venerdì 28 settembre 2012

LA STORIA DEL CAFFE’ AURORA DI BRISIGHELLA



Caffè Aurora in piazza Carducci



Caffè Aurora interno
Nessuno ignora che i locali adibiti a servizio caffè si prestarono e  sempre e più degli altri pubblici ridotti alla discussione di ogni avvenimento avvenuto o presupposto  in materia economica o politica, religiosa o industriale,facendovi spesso capolino l’insinuazione e la maldicenza.
Uno dei locali che per lungo tempo godè maggiore rinomanza fu quello detto “Dei Bracchini”, gestito dai fratelli Antonio Domenico e giacomo Piancastelli al piano terreno  d’ingresso al Palazzo Municipale , donde fu poi trasferito nel Palazzo Cattani in piazzetta all’angolo con la via delle Suore.
Questo esercizio era più specialmente frequentato da impiegati e negozianti di maggior nome e vi si lesse in un primo tempo la Gazzetta dell’Emilia unico giornale che  entrasse in paese dal 1850 al 1875, sulla quale i clienti intessevano le conclusioni più disperate e  strane. comunque si avverassero o stessero per concretizzarsi gli avvenimenti all’orizzonte dell’Italia o di altri continenti, si trovano le sorti  or tristi or liete che i popoli dovessero attendersi.
Al caffè Piancastelli seguiva al concorso del cliente il “Caffè dell’Aurora”, nella detta piazzetta con l’ingresso in via a Firenze, ove convenivano gli artigiani e borghesi attrati dal gioco del biliardo che nel precedente locale fu attivato soltanto nel 1878.
Prima di essere trasformato nello stato attuale    il “Caffè dell’Aurora”, all’angolo della via delle Suore ora Via Baccarini e a Via a Firenze ora via Roma, si componeva di due ambienti, nel primo dei quali ordinariamente prendeva posto l’artigianato mattiniero e nel secondo le donnicciole che davano di buona ora la stura ai consueti pettegolezzi prima di ascoltare la messa nel duomo non  vicino. 
Nel 1880 il locale fu ridotto ad un’unica sala col mezzo di un arco a tutto sesto lavorato dal capomastro Domenico Roversi. La necessità del nuovo adattamento si riconobbe nell’occasione dei lavori ferroviari  pei quali affluì nel paese un folto stuolo di impresari e impiegati.
Primo conduttore del nuovo esercizio fu Pistocchi Bartolomeo (1817-1868) che si vide incoraggiato  da una clientela non mai interrotta  né attenuata. morto il Pistocchi nel 1868 il caffè fu assunto da Candido Piancastelli sotto la cui direzione prese l’aspetto di un decoroso ritrovo cittadino.
Dicembre 2010 Cicognani Olga. Archivio storico Parrocchiale S. Michele  Arcangelo Brisighella. Amedeo Malpezzi. Notizie varie cittadini Brisighella. vol.VIII

AGGIORNAMENTO 26 Settembre 2012-09-27 tratto dal I Quadri della fondazione “Le Botteghe di Brisighella”

Agli inizi del ‘900 il gestore era Egisto Piancastelli, figlio della signora Utili, sorella della mamma dei fratelli Pasini. Successivamente  passa a Lodovico Galanzi e ai suoi figli Dirce, che gestiva il bar, e Leone titolare di una assicurazione prima di trasferirsi a Genova. Il caffè è poi condotto da Aldo miniati e da Guerriero Cenni  dalla mamma e dal fratello. Attualmente è gestito da Claudio e Rossana Farolfi Andrea Rava.  

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