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SETTEMBRE 2002: GLI EX SINDACI DI BRISIGHELLA: PETRONICI, PICCININI, ALBONETTI,
PELLICONI, GALASSINI, BARTOLI SAMORE’, IL REGISTA GIAN VITTORIO BALDI, CHIEDEVANO DI NON COSTRUIRE NEL CENTRO STORICO
DI BRISIGHELLA.
Il Parco Diletti disegno Romano Della Verità
Nel 2002 fu fatta una strenua lotta in difesa di
Brisighella e del suo centro storico, con l’aiuto a livello nazionale dell’on. Vittorio Sgarbi e della contessa Pasolini
presidente di Italia Nostra, per mantenere intatti i due giardini storici Diletti,
ricchi di piante secolari. i due parchi, oltre a quello Ferniani e Ginnani,
sono elementi fondamentali del paesaggio e delle caratteristiche uniche di
Brisighella, come i tre colli e la Via degli Asini. Un primo risultato fu
ottenuto, nel dicembre 2002, la notizia che la Soprintendenza ai beni
ambientali di Bologna nella persona dell’arch. Garzillo aveva firmato il primo
vincolo per il parco Diletti. Un risultato giusto, che premiava la strenua
difesa di Brisighella, contro interessi miopi di vantaggi economici per il
Comune e per il proprietario. Un successo ottenuto con l’aiuto sotto varie forme,
indipendentemente dalle idee politiche, per il bene di Brisighella: in
particolare alla Soprintendente Anna Maria Iannucci
di Ravenna, all’ex sindaco Lorenzo
Petronici, Augusto Piccinini, Achille Albonetti, Egisto Pelliconi, Pino
Bartoli, Vincenzo Galassini e Tiziano Samorè che condivisero e firmarono la
richiesta di vincolo, insieme al regista Gian
Vittorio Baldi, e in particolare al cardinale Achille Silvestrini il
quale non fece mancare l’appoggio morale nella difesa di Brisighella. Poi con
il cambio del sottosegretario, al ministero dell’On. le Sgarbi, la situazione
precipitò e il vincolo non fu più posto. Il Sindaco Cav. Cesare Sangiorgi, la Giunta,
e una parte della minoranza AN votò la variante al PRG, progettista l’arch.
Ennio Nonni, per l’edificazione contro ogni norma di legge. Il risultato è
sotto gli occhi di tutti.
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