venerdì 20 dicembre 2013

QUANDO LO STATO E I COMUNI FAVORISCONO LA CONCORRENZA SLEALE: DANNI ALLE IMPRESE E MANCATO GETTITO


Il giro d'affari delle attività 'agevolate' costa 1 miliardo al Fisco, difficoltà per gli imprenditori e di conseguenza per i dipendenti. A fine settembre 2013 oltre 150 chiusure tra bar e ristoranti nella nostra provincia

Sono questi i numeri (elaborati dall'osservatorio su concorrenza sleale e abusivismo di Confesercenti) della distorsione della concorrenza nel commercio e nel turismo favorita dalle norme dello Stato: attività imprenditoriali - come farmer markets, mercatini hobbistici, agriturismo, circoli privati che in realtà sono pubblici esercizi - che non devono sottostare alle regole seguite dalle altre imprese. E che godono di agevolazioni sul piano normativo, burocratico e fiscale sia per la tassazione nazionale che locale (vedi tariffa sui rifiuti). "In questo modo si favorisce una forma di concorrenza sleale che sta mettendo in seria difficoltà le altre imprese, soprattutto in un momento di crisi come questo", spiega Roberto Manzoni, presidente provinciale di Confesercenti Ravenna e vicepresidente di Confesercenti Nazionale. "Alcune leggi dello Stato distorcono in modo incomprensibile il mercato di commercio e turismo: le attività agevolate devono sopportare meno oneri burocratici e fiscali degli altri, e hanno quindi meno costi di avvio dell'attività e di esercizio. Un danno anche per lo Stato: se queste imprese venissero sottoposte allo stesso regime degli altri, l'Italia guadagnerebbe 992 milioni di euro l'anno di gettito fiscale". "A soffrire in maniera particolare questa situazione sono gli esercizi della somministrazione" dichiara Danilo Marchiani, preside provinciale pubblici esercizi di Confesercenti "basta guardare i dati ufficiali della Camera di Commercio che al 3° trimestre 2013 fotografano una situazione preoccupante in provincia, con 67 chiusure di Ristoranti e 88 Bar. Il saldo tra aperture e chiusure per il settore conta -65 imprese. Con questo trend il rischio è che a fine anno il settore sfiori le 200 chiusure."  In controtendenza invece il dato per Agriturismo e per le giornate di somministrazione all'interno di Sagre o Feste, che sono in continua crescita. E' palese inoltre come queste ultime siano in diversi casi organizzate con caratteristiche imprenditoriali e senza alcun aspetto di valorizzazione del territorio o coinvolgimento degli operatori esistenti. I dati parlano da se e forte è la preoccupazione in vista della chiusura dell'anno, che se non dovesse riservare sorprese positive concluderà con numeri impietosi. Confesercenti Ravenna in continuità con le proprie iniziative e a seguito delle numerose richieste di aiuto dalle imprese associate ha avviato un rapporto di confronto periodico con le forze dell'ordine dedite al controllo del territorio, al fine di segnalare abusi e




irregolarità che mettono in difficoltà chi opera nel rispetto delle regole. La concorrenza sleale infatti mette in difficoltà non solo l'imprenditore, ma la stessa occupabilità di dipendenti in questi settori.

Commercio: dai farmer markets ai mercatini dell'usato

Nel settore del commercio gli 'agevolati' generano un giro d'affari di 1,550 miliardi di euro: secondo le stime di Confesercenti, infatti, in Italia ci sono circa 40mila mercatini occasionali dell'antiquariato, dell'usato e dell'hobbistica, notti bianche commerciali, sagre e fiere locali non autorizzate, che generano un fatturato di circa 1,1 miliardi di euro; a questi si aggiungono i 450 milioni di euro di giro d'affari legato ai circa 1.100 farmer markets presenti nel Paese e dalle aziende agricole che effettuano vendita permanente. Il conto del gettito fiscale perduto a causa degli agevolati, per il commercio, è di circa 470 milioni di euro, per un fatturato di 1,550 miliardi.

Le agevolazioni nel Commercio: Mercatini degli hobbisti

In virtù dell'occasionalità dell'evento, i partecipanti non sono tenuti all'obbligo di apertura della partita Iva e conseguentemente non devono rilasciare lo scontrino o qualsiasi altro tipo di certificazione fiscale. Esiste una normativa regionale deliberata a maggio 2013, fortemente voluta da Confesercenti e Confcommercio, che deve essere adottata dai Comuni entro gennaio 2014.

Farmer Markets o mercati del contadino

Per i venditori, che dovrebbero essere esclusivamente imprenditori agricoli che commercializzano prodotti provenienti prevalentemente dalla propria azienda, non valgono gli obblighi previsti per il commercio al dettaglio in generale, tra cui il rilascio di scontrino, e sono agevolati dall'applicazione di regimi Iva speciali.

Sagre e feste

Anche la vendita di prodotti alimentari nelle sagre e le fiere. Dal punto di vista fiscale, i proventi generati non concorrono alla formazione di reddito imponibile, né ai fini Iva né per quanto riguarda le imposte sui redditi.

Turismo: dagli agriturismo ai B&B

In questo settore si accavallano problemi di vecchia data, come la somministrazione di alimenti e bevande nei circoli e nelle associazioni private che di fatto sono pubblici esercizi, ma con forti agevolazioni fiscale, e problemi relativamente nuovi, come l'ospitalità in agriturismi e bed and breakfast - attività inizialmente prevista come attività saltuaria e quindi fortemente agevolata, anche quando è continua e quindi non occasionale - e la presenza di guide turistiche non regolari e improvvisate. Il giro di affari generato è di 1,410 miliardi, mentre il gettito 'bruciato' dal fisco è di 420 milioni di euro, ai quali andrebbe aggiunto il fenomeno segnalato ed in crescita negli ultimi anni a livello locale di iniziative finalizzate alla somministrazione in abitazioni private. Le agevolazioni nel Turismo: Bed and Breakfast non occasionali: inizialmente previsto come integrazione del reddito, e per questo agevolato, il fenomeno dei B&B è particolare: ai fini della legge non sono imprese, e la loro attività si caratterizza - anche quando non lo è - come occasionale. Non sono assoggettati, quindi, all'IVA.

Agriturismo

Attività dell'ospitalità che dovrebbero essere esercitate direttamente dall'imprenditore agricolo. Il reddito è considerato reddito agricolo - quindi fortemente agevolato. Il reddito imponibile si calcola secondo un regime forfettario, nella misura del 25% dei ricavi al netto dell'Iva. Circoli Privati/Associazioni: dicitura dietro la quale, spesso, si nascondono veri e propri pubblici esercizi. Per loro nessun obbligo d'iscrizione alla camera di commercio niente Irap e niente Ires.

Guide Turistiche improvvisate

Sono esenti da IVA e, se non hanno un'organizzazione ma agiscono come autonomi, non devono versare nemmeno l'imposta IRAP.

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