sabato 26 ottobre 2013

NOVANT’ANNI DI SILVESTRINI



Antono Patuelli.- Resto del Carlino, 25 ottobre, il Cardinale Achille Silvestrini compie novant’anni. Romagnolo di Brisighella (Ravenna), dove conserva anche la casa, Silvestrini ha soprattutto servito la Santa Sede come diplomatico di cui è stato uno dei più eminenti esponenti nella seconda metà del Novecento, seguendo i grandi esempi dei brisighellesi fratelli Cardinali Gaetano e Amleto Giovanni Cicognani che per quarant’anni furono Nunzi Apostolici, quando Amleto Giovanni fu anche Segretario di Stato Vaticano. Don Achille, negli anni giovanili, ha studiato fra Brisighella e il Liceo classico a Faenza, ha respirato l’aria di una Romagna ancora intrisa dei conflitti ottocenteschi sul potere temporale e quell’esperienza gli fece maturare alte sensibilità sulle distinzioni fra Chiesa e Stati.
Poi Don Achille si trasferì prevalentemente in Vaticano dove in particolare collaborò col Cardinale Segretario di Stato Agostino Casaroli a fianco del quale negoziò negli anni Settanta gli accordi di Helsinki sulla sicurezza e la distensione in Europa che rallentarono le più forti tensioni della guerra fredda e permisero di far germogliare anche i diffusi fenomeni di dissenso che prepararono per tempo le premesse della caduta dei regimi dell’Est Europa e la nascita di quelle nuove democrazie.

NEGLI anni Ottanta Don Achille, Segretario per gli Affari Pubblici della Santa Sede, è stato soprattutto artefice del nuovo Concordato fra Stato italiano e Chiesa del 1984. Proprio Silvestrini portò a termine quell’opera cosi complessa anche perchè Egli è intriso di principi di fede religiosa e al tempo stesso di costituzionalismo, privo dei risentimenti ottocenteschi per la fine del potere temporale, consapevole dell’importanza delle distinzioni e contemporaneamente della collaborazione fra Chiesa e Stato per finalità sociali e di costruttive relazioni internazionali. Ricordo i colloqui di trent’anni fa con l’allora Arcivescovo Silvestrini che mi spiegava riservatamente in anticipo quegli sforzi. In questi giorni Don Achille sarà festeggiato a Roma in particolare dai ragazzi di Villa Nazareth, la meritoria istituzione culturale che guida da decenni, e dai tanti che dalla Romagna e dalle sue molteplici relazioni internazionali lo raggiungeranno in vario modo con la considerazione intellettuale e l’amicizia che ha saputo meritare. di Antono Patuelli

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