martedì 4 giugno 2013

I SACERDOTI DON PIO E BENEDETTO LEGA RICORDATI A 40 E 25 ANNI DALLA MORTE





Don Pio Lega



                                                  Don Benedetto Lega                                                


NELLA CHIESA DI PIEVE THO’ I NIPOTI HANNO RICORDATO I DUE SACERDOTI DELLA FAMIGLIA LEGA, TITOLARI PER ANNI DELLA PIEVE DEL THO
Sabato 1 giugno 2013, nella Pieve del Thò dove per anni sono stati per anni i titolari della parrocchia, sono stati ricordati i due sacerdoti LEGA, Don Pio nel 40^ e Don Benedetto nel 25^ dalla morte a cura dei nipoti Lega, Zucchini, Corbucci e dai parrocchiani della Pieve, la figura dei due pievani è stata revocata da Egisto Pelliconi.
IN RICORDO DI DON PIO E DON BENEDETTO di Egisto Pelliconi
Mi sento molto onorato per il particolare invito ricevuto dal signor Eugenio Zucchini per conto dei parenti e discendenti della famiglia Lega. Mi fa piacere essere qui con voi, vecchi e nuovi parrocchiani della Pieve, per ricordare questa sera insieme due grandi  parroci – pievani – che ha avuto questa Chiesa, questa  parrocchia di San Giovanni Battista in Ottavo. E' questa una chiesa molto importante e storica, già prima del mille ci sono tracce. Forse è la più antica Pieve della Diocesi di Faenza-Modigliana e della provincia di Ravenna, chiesa madre dell'intera vallata. Possiamo quindi dire che è la nostra Chiesa, la testimonianza più antica della presenza dei cristiani, della nostra fede, in Val d'Amone. Io vengo sempre volentieri a Pieve Thò, perché ho la fortuna di avere qui tanti amici e di ritrovare in questo luogo dei legami familiari. Rosina Dalmonte, era nata ed ha abitato con la sua famiglia a Villaggio Strada. Mio babbo  nel lontano  1920 da Scavignano, dove abitava allora, venne portato  in questa Chiesa per ricevere dalle mani del Card. Michele Lega il Sacramento della Cresima. La Pieve aveva infatti il privilegio di potere celebrare il Sacramento della Confermazione.

Don Benedetto Lega       Tonino Mortella Fotografo   Don Pio Lega
 Siamo qui riuniti per commemorare due sacerdoti che abbiamo conosciuto ed a cui abbiamo voluto bene per il loro carisma, per la capacità di essere sempre vicini ai loro parrocchiani, prodigandosi non solo per somministrare i sacramenti e annunciare la parola di Dio, ma anche per ascoltare e cercare di risolvere i problemi che venivano loro sottoposti da chiunque, anche da quelle persone che frequentavano meno la chiesa. La canonica era sempre aperta, come la casa madre dei Lega in Via Fossa a Brisighella.




