giovedì 23 agosto 2012

FOGNANO LA STORIA, I MONUMENTI -1 PUNTATA-

A CURA DEL PROF. PIETRO MALPEZZI
Il toponimo è di probabile origine prediale dal gentilizio Fan (n)ius (nome forse di un antico proprietario del luogo), così affermano vari studiosi di toponomastica, Antonio Quarneti in particolare. Già nell’anno 1093 viene ricordato come “fundus”, due secoli dopo, nel 1284, come “Curtis”. Successivamente oltre il mille avanzato, diventa “castello”, del quale nel 1292 si impadronì Maghinardo Pagani da Susinana. Nelle “Rationes Decimarum” del 1291 la chiesa di San Pietro di Fognano risulta registrata alle dipendente della Pieve in Ottavo. Tale disposizione ecclesiastica porterà ad una lunga e complessa questione che verrà risolta secoli dopo quando Fognano, con la sua chiesa, darà origine ad un vicariato di parrocchie totalmente staccate dalla Pieve del Tho. Nella descrizione del territorio del Cardinale Anglico, Fognano formava una unica villa con settantasette focolari (circa seicentosedici abitanti). Da ricordare che durante l’epoca napoleonica (1802-1804) la valle del Lamone venne divisa in sette piccoli comuni, fra questi anche Fognano, considerato comune di terza classe, del Dipartimento del Rubiconde, con una popolazione di 1554 abitanti, che comprendeva le frazioni di Ghiozzano, Undecimo, Poggiale, Zerfognano, Santo Stefano, San Michele, Quarneto e Vespignano. Per lunghi anni, specie alla fine dell’ottocento e inizio novecento, Fognano è stato al centro di una lunga contesa. Desiderava staccarsi dal comune di Brisighella ed erigersi a comune autonomo. Oggi queste anacronistiche contese sono estinte, però tante e varie le iniziative dei fognanesi per affermare i loro diritti. I brisighellesi ridendo ripetevano questo detto: “quand che la querza la farà i limo^, fugno^ l’avrà e como^”.  (quando la quercia avrà i limoni, Fognano avrà il comune.) Un bel giorno i fognanesi allestirono un grande carro trainato da forti buoi e su di esso innalzarono una possente quercia con nei rami centinaia di limoni. Ai brisighellesi, increduli per la trovata, non restò che incassare il colpo. Altro detto che circolava in quel tempo era quello contro Annibale Metelli (1869-1932), sindaco di Brisighella dal 1897 al 1905. I fognanesi, sempre in urto per il comune, erano soliti dire: (meglio cantare come filastrocca) ”con la testa ed Metel a farè el taiadel, con la testa ed Ziro^, a farè i machero^” (con la testa di Metelli faremo le tagliatelle, con la testa di Ceroni (dott. Giovanni Ceroni (1857-1931), consigliere comunale) faremo i maccheroni). Vecchi tempi…, vecchie storie…, folclore…, oggi non più compatibile…, eppure … ???

Piero Malpezzi*

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