giovedì 11 ottobre 2012

BRISIGHELLA, 92 ANNI FA, IL 12 OTTOBRE 1920, UCCISI DUE UOMINI: IL COMMISSARIO PREFETTIZIO* GIORGIONI E IL BRACCIANTE LAMPREDI DI 27 ANNI.


Il 12 ottobre 1920 un tragico fatto a Brisighella, che riporto a conoscenza dei brisighellesi, perché non conosciuto da tanti brisighellesi. Il 1920 fu un periodo tumultuoso per Brisighella, sotto tutti gli aspetti per le soventi liti nelle varie frazioni fra cattolici, socialisti e repubblicani, la caduta del sindaco Cesare Camerini, due commissari prefettizi il nuovo sindaco Domenico Silvestrini che rimarrà in carica pochi mesi fino all’inizio del 1921. Nel mese di maggio dovevano svolgersi le elezioni amministrative per la nomina del nuovo consiglio comunale dopo la caduta della giunta comunale con sindaco  Camerini, rinviate dal governo per la fine di ottobre 1920 . Nel mese di maggio era stato nominato al posto del Sindaco il commissario prefettizio Mario Giorgioni di Ravenna che aveva subito affrontato alcuni gravi problemi come quello delle case, della fornitura del latte ai bisognosi. L’arresto del giovane Malpezzi da parte dei Regi Carabinieri per portarlo al carcere di Ravenna, a Brisighella non esisteva più alla fine dell’anno fu tolta anche la Pretura, sollevò i cittadini in difesa del giovane che invase la Stazione Ferroviaria per evitare il trasporto a Ravenna.  Qualcuno credette di chiedere l’intervento del Commissario Mario Giorgioni, in giro per Brisighella per requisire gli alloggi disabitati per i cittadini senza abitazione. Il commissario interloquì con il maresciallo e dopo una lunga discussione lo convinse di riportare l’arrestato in caserma in attesa del giudizio del Pretore il giorno successivo. Mentre il Commissario invitava la folla, che lo applaudiva, li invitava ad andare a casa dai moschetti dei carabinieri . partono sette colpi il primo a cadere il rag. Giorgioni e il giovane bracciante Innocenzo Lampredi di 27 anni, mentre il diciottenne Umberto Cornacchia rimane ferito a una spalla. La folla resta perduta, donne e bambini fuggono. Il Giorgioni rimane morto sulla soglia della sala merci. L’indagine stabilì che la folla non colpi il commissario ma i carabinieri. Un eccidio dei più atroci della storia fra gli eccidi italiani abbia registrato. I treni si fermarono, le botteghe chiuse nessuno lavora. Non si vedono carabinieri e si chiede l’allontanamento dei colpevoli. I quotidiani “La Nazione” e “il Carlino” in un primo momento diedero versioni diverse poi cambiate dai risultati dell’autopsia che accertò che il Commissario fu ferito a una distanza di 50 centimetri dai Regi Carabinieri. Il giorno del funerale la Chiesa Collegiata di San Michele era strapiena con la partecipazione dei rappresentanti di tutte le forza politiche e oltre 40 bandiere nella piazza, il parroco addittò al pubblico plauso la manifestazione di gentile pietà in memoria degli estinti. Il corpo del Giorgioni fu portato a Ravenna, città natale, il saluto di Brisighella fu portato, dal segretario comunale avv. Giuseppe Zambelli, dal Commissario Prefettizio Guido, dal dott. Silvestrini, l’on. le Brunella, dal rag. Nediani per i dipendenti comunali. Al cimitero di Brisighella il saluto fu portato da un giovane studente, l’On. le Croce per i socialisti e Cenni per i repubblicani.
I fatti sono ricavati dai settimanali locali: Il Piccolo, Il Lamone, il Socialista, -Faenza ottobre/novembre 1920-. Prossimamente cercherò di completare i fatti e quanto avvenne a Brisighella. Una storia che tanti, anche se amministratori comunali non conoscono. Vincenzo Galassini ex sindaco di Brisighella.

* Nell'ordinamento italiano è denominato commissario prefettizio l'organo monocratico di amministrazione straordinaria del comune

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