Ieri si è appena
concluso l’evento dedicato alla Melagrana grossa di Faenza e
già possiamo dedicarci
ad un altro frutto della nostra terra, la Pera
Volpina, che come il corbezzolo e le giuggiole appartiene ai
cosiddetti frutti dimenticati,
tanto cari al poeta e scrittore Tonino
Guerra.
Vecchia coltivazione di
pero presente in Romagna da oltre 1 secolo, questa pianta era spesso utilizzata
come sostegno lungo i vecchi filari di viti (pergoletta romagnola). Attualmente
la troviamo in vicinanza di vecchie case di campagna, in mezzo a vecchi vigneti
e, in alcuni casi, ancora in mezzo ai boschi, oggi abbandonati, dove un tempo
il terreno risultava coltivato.
È una pianta molto rustica che si
adatta facilmente ai vari tipi di terreno, preferendo quelli profondi, freschi,
fertili, riuscendo però a sopravvivere e a sviluppare anche sui terreni aridi.
Nelle colline di Casola Valsenio, di Brisighella e di Riolo Terme, sono state
trovate piante di oltre 60
anni di età, questo dimostra la longevità della specie.
E proprio a Brisighella, domenica
prossima 15 novembre,
avrà luogo una Sagra in
onore della pera volpina
che, assieme ad altri prodotti tipici di questa terra, quali la patata detta “la bianca di
Torre Cavina” e il fagiolo
nero di Croce Daniele (formaggio pecorino reso più
appetitoso con foglie di felci e noci) verrà esposta e messa in vendita nelle
caratteristiche bancarelle del centro storico. Un’occasione per riscoprire
i sapori della nostra
tradizione rurale, quando i prodotti che oggi
non sono adatti al consumo di massa, facevano stabilmente parte della
dieta dei nostri nonni.
Tornando alla pera volpina, è di forma
rotonda, la buccia è rugosa e color ruggine, al suo intero la polpa è dura,
croccante e granulosa. È adatta ad essere consumata principalmente cotta o sotto forma di confettura, gustosa e aromatica,
che si abbina perfettamente con il formaggio di Brisighella.
La tradizione vuole che venga utilizzata come ingrediente per un’altra specialità tipica romagnola: il “savor”. Si tratta di una confettura contadina originariamente preparata dopo la vendemmia, facendo bollire il mosto con i frutti autunnali, come appunto le pere, le mele, oltre a frutta secca, canditi e ortaggi come la zucca. Il savor è l’accompagnamento ideale di bolliti, arrosti e carne rossa in generale o della polenta, ma nulla vieta che la si gusti anche da sola.
La tradizione vuole che venga utilizzata come ingrediente per un’altra specialità tipica romagnola: il “savor”. Si tratta di una confettura contadina originariamente preparata dopo la vendemmia, facendo bollire il mosto con i frutti autunnali, come appunto le pere, le mele, oltre a frutta secca, canditi e ortaggi come la zucca. Il savor è l’accompagnamento ideale di bolliti, arrosti e carne rossa in generale o della polenta, ma nulla vieta che la si gusti anche da sola.
Info e dettagli riguardo
alla Sagra della Pera Volpina su www.romagnaatavola.it RaT
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