Un accenno permettetemi proprio alla famiglia Lega, che tanto bene ha fatto a Brisighella. Personalmente ho avuto il privilegio di conoscere e frequentare fin dagli anni cinquanta alcuni dei fratelli: Ruggero, Maria Teresa, Giulia, Amalia, Mino, Margherita. Ma mi sento in dovere anche di ricordare alcune figure del passato più remoto: mi riferisco alla Madre Teresa Lega, che ha fondato la Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia, al Card. Michele Lega, giurista e prefetto di varie congregazioni, all'Arcivescovo mons. Antonio Lega e a Padre Igino Lega, eroico cappellano di Marina e Medaglia d'Oro al Valore Militare. Per la Madre Teresa e Padre Igino è in corso il processo di beatificazione; per noi  sono già dei Santi.
Nel particolare veniamo  a Pio Lega che era nato a Brisighella nel 1902 nella grande casa di via Fossa, e che venne ordinato sacerdote nel 1926 ad opera dello zio Cardinale Michele. Don Pio ha avuto una vita molto intensa. Ha insegnato nel Seminario di Ravenna, Canonico della Cattedrale di Cervia e della Collegiata di San Michele a Brisighella. È stato Rettore della chiesa comunale di San Francesco a  Brisighella, Economo Spirituale della parrocchia di Ghiozzano e in particolare Pievano qui  alla Pieve del Thò, diciamo meglio Pievano a San Giovanni Battista in Ottavo dal 1945 al 1968. Poteva fregiarsi del titolo di Monsignore in quanto era Cameriere Segreto di Sua Santità il Papa. La parrocchia, che comprende ovviamente anche Ponte Nono, contava allora circa 700 anime.
Alla Pieve ha intrapreso con cura e diligenza, d'intesa con la Soprintendenza di Ravenna, il recupero ed il restauro della cripta sottostante, i famosi scavi, documentati anche in pubblicazioni, aveva restaurato la Canonica ed il Campanile. Fu anche un geniale compositore di musica sacra, come attestano numerose partiture da lui composte, prevalentemente ispirate e destinate alla devozione religiosa popolare, che molti di noi ricorderanno di avere ascoltato in questa chiesa, in San Michele o al Monticino a Brisighella. Vi ricordate ad esempio "l'arcobaleno della pace"?
Una lapide con parole dello storico faentino Piero Zama e murata in quella parete nel 1968 ricorda con appropriate e nobili parole la figura del vostro, del nostro don Pio che raggiunse la Casa del Padre il 16 giugno 1968. La salma venne tumulata nella tomba di famiglia nel cimitero a Brisighella.
Fratello di Don Pio e Padre Igino, nipote del Cardinale Michele e di Mons Antonio è Don Benedetto Lega, che era nato a Brisighella, l'8 novembre 1914 dopo Pio e Igino.
Benedetto venne ordinato sacerdote dallo zio Antonio che resse la archidiocesi di Ravenna dal 1921 al 1946. Aveva brillantemente conseguito la laurea in Diritto a Roma. Rientrato in diocesi di Faenza era stato prima cappellano a Cotignola poi Parroco a Ritortolo. Successivamente divenne Canonico della Collegiata di Brisighella e della Cattedrale di Faenza. Inoltre non tutti sanno che era Giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale a Bologna.
Nel 1968 a seguito di un concorso indetto dal Vescovo di allora mons. Battaglia fra i sacerdoti della diocesi, gli venne affidata la guida di questa parrocchia, resasi vacante a seguito della morte del fratello Pio: incarico che manterrà per venti anni  fino al 1988 cioè fino alla morte. Alla Pieve continuò con impegno i lavori intrapresi dal fratello Pio, volendo come lui "un gran bene" a questa chiesa ed ai parrocchiani. L'Azione Cattolica era molto presente nelle varie sezioni, giovani, donne, uomini. La canonica era anche molto dinamica, in quanto sede di una pluriclasse elementare per i bimbi della zona. Fiorivano le attività parrocchiali di aggregazione e animazione per grandi e piccoli, in un clima di allegria e familiarità. Questo clima ha messo radici molto profonde, che ancora oggi dopo 25 anni danno i loro frutti. Lo testimonia l'ammirevole vitalità della comunità parrocchiale di oggi.
 Don Benedetto non disdegnava la compagnia di amici e coetanei che venivano da Brisighella per partecipare alle riunioni conviviali. Ospiti molto assidui di don Benedetto e di Pasquale Alpi erano il mio carissimo Nino, che non voglio chiamare suocero ma secondo babbo, e Carletto dell'omonima gelateria.
Nel corso della mia attività pubblica ho avuto modo di apprezzare la sollecitudine di don Benedetto verso i suoi parrocchiani: si faceva interprete e portavoce dei problemi personali e della comunità, e ricordo ancora la sua soddisfazione quando il Comune e il Consorzio Bacini Montani riuscirono a riaprire il ponte sul Lamone in località Fondisola, alla presenza del Vescovo di Faenza mons. Marino Bergonzini. Il ponte era stato dichiarato inagibile per motivi di sicurezza, e potete immaginare il disagio delle famiglie in destra Lamone, che per raggiungere Brisighella dovevano salire la montagna e scendere da Pracchio.
Ricordo anche l'impegno, l'ansia e la preoccupazione di Don Benedetto e di tutti i Lega quando nel 1976 – io ero in Amministrazione Comunale – venne solennemente eseguita la traslazione delle spoglie di Padre Igino dal Cimitero nella Collegiata con la partecipazione di ex Marinai di Lero, operai e cittadini di Gallarate, autorità civili e militari e di tutta Brisighella.
Nel 2011 abbiamo ricordato con due celebrazioni i cento anni di presenza a Brisighella delle Suore della Sacra Famiglia, l'Ordine Francescano voluto da Madre Teresa Lega, e il centenario della nascita di Padre Igino Lega: oggi con questa celebrazione eucaristica ricordiamo altri due religiosi della famiglia e cioè mons. Pio nel 45° e mons. Benedetto nel 25° della morte.
Di fronte ai vari rami di questa grande famiglia non c'è che da inchinarsi, esprimere ammirazione e rispetto per quanto negli ultimi due secoli hanno espresso in tante discipline ed attività dall'agricoltura, all'industria elettrica, alla lavorazione della seta, dalla assistenza alla gioventù femminile alla pubblica amministrazione. Ma è soprattutto nella carità in tutti i suoi aspetti che i nostri concittadini hanno lasciato un indelebile ricordo ed una grande testimonianza di fede.
 Ringraziamo il Signore e preghiamo affinché anche loro tramite ed intercessione questa Pieve possa continuare a funzionare ed a essere meta non solo di turisti  e di giovani coppie che vogliono ricordare la loro unione  in questa cornice architettonica stupenda, ma principalmente di sinceri Cristiani bisognosi di pregare e di accostarsi ai Sacramenti.
Per finire vorrei esprimere pubblicamente ammirazione ed un grazie a tutte le famiglie della Parrocchia che hanno a cuore questa Pieve. Dobbiamo essere tutti grati  a loro e anche ai Sacerdoti delle parrocchie limitrofe che compatibilmente ai loro impegni vengono a celebrarvi Messa. Brisighella, Pieve Tho, 1 giugno 2013        Egisto Pelliconi


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