giovedì 5 maggio 2016

LA TRAGICOMMEDIA DEI RIFIUTI DI TIZIANO CERICOLA


Tiziano Cericola, della lista civica Rinnovare Faenza, Il problema, secondo Cericola, "sta nella gestione complessiva della filiera dei rifiuti, totalmente affidata ad Hera, senza alcun controllo effettivo da parte della Regione, che ha anche tolto ogni voce in capitolo ai Comuni". Cericola  "La Regione ha diviso il territorio in ambiti territoriali ottimali; per tali ambiti la Regione fa un bando e trova il gestore (Hera); la Regione ha un ufficio (Atersir) che ha il compito di controllare il gestore e di definire il costo del servizio; i singoli Comuni prendono atto di questo costo e lo trasformano in TARI (tassa rifiuti). Questo sistema ha difetti evidenti, sia come principio che come pratica attuazione. 1) Non si possono esautorare i Comuni dai compiti di scelta del gestore, di controllo del servizio, di controllo dei costi: questo semplice principio deriva dal fatto che il cittadino paga la TARI e deve (tramite il Comune) avere la possibilità di effettuare un controllo democratico sul servizio che sta ricevendo: pago quindi controllo2) Atersir è in realtà una scatola vuota. In ottobre 2015, su mia richiesta, un dirigente di Atersir è venuto a relazione nella nostra commissione consiliare, con effetti sconfortanti: sono in pochi, non riescono a fare controlli efficaci, tutte le loro analisi vengono fatte sui dati forniti da Hera. In sostanza si tratta di un ufficio passacarte, che lavora sui dati forniti dal soggetto che dovrebbe controllare, che non fa controlli durante la fornitura del servizio. Nessun soggetto pubblico è in grado di controllare se Hera sta veramente facendo quello che c'è scritto sul bando. 3) Il gestore (Hera) non




deve avere contemporaneamente il controllo della raccolta ordinaria dei rifiuti, di quella differenziata, delle discariche e degli inceneritori. E' evidente, come già avvenuto, che Hera non ha interesse a spingere oltre un certo limite la raccolta differenziata, altrimenti non avrebbe sufficiente materiale per gli inceneritori (già oggi ne acquista tonnellate fuori regione). Idem per le discariche, che sono un affare d'oro. Basta guardare il bilancio di Hera (pubblicato sul loro sito) per conoscere i dati finanziari di questo business molto redditizio. 4) La Regione ed i Comuni non devono essere proprietari del soggetto gestore, perché non hanno interesse a far calare i costi del servizio (pagati dai cittadini con la TARI), ma solo ad avere dividendi (che spendono come credono)". "Poi - prosegue Cericola - si nota
che per il 2016 il costo del servizio è aumentato, con connesso aumento della TARI a carico dei cittadini, nonostante la crisi economica abbia fatto chiudere il 20% delle aziende rispetto a 5 anni fa, nonostante il calo dei consumi privati. Ovviamente il gestore (Hera) dice che i costi sono aumentati e che non si può fare diversamente.
Ricordiamoci che Hera è stata condannata dall'Antitrust a pagare € 1,8 milioni di multa per avere taroccato i conti della carta conferita dai cittadini, per evitare di dover ribassare la TARI.
Di fronte all'attuale disservizio occorre che i Sindaci di Faenza, Ravenna, ecc. facciano un'azione politica presso la Regione per mettere in discussione i punti che ho analizzato sopra, altrimenti tutto ritornerà come prima e noi pagheremo molto un servizio che potrebbe costare meno. Ma essendo tutti PD non credo che i Sindaci si faranno sentire: solo l'ex sindaco di Forlì, il prof. Balzani (ve lo ricordate ?) aveva avuto la lucidità di capire il sistema e di dire che non andava bene ed è finito come è finito".
"Peccato che nemmeno i sindacati, le associazioni di tutela dei consumatori, le altre organizzazioni della c.d. società civile non abbiano il coraggio di farsi sentire - conclude Cericola - Ma va bene così: se ai cittadini non importa nulla di quanto avviene alla loro spalle è giusto che veniamo tutti spennati come polli"


Nessun commento:

Posta un commento