mercoledì 26 novembre 2014

Olio di Brisighella, produzione in calo ma qualità ottima

E ora è operativa la legge contro i 

"furbetti dell'agroalimentare"

“In attesa che vengano strette le maglie ancora troppo larghe della legislazione relativa all'origine in etichetta, l’introduzione della nuova normativa ‘salva olio’, quella che tra le altre cose prevede l’obbligo del tappo ‘antirabbocco’ e anti-truffa in mense, bar, trattorie e ristoranti, è senza dubbio positiva, soprattutto perché arriva in un’annata difficile per i produttori di tutta Italia e anche delle nostre colline”. Così Massimiliano Pederzoli, Presidente Coldiretti Ravenna, commenta l’entrata in vigore della Legge europea fresca di approvazione da parte del Parlamento, legge che punta a tutelare proprio produttori e consumatori prevedendo in primis l'obbligo del tappo antirabbocco per tutti i contenitori di olio extra vergine di oliva serviti nei pubblici esercizi, questo per evitare che le vecchie oliere vengano riempite o allungate con prodotti stranieri spacciati per italiani - e in secondo luogo una più accentuata rilevanza cromatica rispetto all’etichettatura degli oli che siano prodotti con miscele provenienti da uno o più Stati, così da mettere in guardia il consumatore sulla diversa qualità e composizione merceologica del prodotto. 
La legge prevede sanzioni per chi non userà oliere con tappo antirabbocco che vanno da 1 a 8mila euro e la confisca del prodotto. 
“Ora che la legge salva-oli è operativa - prosegue Pederzoli - confidiamo che la si faccia rispettare a pieno e auspichiamo, in una situazione in cui la produzione a livello nazionale è crollata del 35 per cento, il massimo impegno da parte degli organi di polizia giudiziaria: dal controllo del traffico a quello delle modalità di vendita sottocosto”.

Venendo alla situazione della nostra provincia e quindi alla produzione di olio extravergine di Brisighella, primo olio ad ottenere nel 1996 la Denominazione di Origine Protetta, ci pensa Sergio Spada, produttore e presidente della Cab Terra di Brisighella alla quale aderiscono 300 olivicoltori, a tracciare il bilancio della campagna 2014: “Pur essendo partiti da una buona produzione - spiega Spada - l’annata è stata condizionata da più fattori, la presenza della cosiddetta ‘mosca dell’oliva’ e le temperature elevate di fine settembre-inizio ottobre, infatti, ci hanno obbligati ad anticipare la raccolta del prodotto e ad un maggiore lavoro di selezione che ha ovviamente inciso sulla produzione finale in termini di quantità e costi. L’annata 2014, dopo quella record del 2013, chiosa Spada, si è quindi chiusa con una produzione di 200 quintali contro i 600 dell’anno precedente e con un aumento del prezzo pari al 10 percento”.


In un momento delicato per l’olivicoltura faentina, dunque, “ben vengano queste nuove norme che tutelano chi lavora con qualità tenendo alta la bandiera del made in Italy” commenta il presidente Cab al quale fa eco il presidente Coldiretti Pederzoli: “Il consiglio ai consumatori è quello di guardare con più attenzione le etichette e di acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica”.

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