sabato 5 ottobre 2013

Brisighella / Convegno e inagurazione della mostra per i 120 anni della Ferrovia Faentina

        

venerdì 04 ottobre 2013


Brisighella assieme al comitato gli "Amici della Faentina...il Treno di Dante" organizza sabato 5 ottobre alle 18.30 un convegno nel foyer del Teatro comunale Pedrini. Al simposio sugli aspetti ingegneristici della strada ferrata, coordinato dall' ing. Franco Pirazzini, è presente anche Maurizio Panconesi uno dei due autori del libro "Cara Faentina".




Durante il convegno verrà inoltre presentato il DVD "I mitici treni a Vapore... i 120 anni della Faentina": una collezione unica di quattro film storici realizzati sull'antica "direttissima" negli anni Ottanta, realizzati grazie alla regia di Alessandro Fontanelli, alla collaborazione del giornalista Luigi Rivola e al contributo di SEAMOND INTERNATIONAL SHIPPING & FREIGHT. Quattro film storici che mostrano immagini in gran parte inedite e ormai irripetibili. Piene di vapore, di fumo, di suoni e di ritmi meccanici dimenticati.

Segue, nello stesso giorno, l'inaugurazione di una mostra alla Galleria comunale in via Naldi (aperta nei fine settimana e il mercoledì mattina fino al 20 ottobre) con foto, documenti e materiale storico di privati e dell'archivio del Dopo Lavoro Ferroviario di Faenza-Forlì.

Sempre sulla Faentina, inaugura domenica 6 ottobre alle 15, al Circolo Endas di San Cassiano, una seconda esposizione a cura della Società polisportiva e culturale locale, aperta le domeniche 6, 13 e 20 ottobre durante la Sagra della Polenta della frazione brisighellese. Protagonisti dell'allestimento saranno gli aspetti paesaggistici della ferrovia attraverso gli 'scatti' in bianco e nero di Maurizio Callegari, fotografo e passeggero in cerca di rimandi al passato e di un viaggio lento appagante e autore di una trilogia fotografica sulla faentina "1893 - 2013 La Ferrovia" (GL Servizi Grafici)

                             La storia

Quando nell'aprile 1893 la Faentina fu inaugurata, era una sintesi d'interessi militari, economici e politici e vantava strutture ingegneristiche e metodologie di cantiere fra le più innovative dell'Italia Unita. Travagliato l'iter di costruzione di quel tracciato su rotaia che durò dodici anni (era iniziato nel 1881), ma la linea ferrata lungo la valle del Lamone fu scelta come la più breve e vantaggiosa per congiungere la via Emilia alla Toscana.
Determinanti motivi economici
I porti di Ravenna, Livorno e Ancona, le città di Ferrara, Ravenna, Faenza, Rimini e Firenze e le valli del Lamone e del Mugello collegate da una comunicazione diretta avrebbero favorito commerci e nuove imprese con benessere e vantaggi aggiunti all'inizio della rivoluzione industriale. Anche allora un "comitato di benemeriti cittadini toscani e romagnoli" era preposto alle scelte operative: presieduto da Giovanni Benericetti era composto da Lottaringo Lottaringhi della Stufa, Francesco Zauli Naldi, nobiluomo faentino trapiantato a Firenze (unico del gruppo che vedrà realizzata l'opera), Jacopo Fabbroni, gonfaloniere di Marradi e Giovanni Antonelli, scienziato e padre nell'ordine degli Scolopi, incaricato dal comitato di effettuare rilievi per ricercare il miglior tracciato.

                             I numeri

70 milioni di lire il costo dell'opera che presentava 101 chilometri di linea, 15 stazioni intermedie, 9 magazzini merci, 12 piani caricatori, 19 case cantoniere semplici e 81 doppie, 25 gallerie sul versante tirrenico e altrettante su quello adriatico, 23.756 metri in galleria, 336 ponti e ponticelli, 55 ponti e viadotti, 54 passaggi a livello, 18 cavalcavia, 113 sottopassi, 69 scambi, 577 i metri massimi sul livello del mare all'interno della galleria degli Allocchi (3.778 metri, la più lunga) contro i 51 metri del Salto della vacca, la galleria più breve.
Nel tempo, l'alternanza di alti e bassi della Faentina ha segnato stagioni positive (come nel primo ventennio di vita) per il commercio, le arti e l'economia; ma anche le mutilazioni della Seconda guerra mondiale con un progressivo declino, oggi arginato da buone prospettive di moderne soluzioni.
Un'antica ferrovia pensata e costruita nel 1800 per unire un'Italia appena risorta: valli e montagne che trasudano storia e fanno sfoggio di rara, naturale e a volte selvaggia bellezza, ma anche prospettiva futura perché questa "direttissima" del passato dopo 120 anni vuole riscoprire il suo futuro.

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