girone Q: INIZIA MALE IL CAMPIONATO PER IL BRISIGHELLA. LA FORMAZIONE ALLENATA DA MISTER SAVORANI VIENE SCONFITTA 3 - 0 DAL FRATTA TERME NELLA PRIMA GIORNATA.


DOMENICA 23 SETTEMBRE ESORDIO CASALINGO NELL'ATTESO MATCH CONTRO IL MODIGLIANA.


VUOI AVERE ANCHE TU LA TESTA NEL PALLONE ? Con l'inizio di settembre ricominciano gli allenamenti del settore giovanile del BRISIGHELLA VAL LAMONE CALCIO

I NOSTRI SOLDI


Pubblichiamo molte delle spese sostenute dagli amministratori di Brisighella affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l'uso del pubblico denaro

DETERMINAZIONE N. 237 DEL 13.9. 2012
LIQUIDAZIONE QUOTA A CARICO DEL COMUNE DI BRISIGHELLA PER LA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI ASSOCIATI ANNO 2012
di prevedere per l’anno 2012 la somma di €. 232.381,19 per la gestione associata dei di liquidare la spesa al comune di Faenza, relativa alla gestione dei servizi sociali associati per il comune di Brisighella.
RIPARAZIONE SCUOLABUS COMUALI PER L’ANNO 2012 €. 11.656-
che con Determina n. 9 del 20.01.2012 è stato impegnato l’ importo - relativo alla manutenzione e riparazione degli scuolabus comunali per l’anno 2012; Ritenuto opportuno variare gli impegni del Capitolo 7530 / 43 come segue: Pasi Sante di Dalla Pianta Alvaro & C. snc –€. 10.650,00; Elettrocar di Frassineti Fabrizio € 1.006,00;
CONVENZIONE CON CENTRO VOLONTARI DI BRISIGHELLA, RIMBORSO SPESE DOCUMENTATE RELATIVE AL 1' SEMESTRE 2012 €. 9.000.-
DETERMINAZIONE N. 221 del 22-08-2012
L’amministrazione comunale ha approvato la convenzione con il centro volontari di Brisighella per la realizzazione di progetti di pubblica utilità;*] che, conseguentemente, è stata sottoscritta la convenzione rep. 13714 del 05.05.2009 valida fino al 31.12.2012; - l’art.7 della convenzione suddetta, prevede il rimborso delle spese per la realizzazione del progetto* e nel limite in esso individuato su presentazione di apposita documentazione  giustificativa,fino ad un massimo di € 9.000,00. che il Presidente del Centro Volontari ha presentato al settore Servizi Sociali, le fatture corrispondenti alle spese sostenute per l’attività svolta relativamente al 1’ semestre 2012.. La spesa di € 9.000,00 per il rimborso delle spese relative alla gestione del Centro Volontari per l’anno 2012; * non è specificato quale caratteristiche del progetto

“OSARE E MORIRE”



L’Associazione e Fondazione La Memoria storica di Brisighella “I Naldi- Gli Spada”   il  7 settembre 2012 hanno presentato “Osare e morire”, il dodicesimo volume della raccolta “I quadri della fondazione”, dedicato a Giovanni Pianori detto il “Brisighellino” e alla sua famiglia e una mostra nella saletta Miro Fabbri. La mostra rimarrà aperta tutti i sabati e festivi mattina (10-12) e pomeriggio (16-18) il costo del quaderno 20 euro.




venerdì 14 settembre 2012

IL BRISIGHELLA CALCIO IN 2 CATEGORIA. IL CAMPIONATO INIZIA IL 18 SETTEMBRE 2012.



IL “BAR STAZIONE” RIAPRE IN “STAZIONE CAFFE’”


I “MITICI GESTORI”: GELINDO E ADOLFA
IL LOCALE E’ DI PROPRIETA’ DEL COMUNE DI BRISIGHELLA.
Bar Stazione anni 1970. Adolfa e Gelindo con Gregorio e Vania Graziani

