domenica 28 aprile 2013

MOVIMENTO CINQUE STELLE: L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BRISIGHELLA DIA RISPOSTE SUL DESTINO DEL COPAF



"Mentre l'amministrazione interroga i cittadini con Brisighella 2.0 per capire quale può essere il futuro del territorio, si disinteressa delle sorti del Copaf". Sono queste le prime parole espresse da "Faenza fatti sentire", la lista civica promossa dal Movimento 5 Stelle faentino, in un comunicato che riprende la storia e fa il punto sulla situazione del COPAF, un Consorzio di valorizzazione dei prodotti tipici del territorio che da oltre vent'anni promuove e valorizza le peculiarità di Brisighella.  Nel comunicato stampa leggiamo inoltre che, a detta del movimento, "in questa fase di ristrutturazione societaria, l'amministrazione comunale (ndr) non si preoccupa del destino del macello pubblico e dei laboratori di trasformazione annessi realizzati grazie a notevoli quantità di soldi pubblici. Nel corso di questi anni sono stati commessi molti errori, l'ultimo, forse il più grave e foriero di tristi presagi, è l'aver permesso l'ingresso nel territorio dell'imprenditore Spadoni che pian piano sta subentrando con ben altri intenti e obbiettivi." Il Copaf è un Consorzio di produttori agricoli, allevatori ed artigiani nato nel 1989 grazie al sostegno delle amministrazioni pubbliche. In particolare, attualmente, il Consorzio Copaf gestisce il macello comunale di Brisighella e i due laboratori annessi, uno per la produzione di carne fresca e salumi stagionati ed uno per la produzione di marmellate, sott'oli e prodotti a base di carne.




Per gli adeguamenti strutturali del macello, la realizzazione dei due laboratori sociali e l'ottenimento del bollo CE, che certifica il rispetto di tutte le normative del settore, sono stati al Copaf contributi pubblici, in particolar modo dal Comune di Brisighella, in quanto proprietario dell'immobile, dall'ex Comunità Montana dell'Appennino faentino, ora Unione dei Comuni della Romagna faentina e dalla Regione Emilia-Romagna.  In questa fase il Copaf vuole cedere l'attività ad una azienda agricola privata. Questa cessione porterebbe al licenziamento dei dipendenti attualmente in forza (tutti con contratto a tempo indeterminato), in quanto l'azienda agricola in questione, anche se obbligata ad assumerli in base a quanto previsto dal codice civile per le affittanze d'azienda, non ha alcuna intenzione di farlo.
Secondo la lista civica 'Faenza fatti sentire', "appare quantomeno azzardato cedere ad un'azienda privata una struttura pubblica che è stata e potrebbe ritornare ad essere un fiore all'occhiello di Brisighella, nata con la finalità di dare un servizio agli allevatori e agli agricoltori del territorio. Soprattutto alla luce della nuova proposta presentata al Copaf da parte di una società comprendente i dipendenti, numerose aziende agricole e allevatori, finalizzata a rilanciare la valorizzazione dei prodotti tipici del territorio, in particolare la Mora Romagnola (riprendendo anche il Presidio Slow Food), continuando ad offrire un servizio alla comunità e al territorio e nello stesso tempo evitando inutili licenziamenti."
Il comunicato stampa si conclude con una richiesta di spiegazioni da parte del M5S all'amministrazione comunale, proprietaria della struttura in questione e responsabile dell'affitto della stessa: "perchè privilegiare un'azienda privata piuttosto che dare spazio ad un gruppo di allevatori e agricoltori che vogliono cercare di salvaguardare i dipendenti e tutti quegli obiettivi che le pubbliche amministrazioni si erano poste al momento dell'erogazione dei contributi pubblici?"

1 commento:

  1. Galassini: chiedo come mai il comune acconsente alla speculazione edilizia ( leggi Montalbano)e non attua la sentenza per il ripristino della carraia che portava a villa corte? è stata spostata la strada che porta monte paventa, demolito quella per villa corte e costruito sopra a contenimento per sbancamento strada, moltiplicato l'aia ed il volume immobile tutto a posto??? ex cittadino brisighella che spera di tornare.

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