“VIII edizione Alla Mora Romagnola, pregiato suino
nero autoctono che solo pochi anni fa rischiava l'estinzione, e' dedicata la
Sagra della porchetta di Mora romagnola e Fiera delle biodiversita', in
programma tutta la giornata di Domenica 28 ottobre 2012 a Brisighella.”
Per la verità e “memoria” importante precisare
come la “troia mora” è ritornata a
Brisighella. Nel 1993 il cuoco Tarcisio Raccagni meglio conosciuto
come “Gigiolè” dell’omonimo Albergo nella
ricerca gastronomica che faceva per le Feste Medioevali, ideate dal prof. Andrea
Vitali un successo enorme nella prima edizione (1980-1995), per le “cene
Patrizie” nella Rocca di Brisighella riservate ai giornalisti e nel libro (ora introvabile) “La mia Cucina
Medioevale” insieme al prof. Massimo Montanari dell’Università di Bologna, il
professore gli parlava che nella zona di Brisighella per le numerose querce si
trovava un “porco moro”. Una ricerca approfondita del prof. Montanari e la
ricerca di un amico il sig. Rinaldini alla
Biblioteca del Comune di Faenza assunse maggiori informazioni su tipo di porco
moro brisighellese che era diverso da quello di Faenza, Ravenna e Cesena.
Tarcisio Raccagni chiese al macellaio Giuseppe
Cavallari, titolare della Macelleria
Tre Colli di Brisighella, ancora attiva in via Porta Fiorentina 2 , di recuperare
il porco o la Troia Mora di Brisighella. Il macellaio Giuseppe Cavallari riproduce, l’animale scomparsa nella
Terra di Brisighella, facendo unire una scrofa meticcia 50% mora, del sig. Ghetti Davide, con il verro, di Perfetti Attilio di Marradi. Ricominciò
cosi la selezione per arrivare alla Troia Romagnola con una purezza pari al 90%.
La produzione era modesta e durò tempo perché produrre e macellare occorrono
tempi lunghi per avere capi da macellare e vendere. Nel 1995 nell’ex refettorio del convento dei
Frati Francescani di Brisighella furono presentati tre prodotti tipici di
Brisighella, nati dalla fervida iniziativa e idea di Tarcisio Raccagni, come il
“cacio
conciato di Brisighella”, i “violini di castrato ” e la coppa e la pancetta di “Troia mora” era presente una delegazione
di Slow Food, la stampa e la televisione
(Linea Verde). La Troia mora di Brisighella fu un grande successo per un
prodotto di nicchia. In seguito tutti si sono “appropriati” del
nome della “troia mora”. Il macellaio
Cavallari afferma ora ci sono: “Molti maiali neri ma pochi “mori”.
C’è da crederci…………. Grazie a Tarcisio e Giuseppe. Vincenzo Galassini
Tarcisio RaccagniTa
Buono a sapersi, si spaccia tutto altro.
RispondiEliminaGrazie