Il Bar Stazione è stato realizzato negli anni 60 dal comune di Brisighella con i caratteristici “Cantieri Fanfani”, all’epoca un servizio per dare lavoro ai tanti disoccupati in specie giovani in attesa del lavoro. Tantissimi i cantieri realizzati a Brisighella (costruzione nuova ala Ospedale parallela a via Thò, marciapiedi e scalinate, Strada Carnè, ecc), a Fognano (Istituto Emiliani) opere importanti per l’economia locale.  L’idea di realizzare il “Bar Stazione” fu del Sindaco geom. Beniamino Baldi (1956 - 1961), un bar a servizio alla vicina Stazione Ferroviaria e nuova sede per le fermate delle “corriere” (prima avveniva all’inizio di via Baccarini) e sede della Pro Loco (associazione di volontariato) per informazioni turistiche, posta al di fuori del centro storico migliore ubicazione rispetto all’ attuale, e dotata di ampio parcheggio vicino all’arena comunale cinematografica estiva, (ora sede della Bocciofila Tasselli), che sostituisse la prima arena comunale posta in Via Roma (ora Piazza Giovanni Pianori) Il progetto del geom. Guido Padovani, capo ufficio tecnico comunale all’interno del locale due locali uno per il bar e uno con i tavoli per i clienti, oltre ad una tettoia per ospitare i tavoli esterni, realizzato  in mattoni a faccia vista della Fornace di Brisighella.  La gestione del bar, con bando pubblico, fu assegnata ai coniugi Gelindo e Adolfa, due ”mitici gestori” che attrassero per la loro simpatia, cortesia e generosità. I giovani brisighellesi di quel tempo che lo frequentavano quotidianamente, rispetto ai tempi attuali, per primi videro gli altri canali della Televisione, oltre al primo canale, con un’antenna altissima, portarono per primi il gioco del “majon”, organizzarono gite e grigliate un modo moderno e intelligente per quei tempi, per Natale per i clienti e il comune Gelindo faceva il “babbo natale”. Tanti i clienti di passaggio e in particolare i turisti della domenica.
Alla fine degli anni ottanta, per mia richiesta, ampliarono il locale realizzando una sala interrata, un secondo spazio esterno sul retro, una tettoia più ampia che copriva anche l’ingresso dell’Ufficio della Pro loco, progetto arch. Tiziano Dalpozzo. La spesa fu anticipata dai gestori ottenendo in cambio l’utilizzo “gratuito” per vent’anni del locale. Per una serie di cause lasciarono la gestione, alla fine degli anni ottanta, a Vincenzo Casadio poi è stata tolta anche la sede della Pro Loco e chiusa la tettoia dell’ingresso da Mario Monti, l’utilizzo del locale è stato prorogato dal comune al 2026. Vincenzo Galassini ex cliente, ex sindaco
Bar Stazione anni 70 con Gelindo

Bar Stazione anni 1970. Festa con i clienti: Alboni.Romano Liverani, Rosa Spada, Baby Badiali, Claudio Rondinini, Valerio Castellari, Adolfa e Gelindo, Romano Casadio.


BRISIGHELLESE CHE SI FA ONORE: IL RAMO INDUSTRIALE DELL’AZIENDA MILANESE GRAFICHE BAZZI MORETTI E’ STATA ACQUISTATA DAL FAENZA GROUP


Claudio Rossi

Il Gruppo capitanato da Claudio Rossi, che ha chiuso il 2011 con un fatturato superiore ai 12 milioni di euro, ha sedi a Faenza, Milano, Bologna, Treviso, Roma e Parigi. FAENZA GROUP SpA è un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale per l'offerta di servizi e prodotti per la comunicazione multicanale: stampa, editoria, packaging, cartotecnica, media communication. Negli ultimi anni, in controtendenza con l'attuale contrazione del mercato, il Gruppo ha messo a punto una strategia che mira a consolidare la propria posizione di leadership attraverso l'acquisizione di nuove realtà produttive, investimenti costanti nella tecnologia e l'utilizzo di personale altamente specializzato. 
Coerentemente e in linea con lo sviluppo del proprio Piano Industriale 2012-2015, Faenza Group ha recentemente siglato l'accordo di acquisizione del ramo industriale della Grafiche Bazzi+Moretti srl. L'azienda, con sede a Milano, rappresenta da oltre 95 anni un'eccellenza della stampa di qualità, grazie anche agli importanti investimenti in ricerca e sviluppo attuati per attrarre i nomi delle griffe italiane ed estere più importanti del fashion, della gioielleria e dell'automotive che continuano a scegliere la qualità dei servizi e dei prodotti realizzati dalla Bazzi. Con l'ingresso nel gruppo Faenza, Grafiche Bazzi proseguirà la propria crescita avvalendosi della competenza e della professionalità dei propri fondatori - la famiglia Bazzi - che continueranno ad essere coinvolti operativamente nella gestione e nello sviluppo della sede milanese. Grafiche Bazzi svolgerà la propria attività negli uffici e nello stabilimento produttivo di Milano, che diventeranno il quarto stabilimento operativo di Faenza Group dopo quelli di Faenza, Bologna e Treviso.  Attualmente FAENZA GROUP SpA è composto da 5 aziende - Faenza Industrie Grafiche, Grafiche Damiani, Grafiche Bernardi, Alta Media, Faenza Scientifics - dislocate nel Nord Italia (Milano, Faenza, Bologna, Treviso e Roma) e in Europa (Parigi).
Il Gruppo vanta oltre 90 addetti e ha chiuso il 2011 con un fatturato superiore ai 12.000.000 €.
Sotto la guida di Claudio Rossi, Amministratore Delegato nonché titolare del Gruppo, Faenza Group SpA è leader nella produzione di strumenti di comunicazione multicanale che vanno dalla stampa al web passando per il packaging e l'editoria.

