La Conferenza di Helsinki
costituì un momento di alto confronto internazionale, a cui – per la prima
volta dal Congresso di Vienna del 1815 – prese parte anche la Santa Sede, che
offrì, soprattutto attraverso monsignor Agostino Casaroli e monsignor Achille
Silvestrini, un fondamentale contributo diplomatico e culturale sui diritti
dell’uomo e sulla libertà religiosa. E proprio a Silvestrini ha voluto
significativamente rendere omaggio il cardinal Parolin. “Il Cardinale – “Don
Achille” per noi di Villa Nazareth – è stato uno degli operai della prima ora
di quella svolta epocale, sintetizzando così quegli anni di lavorio, di incontri,
di negoziato e di risultati diplomatici rilevanti: «Helsinki è stata
un’intuizione di grande significato»”.
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