venerdì 22 marzo 2013

PORCILAIA NELLA VENA DEL GESSO: IL MOVIMENTO 5 STELLE RISPONDE AL SINDACO DI BRISIGHELLA, DUBBI SULLA REGOLARITA’





E noi saremmo gli incompetenti?  di Andrea "ANDY" Palli Faenza - 
Come avevamo previsto è iniziata la corsa all'ambito premio "Porco del parco", basta aver letto in questi giorni le piccate risposte del Sindaco di Brisighella Missiroli (vedi sopra) e dell'imprenditore Leonardo Spadoni (leggi qui) pubblicate sul "Resto del Carlino" in risposta al nostro comunicato sulla nascita della porcilaia a ridosso del Parco della Vena del Gesso a Zattaglia. Il M5S non sa leggere un piano regolatore, non conosce il territorio, cavalca la protesta in modo grossolano, preferisce gli allevamenti intensivi e via così.... In realtà il M5S faentino conosce benissimo il proprio territorio, perché è fatto da cittadini che vivono, lavorano e fanno attivismo politico ed ambientale nello stesso. Il Sindaco e tutto l'apparato del PDmenoL brisighellese dovrebbe piuttosto fare un esamino di coscienza e chiedersi se il lavoro fatto in questi anni è stato all'altezza delle promesse e delle aspettative della cittadinanza. La stessa cittadinanza che, sdegnata e preoccupata per le sorti del proprio territorio e la nascita di questa porcilaia che non ha niente di virtuoso, si è rivolta a noi in mancanza di interlocutori credibili nell'Amministrazione brisighellese ed ha sollevato critiche legittime. La stessa cittadinanza che ha premiato il M5S con una straordinaria percentuale del 26,2%, a sette punti percentuale dal colosso PD, 1247 voti di Brisighellesi che l'autorevole rappresentante dell'Amministrazione vorrebbe psicoanaliticamente rimuovere. La stessa cittadinanza verso cui il sindaco, con queste parole, ha dimostrato di non avere nessun rispetto. Il primo cittadino deve essere garante di tutti coloro che vivono nel paese che amministra. Le affermazioni diffuse sui quotidiani sembrano più le parole di un funzionario sull'orlo di una crisi di nervi piuttosto che chiarimenti a chi presenta legittimi dubbi.