IL CORO DEL COLLEGIO EMILIANI DI FOGNANO DIRETTO DA SUOR ROSA SERAFINA



Il coro del collegio Emiliani di Fognano è nato nel 2000 e durante l’anno svolge numerosi servizi a Fognano, Chiesa parrocchiale, Istituto Emiliani, San Cassiano, Strada Casale, Castellina, Brisighella Monticino, Faenza ottenendo sempre un gradito accoglimento da parte degli ascoltatori.
Il coro è diretto dalla guida appassionata di Suor Rosa Serafina. BUON LAVORO


TURISMO BRISIGHELLA CRESCE DEL 6%, IN TUTTA LA PROVIN-CIA CROLLO DEL 22%


IL LEGNO, UN MATERIALE ANTICO, NELLA GRANDE PASSIONE DELLA TARSIA LIGNEA DI STEFANO TOZZI


Una mostra, da non perdere,: dal 15 al 30 settembre 2012, presso la Galleria d’Arte Comunale, Via Naldi.
Brisighella
Opera legno intarsiato Palazzo comunale 

Se vi fosse capitato di fare una passeggiata per l’antico borgo medioevale di Brisighella, nella caratteristica Via degli Asini al n°17, anche solo un anno e mezzo fa, l’avreste visto lì nel suo laboratorio, al lavoro, dedito alla sua grande passione per l’intarsio, intento alla realizzazione dei suoi lavori a cui dedicava la maggior parte del tempo. Attraverso le grate della finestra, posta di fronte al tavolo su cui lavorava, lo si poteva scorgere mentre sceglieva con accuratezza la giusta essenza di legno da utilizzare per il soggetto a cui stava lavorando. A chiunque, passando, si affacciasse incuriosito alla porta spesso aperta della sua casa, non esitava nell’offrire l’invito ad entrare, sempre pronto ad accogliere gioiosamente per offrire l’opportunità, a chi volesse, di posare lo sguardo su qualcosa d’insolita bellezza. Stefano Tozzi inizia i suoi primi esperimenti con la tecnica dell’intarsio attorno alla seconda metà degli anni sessanta, sviluppando gradualmente nel corso degli anni, una sensibilità ed una tecnica artistica di notevole rilievo. Rimanendo assolutamente fedele ad un procedimento esecutivo interamente artigianale, che si avvale esclusivamente di utensili per l’intaglio manuale quali taglierini quasi sempre ideati personalmente, ha  volutamente escluso l’utilizzo di ausili meccanici (quali ad esempio il seghetto), con il preciso intento di conservare una metodica di procedura oramai pressoché unica. La passione per la tarsia lignea, ne motiva la pazienza certosina nell’assemblare infinite piccolissime particelle di legno che con maestria, diventano colore e forma, dando origine così ad una produzione di opere che in modo particolare negli ultimi 25 anni, hanno raggiunto risultati artistici estremamente interessanti. Le principali tematiche a cui Stefano Tozzi fa riferimento, sono alcuni caratteristici scorci paesaggistici della sua cara Brisighella, uniti ad immagini del repertorio tradizionale religioso cristiano e numerose rappresentazioni di stampe pittoriche antiche, dalle quali trae il necessario stimolo per l’affinamento di una tecnica d’esecuzione che giunge molto spesso a risultati d’impatto visivo, cromatico e formale, squisiti. Loris Tozzi
 Orari: feriali ore 17,00 - 21,00.   Festivi e prefestivi    ore 10,00 - 12,00 e 17,00 - 21,00