domenica 11 dicembre 2016

OMAGGIO AL BRISIGHELLESE RENATO CAVALLARI – PREMIO UNICEF


La Memoria Storica di Brisighella “I Naldi -Gli Spada” presidente il card. Achille Silvestrini organizza, presso la Loggetta “Miro Fabbri”- Via Naldi 17 Brisighella,  un omaggio all’Artista   brisighellese Renato Cavallari.    La mostra è una raffinata selezione di acquerelli dalla fine degli anni ‘80 al ‘95 e documenta l’alta qualità pittorica dell’artista. Esprime anche il punto di arrivo delle ricerche di questo artista, che ha sperimentato diversi linguaggi: dal naturalismo all’informale, dall’espressionismo alla metafisica, dall’astrattismo geometrico al realismo magico. Occorre tenere conto di queste esperienze per cogliere appieno il fascino delle sue opere. Gli acquerelli su Brisighella, pur riconoscibile nel suo caratteristico profilo, sembrano riferirsi ad un paese quasi magico e incantato; proprio queste visioni di poesia in pittura gli valsero più volte il premio Unicef -  per la realizzazione di biglietti augurali di Natale. Anche nelle altre opere esposte occorre riferirsi al background dell’artista, come quelle atmosfere oniriche e metafisiche, quei luoghi immersi nel silenzio di un’attesa senza tempo, delle illustrazioni dei libri di Dino Buzzati, (Il deserto dei tartari, Barnabo delle montagne,….) che Cavallari sentiva in sintonia con il suo modo di contemplare la natura.

La mostra  inaugurata giovedi 8 dicembre, rimarrà aperta fino al 26 dicembre 2016 Orario: sabato 10-12/ 15-17  Festivi 10-12/ 15-18 e a richiesta 328 783 4660

Renato Cavallari è nato a  Brisighella (1938), dove ha frequentato il quadriennio della scuola comunale arti e Mestieri diretta dal prof. Pino Parini; ha continuato gli studi diplomandosi presso l’Istituto Statale d’Arte di Faenza e l’Accademia di Belle Arti di Bologna, sotto la guida  di Giovanni Romagnoli e Pompilio Mandelli. Ha insegnato disegno dal vero ed educazione visiva presso l’Istituto d’Arte di Faenza e figura disegnata presso il liceo Artistico di Ravenna. Ha esposto in gallerie diverse italiane e ha partecipato a concorsi Internazionali di pittura e illustrazione è morto a Faenza  (1995)
E’ stato vincitore negli anni 1988, 1991, 1995 del Premio Internazionale UNICEF per composizione artistiche di biglietti augurali natalizi








Da una relazione del prof. Pino Panni 23-11.20d5 su fasi dell'evoluzione del pensiero di Renato Cavallari. ....." che, nell'apparente diversità dei motivi e delle soluzioni tecniche, trova l'unità e la sintesi nella proiezione empatica del suo sentire negli aspetti stessi delle cose, m una identificazione poetica e sublime, ma anche tormentata e angosciosa della realtà, tanto da poter parlare della sua opera come di un "poema della natura". Tutto ciò lo avverto sopratutto in quella trasposizione antropomorfica in cui l'umano si metamorfizza nelle forme del mondo vegetale, in una alterna versibile, quale compendio del travaglio e del mistero della stessa. Mi riferisco in particolare alla sei ie dei pannelli a tempera e a olio dove i virgulti e i rami contorti, che si protendono e intersecano spasmodicamente, si trasmutano nei fantasmi dalle sembianze umane, mentre il colore stesso che allude al trascolorare delle stagioni e alla fuga del tempo, diventa il sangue e il grido di una umanità dolente. La tecnica dell'incisione gli consente di penetrare più a fondo nel travaglio delle forme viventi. Il segno inciso che rende la vitalità delle piante nella tensione delle loro fibre, è lo stesso che ritorcendosi convulsamente ricostituisce le conturbanti anatomie. come brandelli del tessuto umano dove il disfacimento dei corpi ed il loro ricostituirsi, ripropone il ciclo filiale dell'esistenza... e nello sfondo inaspettata e inquietante l'eclissi di luna. Ma la luna torna splendente di luce nella serie degli acquerelli  che gli sono valsi i prestigiosi premi dell'UNICEF. Ora ogni angoscia sembra placarsi. Certamente la visione della "Rocca di Brisighella, come magica apparizione, distillata dal ricordo e sottratta allo scorrere dei tempo, riesce a tradurre, nelle essenzialità estrema dell'immagine evocata, quella struggente emozione che rende quest'opera unica e irripetibile, da collocare fra le realizzazioni più significative e valide di chi si è ispirato a Brisighella e ai suoi tre colli. Vi  trionfa la luce nei suoi toni argentei e nelle sue tenui

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