venerdì 19 febbraio 2016

OLIO. LA UE AIUTA LA REPUBBLICA TUNISINA, NOSTRO SETTORE RISCHIA


In una nota stampa, l'agenzia DIRE riporta il testo di una risoluzione, di cui il primo firmatario è Massimiliano Pompignoli, con cui il gruppo della Lega Nord all'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, chiede alla Giunta di attivarsi "con il Governo e nelle sedi europee affinché si tutelino gli interessi del settore olivicolo-oleario emiliano-romagnolo in merito alla proposta di regolamento comunitario sull'introduzione di misure commerciali di emergenza a favore della Repubblica tunisina".
Infatti, "queste misure minerebbero la produzione olearia italiana, consentendo l'immissione nel mercato europeo di un contingente tariffario senza dazio unilaterale di 35mila tonnellate di olio tunisino all'anno, in aggiunta alle attuali 56.700 tonnellate già previste dall'accordo di associazione UE-Tunisia". I consiglieri chiedono inoltre di promuovere ogni azione possibile "affinché l'olio tunisino, ammesso all'importazione senza dazio, sia controllato con misure rigide di tracciabilità e commercializzazione che impediscano l'eventualità di una sua etichettatura come Made in Italy".
Nel documento, i consiglieri del Carroccio rilevano che "la superficie a oliveto in Emilia-Romagna e' di circa 3.800 ettari, di cui 1.600 coltivati in provincia di Rimini, oltre 1.300 in provincia di Forlì-Cesena, e 550 a Brisighella, in provincia di Ravenna". Superfici che negli ultimi anni "sono in aumento, anche in relazione ai cambiamenti climatici in atto che tuttavia hanno modificato il quadro degli attacchi parassitari, con aumento dei danni provocati da mosca olearia, rogna dell'olivo e altri patogeni".
Inoltre, chiudono i leghisti emiliano-romagnoli, "nel territorio regionale è stato ottenuto il riconoscimento di due Dop: 'Brisighella' e 'Colline di Romagna', a testimonianza dell'elevata qualità dell'olio extra vergine ottenuto"

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