Il
12 ottobre 1920 un tragico fatto a Brisighella, che riporto a conoscenza dei
brisighellesi, perché non conosciuto da tanti brisighellesi. Il 1920 fu un periodo
tumultuoso per Brisighella, sotto tutti gli aspetti per le soventi liti nelle
varie frazioni fra cattolici, socialisti e repubblicani, la caduta del sindaco
Cesare Camerini, due commissari prefettizi il nuovo sindaco Domenico
Silvestrini che rimarrà in carica pochi mesi fino all’inizio del 1921. Nel mese
di maggio dovevano svolgersi le elezioni amministrative per la nomina del nuovo
consiglio comunale dopo la caduta della giunta comunale con sindaco Camerini, rinviate dal governo per la fine di
ottobre 1920 . Nel mese di maggio era stato nominato al posto del Sindaco il
commissario prefettizio Mario Giorgioni di Ravenna che aveva subito affrontato
alcuni gravi problemi come quello delle case, della fornitura del latte ai
bisognosi. L’arresto del giovane Malpezzi da parte dei Regi Carabinieri per
portarlo al carcere di Ravenna, a Brisighella non esisteva più alla fine
dell’anno fu tolta anche la Pretura, sollevò i cittadini in difesa del giovane
che invase la Stazione Ferroviaria per evitare il trasporto a Ravenna. Qualcuno credette di chiedere l’intervento
del Commissario Mario Giorgioni, in giro per Brisighella per requisire gli
alloggi disabitati per i cittadini senza abitazione. Il commissario interloquì
con il maresciallo e dopo una lunga discussione lo convinse di riportare l’arrestato
in caserma in attesa del giudizio del Pretore il giorno successivo. Mentre il
Commissario invitava la folla, che lo applaudiva, li invitava ad andare a casa
dai moschetti dei carabinieri . partono sette colpi il primo a cadere il rag.
Giorgioni e il giovane bracciante Innocenzo Lampredi di 27 anni, mentre il
diciottenne Umberto Cornacchia rimane ferito a una spalla. La folla resta
perduta, donne e bambini fuggono. Il Giorgioni rimane morto sulla soglia della
sala merci. L’indagine stabilì che la folla non colpi il commissario ma i
carabinieri. Un eccidio dei più atroci della storia fra gli eccidi italiani
abbia registrato. I treni si fermarono, le botteghe chiuse nessuno lavora. Non
si vedono carabinieri e si chiede l’allontanamento dei colpevoli. I quotidiani “La
Nazione” e “il Carlino” in un primo momento diedero versioni diverse poi
cambiate dai risultati dell’autopsia che accertò che il Commissario fu ferito a
una distanza di 50 centimetri dai Regi Carabinieri. Il giorno del funerale la
Chiesa Collegiata di San Michele era strapiena con la partecipazione dei rappresentanti
di tutte le forza politiche e oltre 40 bandiere nella piazza, il parroco
addittò al pubblico plauso la manifestazione di gentile pietà in memoria degli
estinti. Il corpo del Giorgioni fu portato a Ravenna, città natale, il saluto
di Brisighella fu portato, dal segretario comunale avv. Giuseppe Zambelli, dal
Commissario Prefettizio Guido, dal dott. Silvestrini, l’on. le Brunella, dal
rag. Nediani per i dipendenti comunali. Al cimitero di Brisighella il saluto fu
portato da un giovane studente, l’On. le Croce per i socialisti e Cenni per i
repubblicani.
I
fatti sono ricavati dai settimanali locali: Il Piccolo, Il Lamone, il Socialista,
-Faenza ottobre/novembre 1920-. Prossimamente cercherò di completare i fatti e
quanto avvenne a Brisighella. Una storia che tanti, anche se amministratori
comunali non conoscono. Vincenzo Galassini ex sindaco di
Brisighella.
* Nell'ordinamento italiano
è denominato commissario prefettizio l'organo monocratico di amministrazione
straordinaria del comune
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