martedì 5 giugno 2012

DIGITALE TERRESTRE: UN CALVARIO NELLA BASSA E IN COLLINA


LE NUOVE RETI DELLA RAI E LE TV LOCALI NON SI VEDONO DAL DUE DICEMBRE 2011 IN MOLTE ZONE
04/06/2012 19:23  Romagna noi RAVENNA “In tante zone Brisighellesi, Casolane e del lughese le reti delle televisioni locali non si vedono più: in alcune zone per un breve periodo sono comparse e poi nuovamente svanite". A scriverlo in un comunicato stampa è il consigliere provinciale del Pdl Vincenzo Galassini che definisce “un disastro" il passaggio ravennate al digitale terrestre, avvenuto il 2 dicembre del 2011.  Ad un anno e mezzo di distanza la situazione è ancora complicata, definita “un calvario" per i residenti della zona collinare e del Lughese. “Dal completo spegnimento dei tradizionali trasmettitori analogici e l'accensione dei moderni trasmettitori digitali, i televisori non hanno ricevuto alcun segnale dalle tante reti locali, che a loro spese avevano installato i ripetitori, ledendo un servizio reso da anni. Le reti Rai trasmetto solo i tre canali tradizionali ma non gli altri nuovi anche se i cittadini pagano, purtroppo, il canone Rai".Le nuove reti della Rai “non si vedono nei comuni di Brisighella, Casola Valsenio e del Lughese. Il ministro Passera vuole vendere all’asta delle frequenze senza garantire prima la visione dei canali Rai terrestri in collina e nella pianura di Ravenna". E' quindi necessario evitare di “aggravare, una situazione che dopo il passaggio al digitale terrestre continua a registrare problemi di ricezione in quattro province su nove: Piacenza, Parma, Ferrara e Ravenna”. Galassini ha presentato un'interrogazione sul tema in Provincia.

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