HOSPITALE DI SANTA
CATERINA
Questa antica costruzione, posta in caratteristica strada, poco lontano dalla
chiesa parrocchiale come fondazione, sembra risalire al secolo XV°, ma le
prime notizie certe si hanno dall’anno 1573 nella visita del
Visitatore Marchesini. Nel 1700 l’ospedale venne trasformato in
Congregazione di Carità. Oggi l’edificio ospita anziani di Fognano e oltre;
tutti gli ambienti sono stati accuratamente restaurati e resi più
confortevoli. Questi antichi luoghi di assistenza ai malati, ai pellegrini,
erano molto numerosi nella Valle del Lamone. Per secoli essi hanno
rappresentato una generosa assistenza a chi soffriva e a chi per fede
intraprendeva viaggi verso Roma o verso altre sacre località devozionali.
Nota
inserita da Galassini Vincenzo, ricerca internet.
L'inizio della
Provincia religiosa "Maria Immacolata" (Francescane Missionarie del
Sacro Cuore Roma) nell’Italia centrale, ha del provvidenziale! Sorge infatti
da quattro comunità di suore che la guerra del 1915-’18 aveva disperso nel
centro sud: Colonnata (Firenze), Ripe (Ancona), Monteporzio
(Pesaro), Fognano (Ravenna) e dall’unica comunità sorta nel 1930 a
Roma - periferia est, l’attuale zona di Centocelle, in quel
tempo quasi disabitata. È molto interessante conoscere per quali vie la
Provvidenza ha portato la Congregazione ad estendersi da Gemona in quelle
zone.
Casa “S. Caterina” Fognano (Ravenna)
Le suore arrivano nel piccolo
ospedale di Fognano, benemerita istituzione a beneficio dei malati e
bisognosi del paese, nel 1918, inviate dalla superiora generale Madre
Carmela François che in quell’anno visita le suore profughe alle Caldine
(Firenze).
Nella modesta opera, le suore rimangono cinquant’anni, assolvendo con estrema
umiltà alla missione caritativa loro affidata. Dedicano premurose cure ai
“ricoverati” generalmente persone abbandonate, per alleviarne la sofferenza e
offrire amorevole conforto alla solitudine. Esse prestano servizio nel
piccolo ambulatorio, si adoperano per aiutare i poveri e collaborano con il
parroco nell’animazione religiosa dei fedeli.
L’umile, preziosa presenza si conclude, con il mutare delle esigenze sociali
e la scarsità di personale, il 30 .09. 1971.
GHIOZZANO (SAN LORENZO)
Nei pressi di Fognano, a poco più di due chilometri dal centro, sulla
sinistra del Lamone, c’è l’ex parrocchia di Ghiozzano, dedicata al martire S.
Lorenzo. L’edificio ottocentesco, ancora ben conservato, è officiato in
alcune occasioni festive dal parroco di Fognano, specie in agosto per la
festa di san Lorenzo, titolare della Chiesa. Questa località è ricordata in
molti documenti notarili a partire dal secolo XV.
CAMPIUME (s.l.m. 186)
Poco oltre la chiesa di Ghiozzano, nella strada che ci immette in
Valbernigo, incontriamo l’ex parrocchia di Campiume, della diocesi fantina. Di
questa località abbiamo la prima notizia nell’anno 1291, allorché le
“Rationes Decimarum” registravano la Chiesa di s. Lorenzo detta in
Campaglioni (?). La chiesa risulta essere alle dipendenze della pieve di s.
Giovanni Battista in Ottavo (Pieve Tho). Una piccola comunità di appena
novanta anime che, nella visita Marchesini (1573), risulta unita a s. Maria
di Pistrino, oggi scomparsa. Dall’ex complesso parrocchiale è ricavato un
caratteristico agriturismo che ha il merito di aver salvato e valorizzato le
strutture originarie dell’edificio.
LA TORRE
Sulla sinistra, scendendo verso Faenza, è ben visibile una località detta
semplicemente dal popolo “la Torre”. Si tratta di un edificio al quale è
unita una massiccia torre non molto alta. Questa costruzione, tuttora
restaurata e curata, appartenne al compianto medico professor Pietro Montuschi (1874-1959),
benemerito cittadino di Fognano, vissuto a lungo a Firenze. Pietro Montuschi è cittadino illustre
e degnamente da ricordare per il tanto bene svolto non solo a Fognano, ma
anche a Brisighella e Faenza dove tuttora lungo “lo Stradone”, datato 1816,
si erge la Casa di Riposo Morri-Abbondanzi-Montuschi.
Fonti storiche ci dicono che questo antico edificio fosse un tempo dimora del
Cardinale Agostino Galamini (1552-1639),
già maestro generale dell’ordine domenicano, poi cardinale, infine Vescovo di
Loreto e successivamente di Recanati e Osimo. Uno dei tanti prelati che
merita di essere ricordato per la sua dottrina e la sua pietà.
Piero Malpezzi
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