giovedì 4 aprile 2013

CONSIGLIO DI STATO, BOCCIATA ORDINANZA DELLA PROVINCIA DI RAVENNA PRO CACCIA NELL’OASI DI PIETRAMORA E CEPARANO



Il Consiglio di Stato ha accolto l'appello della sezione di Faenza del WWF contro il provvedimento della Provincia di Ravenna, che apriva la caccia nell'oasi di protezione di Pietramora e Ceparano. L'eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «La decisione di permettere l'attività venatoria all'interno di un'oasi è gravissima. Fortunatamente, bocciando l'operato della Provincia, il Consiglio di Stato ha compiuto il primo passo verso la cancellazione di un provvedimento scellerato, contrario anche alle indicazioni europee» Il Consiglio di Stato ha accolto l'appello del WWF di Faenza contro il via libera alla caccia nell'oasi di protezione di Pietramora e Ceparano, stabilito con un provvedimento emesso a settembre scorso dalla Provincia di Ravenna. I Magistrati di Roma hanno rilevano che "la finalità perseguita con il provvedimento impugnato (la determina Provinciale) ove realmente esistente, potrebbe essere perseguita attraverso strumenti alternativi, più rispettosi del principio di proporzionalità", non arrivando alla cancellazione di un'oasi. A settembre 2012, la Provincia di Ravenna ha emanato una determina di revoca dell'oasi esistente dal 2003. Il provvedimento era stato giustificato con i "danni alle aree agricole provocati dagli ungulati che fuoriescono dall'oasi", come


riporta una nota dell'Ambito Territoriale di Caccia (ATC RA3) del comprensorio faentino. I dati, secondo il WWF, non possono dimostrare un nesso di causalità tra i danni riferiti ad un'area vasta e i cinghiali viventi nella parte ravennate dell'oasi, che è di appena 398 ettari, poco più di un centesimo della superficie collinare dell'intero ATC. Il ricorso presentato dal WWF al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) dell'Emilia Romagna per ottenere la sospensiva della determina della Provincia, era stato respinto dalla Seconda Sezione del TAR. Ora, invece, il Consiglio di Stato ha sospeso l'esecuzione della delibera di revoca dell'oasi e ha ordinato al TAR di fissare rapidamente l'udienza per la decisione di merito sulla richiesta di annullamento della delibera stessa, con il conseguente ripristino dell'Oasi. L'eurodeputato Andrea Zanoni vice Presidente dell'Intergruppo per il Benessere degli Animali e membro della Commissione ENVI Ambiente Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Sono soddisfatto della decisione del Consiglio di Stato e sono al fianco del WWF in questa sacrosanta battaglia contro un provvedimento ingiustificabile. La determina della Provincia è contraria alle indicazioni europee. Era solo il 20 aprile 2012, appena un anno fa, quando a Strasburgo il Parlamento europeo ha approvato la relazione Gerbrandy, con l'obiettivo di tutelare la biodiversità. Chi vuole eliminare l'oasi di Pietramora e Ceparano vive nella preistoria e compie atti contrari a quanto chiedono i cittadini europei: il futuro dell'Europa è la biodiversità». L'oasi di protezione di Pietramora e Ceparano è Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e, come tale, è tutelata dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE. Si tratta di una delle zone a più alto indice di biodiversità in provincia di Ravenna. L'area comprende ambienti della "catena dello Spungone", un particolare tipo di roccia, caratterizzata da un'elevata varietà naturalistica dovuta alla presenza di boschi, praterie e formazioni rocciose seminaturali di notevole interesse. Questi ambienti sono popolati da una decina di specie di chirotteri e dalla presenza di rapaci di assoluta importanza come l'Albanella minore, l'Aquila reale, il Nibbio bruno, il Pecchiaiolo, il Biancone, il Lodolaio, lo Smeriglio, il Gufo reale ed il Falco pellegrino.

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