martedì 12 gennaio 2016

NUOVA SOCIETA’ PER GESTIRE IL TURISMO, IN SOSTITUZIONE DI TERRE DI FAENZA, ANNESSIONE AD IMOLA


Dal Resto del Carlino Maurizio Marabini - E' ormai realtà la fusione tra le due società di promo-commercializzazione turistica di Imola (Stai) e Faenza (Terre di Faenza). A fine mese dovrebbero conoscersi il nome e il numero dei soci dell'ente il cui nome viene tenuto per ora nascosto. E' molto interessante andare a vedere su cosa la nuova società opererà. Il punto di partenza dei due territori, che presentano indubbiamente diverse e importanti analogie strutturali, è l'autodromo. «Sarà il valore aggiunto», spiega Giorgio Sagrini, membro del cda di Con.Ami, socio pubblico della futura società. Il circuito è in posizione baricentrica rispetto a Faenza e Imola, e attraverso un progetto di rilancio in chiave commerciale - è il progetto - potrà sempre più esercitare quel ruolo di volano che il territorio reclama. NEL DOCUMENTO preliminare di Stai e Terre di Faenza si scrive a chiare lettere che la proposta turistica «prevederà visite guidate in  autodromo e annesso Museo, utilizzo dei simulatori, giro di pista con navetta e alla guida di auto, corsi di guida sicura». Ma intorno al circuito c'è moltissimo: il turismo naturalistico (con la Vena del Gesso), quello sportivo (con il cicloturismo e la componente golf, presente a Castel San Pietro e Riolo Tenne), il turismo termale e del benessere (oltre ai due centri appena citati c'è anche Brisighella); il turismo enogastronomico, dall'Enoteca Regionale di Dozza, al Museo all'aperto dell'olio Brisighello Dop, dalla patria dello scalogno Igp (Riolo) al Giardino delle erbe di Casola Valsenio; poi bisogna tenere presente il turismo dei motori, che oltre al circuito imolese comprende la sede faentina della scuderia di FI Toro Rosso; poi il turismo legato alla cultura e alla ceramica (dall'industria ai musei, in particolare il Mic). Il tutto tenendo come interlocutori la Romagna intera e la Città Metropolitana, ben sapendo poi che la Motor Valley (di cui Imola a Faenza fanno ovviamente parte) si estende ben oltre Bologna (la Ferrari è a Maranello) e tocca l'Adriatico con il circuito di Misano. A Imola la ricettività è concentrata nel settore alberghiero, con 37 strutture su un totale di 151; i posti letto complessivi sono 3359.  La ricettività del Faentino si appoggia sopratutto sull'extraalberghiero, con 137 strutture e 22 alberghi. I posti letto complessivi sono 3094, in linea con quelli dell'Imolese (1670 sono nell'extraalberghiero, ovvero b&b e agriturismi). Le presenze turistiche sono state 278.988 nel'Imolese nel corso del 2014, e 222.477 nello stesso anno nel Faentino. Numeri analoghi. L'obiettivo è farli crescere, presto e bene. Maurizio Marabini 

Nessun commento:

Posta un commento