sabato 27 ottobre 2012

LA TROIA MORA DI BRISIGHELLA: COME E’ TORNATA?. LA VERA STORIA.



“VIII edizione Alla Mora Romagnola, pregiato suino nero autoctono che solo pochi anni fa rischiava l'estinzione, e' dedicata la Sagra della porchetta di Mora romagnola e Fiera delle biodiversita', in programma tutta la giornata di Domenica 28 ottobre 2012 a Brisighella.”  
Per la verità e “memoria” importante precisare come la “troia mora” è ritornata a Brisighella. Nel 1993 il cuoco Tarcisio Raccagni meglio conosciuto come “Gigiolè” dell’omonimo Albergo nella ricerca gastronomica che faceva per le Feste Medioevali, ideate dal prof. Andrea Vitali un successo enorme nella prima edizione (1980-1995), per le “cene Patrizie” nella Rocca di Brisighella riservate ai giornalisti  e nel libro (ora introvabile) “La mia Cucina Medioevale” insieme al prof. Massimo Montanari dell’Università di Bologna, il professore gli parlava che nella zona di Brisighella per le numerose querce si trovava un “porco moro”. Una ricerca approfondita del prof. Montanari e la ricerca di un amico il sig. Rinaldini  alla Biblioteca del Comune di Faenza assunse maggiori informazioni su tipo di porco moro brisighellese che era diverso da quello di Faenza, Ravenna e Cesena. Tarcisio Raccagni chiese al macellaio Giuseppe Cavallari, titolare della Macelleria Tre Colli di Brisighella, ancora attiva in via Porta Fiorentina 2 , di recuperare il porco o la Troia Mora di Brisighella. Il macellaio Giuseppe  Cavallari riproduce, l’animale scomparsa nella Terra di Brisighella, facendo unire una scrofa meticcia 50% mora, del sig. Ghetti Davide, con il verro, di Perfetti Attilio di Marradi. Ricominciò cosi la selezione per arrivare alla Troia Romagnola con una purezza pari al 90%. La produzione era modesta e durò tempo perché produrre e macellare occorrono tempi lunghi per avere capi da macellare e vendere.  Nel 1995 nell’ex refettorio del convento dei Frati Francescani di Brisighella furono presentati tre prodotti tipici di Brisighella, nati dalla fervida iniziativa e idea di Tarcisio Raccagni, come il “cacio conciato di Brisighella”, i “violini di castrato ” e la coppa e la pancetta di “Troia mora” era presente una delegazione di Slow Food,  la stampa e la televisione (Linea Verde). La Troia mora di Brisighella fu un grande successo per un prodotto di nicchia.   In seguito tutti si sono “appropriati” del nome della “troia mora”.  Il macellaio Cavallari afferma ora ci sono: “Molti maiali neri ma pochi “mori”. C’è da crederci…………. Grazie a Tarcisio e Giuseppe. Vincenzo Galassini


 Tarcisio RaccagniTa

1 commento: