Il
toponimo è di probabile origine prediale dal gentilizio Fan (n)ius (nome forse
di un antico proprietario del luogo), così affermano vari studiosi di
toponomastica, Antonio Quarneti in particolare. Già nell’anno 1093 viene
ricordato come “fundus”, due secoli dopo, nel 1284, come “Curtis”.
Successivamente oltre il mille avanzato, diventa “castello”, del quale nel 1292
si impadronì Maghinardo Pagani da Susinana. Nelle “Rationes Decimarum” del 1291
la chiesa di San Pietro di Fognano risulta registrata alle dipendente della
Pieve in Ottavo. Tale disposizione ecclesiastica porterà ad una lunga e
complessa questione che verrà risolta secoli dopo quando Fognano, con la sua
chiesa, darà origine ad un vicariato di parrocchie totalmente staccate dalla
Pieve del Tho. Nella descrizione del territorio del Cardinale Anglico, Fognano
formava una unica villa con settantasette focolari (circa seicentosedici
abitanti). Da ricordare che durante l’epoca napoleonica (1802-1804) la valle
del Lamone venne divisa in sette piccoli comuni, fra questi anche Fognano,
considerato comune di terza classe, del Dipartimento del Rubiconde, con una
popolazione di 1554 abitanti, che comprendeva le frazioni di Ghiozzano,
Undecimo, Poggiale, Zerfognano, Santo Stefano, San Michele, Quarneto e
Vespignano. Per lunghi anni, specie alla fine dell’ottocento e inizio novecento,
Fognano è stato al centro di una lunga contesa. Desiderava staccarsi dal comune
di Brisighella ed erigersi a comune autonomo. Oggi queste anacronistiche
contese sono estinte, però tante e varie le iniziative dei fognanesi per
affermare i loro diritti. I brisighellesi ridendo ripetevano questo detto: “quand
che la querza la farà i limo^, fugno^ l’avrà e como^”. (quando la
quercia avrà i limoni, Fognano avrà il comune.) Un bel giorno i fognanesi
allestirono un grande carro trainato da forti buoi e su di esso innalzarono una
possente quercia con nei rami centinaia di limoni. Ai brisighellesi, increduli
per la trovata, non restò che incassare il colpo. Altro detto che circolava in
quel tempo era quello contro Annibale Metelli (1869-1932), sindaco di Brisighella
dal 1897 al 1905. I fognanesi, sempre in urto per il comune, erano soliti dire:
(meglio cantare come filastrocca) ”con la testa ed Metel a farè el taiadel,
con la testa ed Ziro^, a farè i machero^” (con la testa di Metelli faremo
le tagliatelle, con la testa di Ceroni (dott. Giovanni Ceroni (1857-1931),
consigliere comunale) faremo i maccheroni). Vecchi tempi…, vecchie storie…,
folclore…, oggi non più compatibile…, eppure … ???
Piero Malpezzi*
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