venerdì 30 ottobre 2015

ELEVATO RISCHIO ESONDAZIONI NEL LAMONE DA SAN MARTINO ALLA GHIARONA


1 commento:

  1. Mi permetto allora di riportare per esteso quello che ho scritto e che viene definito come mio allarme:
    INVERNO THRILLER: ELEVATO RISCHIO ESONDAZIONI DEL FIUME LAMONE

    Non è una novità che I dati statistici confermano che le piene del fiume sono più frequenti ed intense.
    Facciamo presto a dimenticare ciò che è scomodo, ma il rischio di piena e di esondazione è COSTANTEMENTE cresciuto nel tempo, a causa dell’aumento dei sedimenti depositati dallo scorrimento delle acque. La presenza di vegetazione particolarmente di alberi maturi, non solo costituisce elemento di rigidità; essendo soggetta a schianti in conseguenza di tempeste di vento, neve, piene, marcescenze ed attacco di parassitari incrementa notevolmente la massa trascinata a valle dalla corrente. Un tronco crollato trasversalmente in alveo origina innanzitutto una deviazione della corrente, accentuando l’effetto erosivo sulle sponde (che nel tempo crollano o si assotigliano); costituisce una barriera che favorisce l’accumulo di altro materiale trasportato dalla corrente; sospinto ulteriormente a valle, si ferma in corrispondenza delle pile dei ponti o di altre opere idrauliche favorendo un innalzamento del livello delle acque di piena, come si è visto in zona ponte Dondolo e Terme. Altrettando pericolo derivano dall’apparato radicale: se la pianta si trascina la zolla, nella ripa rimane un’ampia voragine tale da provocare la progressiva erosione ed il franamento della sponda, come sottolineato prima.
    Il Piano Stralcio di Bacino per il Rischio Idrogeologico identifica innumerevoli punti da proteggere o adeguare con interventi specifici, in paritocolare a San Martino in Gattara, Fognano, Brisighella, compresi tutti i ponti e le passerelle presenti.
    il Lamone soffre di diffusi problemi di manutenzione ordinaria (praticamente assente) e richiede il taglio di vegetazioni e sistemazioni spondali massiccia e urgente. La possibilità di accogliere senza rischi la portata delle prossime piene è oltre il limite. Nell’eventualità di una piena, la portata stimata come evento, (1025 mc/sec) che è anche leggermente meno di quello che si è verificato lo scorso anno, non c’è la possibilità di accogliere senza danni ingenti l’onda di piena.
    Non si pensi che l'evento dello scorso anno sia da catalogare come eccezionale, in quanto la somma dei danni subiti dagli argini e l'aumento della vegetazione ha indebolito non poco le ultime difese. Il caldo torrido di quest'estate, ha fatto il resto, aprendo ampie crepe nel terreno, pronte ad ospitare la prima acqua in arrivo, e quindi destinate a compiere altri danni. Praticamente è una certezza che in futuro sia sempre peggio se non si interviene in maniera decisa.
    Il Comune di Brisighella si rifiuta di inserire la zona sportiva e le aree adiacenti alla zona Terme, nelle mappe cosiddette a "rischio esondazione", anzi quelle zone sono adibite a centri di accoglienza proprio in caso di esondazione... pazzesco!
    Non è un caso se la Giunta Regionale è al centro di una interpellanza presentata Andrea Bertani (M5s) in merito a questa problematica.
    Non fare nulla non paga mai, i costi per gli interventi sostenuti prima della tragedia sono ben inferiori a quelli si dovranno affrontare poi.
    Il Capogruppo Davema
    Mauro Dalla Verità

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