La cosa più sorprendente è che, senza rendersene conto, il sindaco Missiroli si contraddice apertamente perché prima sostiene che noi non sappiamo leggere un PRG, ma subito dopo conferma che il valore massimo di superficie utile edificabile è 400 metri quadri: quindi avevamo letto bene! L'autorevole tecnico potrebbe obbiettare che non è questo l'oggetto della discussione, ma piuttosto i 1500 metri quadri restanti che a suo avviso sarebbero "servizi agricoli annessi al piano". Il progetto di variante prevede quattro corpi per un totale di 1845,29 metri quadrati. I corpi sono:
- corpo A servizi per aree coperte di alimentazione e riparo da intemperie e predatori 1188 mq;
- corpo B servizi per aree coperte di alimentazione e riparo da intemperie e predatori 234 mq;
- corpo C struttura per gestazione/parto e allattamento, ufficio veterinario, spogliatoio, wc, deposito    alimento per scrofe e suinetti 374,53 mq; -corpo G sala quarantena 48,76 mq.
Nel PRG c'è un articolo dedicato agli allevamenti, il 13.3 "Allevamenti aziendali" che recita: "La SUL (Superficie Utile Lorda) deve rientrare in quella prevista all'art. 13.2, fino ad un massimo di 700 m2. Per quanto riguarda gli allevamenti suinicoli e avicoli, la potenzialità massima è pari al 40% di quella di cui al comma 13.2, con un massimo di 400 m2 di SUL". A noi questo articolo sembra abbastanza chiaro. Ma attenzione: il sindaco nell'intervista fa riferimento a servizi agricoli che in base all'art. 13.2.1 delle NTA (Note Tecniche di Attuazione) "Servizi agricoli": si intendono per servizi - ai fini della presente norma - quei fabbricati a stretto servizio dell'originaria abitazione rurale, quali i fienili, e non i fabbricati che, per tipologia e/o dimensioni, si prestavano originariamente ad una utilizzazione autonoma (allevamenti, serre, ecc.). E quindi? Il Sindaco forse ha letto il progetto di variante dove fatalmente in corrispondenza del corpo C, struttura per la gestazione e altro, ci sono tre asterischi ed andando a leggere il riferimento, questo riporta: "l'unico edificio assimilabile ad allevamento aziendale è quello indicato con la lettera C il quale ha una superficie complessiva pari a mq. 374,53, ....tale superficie è inferiore a quanto stabilito dalle norme di PRG indicate in 400 mq ( art. 13.3)" E le aree coperte di alimentazione (corpo A e B)? La sala di quarantena (corpo G)? Non fanno parte dell'allevamento? O sono dei servizi come dice il sindaco? Leggendo le norme ( art 13.2) si direbbe che ricadono nella voce allevamenti...ma i tecnici nel redigere il progetto scrivono espressamente che questi (i ricoveri temporanei) sono "assimilati a strutture di ricovero attrezzi - servizi agricoli" come indicato nel vigente PRG art. 13.2.1 e dalle LINEE GUIDA PER ALLEVAMENTO DI SUINI ALL'APERTO-STATO SEMIBRADO - D.G.R. (Delibera di Giunta Regionale) n. 1248/2008 punto 5.1". Questo il link al D.G.R. in questione: http://www.saluter.it/documentazione/leggi/regionali/delibere/dgr-1248-2008/at_download/file/dgr_suini[1].pdf
Nel citato articolo del PRG non c'è nulla che porti a questa assimilazione come riportato sopra. Il D.G.R a cui si fa riferimento in particolare il punto 5.1 titola: RICOVERI e ATTREZZATURA. Non dice assolutamente che i ricoveri sono assimilabili a servizi agricoli, non parla di attrezzi ma di attrezzature (abbeveratoi e quant'altro per la riproduzione). Siamo noi che non sappiamo leggere il PRG o altri documenti? Inoltre si può leggere l'autorizzazione sismica rilasciata ai sensi dell'art.12 della Legge Regionale 19/08 , in data01-10-2010, che recita: "si autorizza la realizzazione di n°3 capannoni per allevamento suino" l'allegata relazione tecnica ci indica la superficie: "i tre capannoni, di identiche dimensioni; hanno dimensioni perimetriche di 33 metri per 12 metri" quindi 396 metri quadri per tre volte ovvero quasi 1200 metri quadri, ben al di sopra del consentito. Come se non bastasse dal progetto presentato dalle Officine Gastronomiche Spadoni si evince la vera destinazione degli annessi:
- primo capannone ricovero per 80 suini con peso vivo tra 30 e 50 kg; -secondo capannone ricovero per 80 suini con peso vivo tra 85 e 110 kg; -terzo capannone ricovero per 72 suini con peso vivo tra 110 e 160 kg.  Poi ovviamente ci sono tutti gli altri edifici, compreso quello che secondo il noto esperto comunale è l'unico edificio che si può definire allevamento, mentre questi capannoni pieni di maiali non sono una porcilaia, ma bensì semplici annessi. Agli occhi di un comune cittadino si può dire che appaiono una porcata! Altresì, riprendendo l'intervista del Sindaco, ci pare corretto chiarire che si tratta di allevamento allo stato semi brado come riporta il progetto di variante e non allo stato brado come riporta il primo cittadino. Infine risulta difficile capire come un amministratore che con tanta sicumera accusa di incompetenza chi osa criticare il suo operato, risponda ai dubbi sulla forma ottagonale di un edificio della porcilaia e il rispetto dei criteri tipologici, affermando: "sulla forma ognuno può avere le proprie opinioni". Forse il Sindaco non ricorda l'art. 4.4.4 e il 12.2 del PRG che noi non sappiamo leggere:
- all'art.4.4.4 "Architettura e ambiente" si legge: a livello di indirizzo, negli interventi va assicurato il corretto inserimento delle opere secondo la tradizione dei luoghi.... le masse, le forme e i materiali dei nuovi fabbricati devono essere coerenti con le costruzioni esistenti nella zona circostante;
- all'art. 12.2 "Zone agricole: disposizioni comuni": tutti gli interventi devono essere volti a conservare e/o recuperare e/o realizzare le consolidate caratteristiche (morfologiche, tipologiche, costruttive, materiche e cromatiche) proprie dell'edilizia rurale collinare, nel rispetto dell'orografia circostante.
Noi sicuramente non conosciamo il territorio come lo può conoscere lui, quindi magari ci può e ci vuole indicare dove si trovano edifici ottagonali tipici dell'edilizia rurale collinare...
Questi aspetti sono difficili da cogliere anche leggendo le dichiarazioni dell'imprenditore Leonardo Spadoni che, sempre sul "Resto del Carlino", ha voluto sottolineare il valore del suo allevamento modello, documentando il tutto con un'immagine idilliaca del "suinificio", dove mancano solo i Sette Nani per completare il quadretto. Prossimamente il filantropico imprenditore che ha investito i suoi capitali, senza preoccuparsi, a suo dire, dei risultati del progetto, potrà comunicare a tutti i cittadini quanto ha ricevuto di finanziamenti dall'Unione Europea e/o da altri enti e se sono previste altre porcilaie, nel qual caso anche dove si intende localizzarle. Potrebbe sembrare una precisazione superflua, ma appare strano che vista la magnificenza del progetto decantato dai nostri amministratori, non si sia pensato di divulgarlo alla cittadinanza attraverso incontri pubblici e assemblee, preferendo realizzare tutto in sordina e all'insaputa di tutti. Visti i ripetuti tentativi di confondere le idee con informazioni confuse o dati difficili da contestualizzare occorre ribadire che non vogliamo criticare i veri allevatori di Mora Romagnola, che necessita di piccoli allevamenti integrati nel territorio come precisato nel disciplinare, ma intendiamo difendere il nostro patrimonio agricolo e naturale, ricco di biodiversità, dagli eco-furbi. Il ricorso al ricatto occupazionale è un'arma vecchia e spuntata visto che sul nostro territorio, prima di questo progetto inquietante, erano già presenti a decine gli allevamenti di Mora e funzionava già un macello autonomo.
In merito alle ventilate dimissioni da sindaco in caso di accordo tra PD nazionale e Movimento Cinque Stelle, Missiroli sa di non correre seri rischi, vista la posizione coerente del Movimento, ci dispiace comunque per i molti Brisighellesi e non che avevano già stappato le bottiglie di Sangiovese e Albana, gli stessi che si augurano che presto possa nascere un gruppo 5 Stelle anche a Brisighella.

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