lunedì 16 maggio 2016

REMP SITUAZIONE DIFFICILE, IMPEGNO OPERAI, SINDACATI PER UNA SOLUZIONE. AUGURI ALLA PROPRIETA’!



SCIOPERO di 8 ore e presidio di fronte ai cancelli  alla Remp, a Fognano. I 49 lavoratori, da alcuni mesi senza stipendio, chiedono chiarezza  sul futuro dell'azienda. Da alcuni mesi senza stipendio, non ricevono neppure indicazioni su come la proprietà intenda superare le attuali difficoltà. Lo sciopero è stato proclamato dopo l'ultimo incontro con la proprietà e sindacati tenutosi martedì. «DOPO un susseguirei di incontri inconcludenti e di promesse mai mantenute, la direzione comunica la necessità di una strategia diversa, ancora da decidere, ma non rinviabile. I dipendenti nonostante tutto hanno continuato a lavorare e hanno pazientemente accettato molti i rinvii ed i problemi. Ma oggi i problemi sono diventati troppo grandi e i posti di lavoro a rischio. Occorre un piano industriale, che nel medio periodo. La Remp è una azienda specializzata nella lavorazione della gomma, produce pavimenti in gomma, piantali in lattice, sorta a Fognano  dal 1964, arrivò a impiegare 150 persone suole e altri articoli. Come Remp nasce nel 1986 dalla separaziono delle industrie del gruppo Everest, ma il nome Fage era a Fognano dal 1964. Fondata da Angelo Gallignani, il figlio Andrea è tutt'ora uno dei proprietari, fu la prima industria della vallata del Lamone, arrivando a impiegare anche 150 persone.
L'azienda nata nel 1986 dalla separazione delle varie società del gruppo Everest di Fusignano, sin dalle sue origini si è caratterizzata per l'alta qualità produttiva, la ricerca d'avanguardia e l'affidabilità dei materiali. Proprio all'inizio del 2016 ha avuto l'importante commessa di una fornitura all'Università La Sapienza di Roma. E non mancano incursioni commerciali sui mercati di ben quattro continenti
 Già qualche anno fa aveva registrato un momento di difficoltà, ma sembrava superato dall'ingresso di nuovi soci» «CI  SONO state difficoltà nel  2012- 2013, poi la ripresa e nell'ultimo anno un'implosione - afferma Roherta Ceroni della Cisl - la cassa integrazione ordinaria è stata utilizzata pochissimo, il lavoro c'è. Manca la liquidità, i lavoratori debbono ricevere ancora il saldo del mese di febbraio le famiglie sono davvero in difficoltà. La proprietà ha prospettato due ipotesi: ricapitalizzazione o concordato, ma in modo vago. E i lavoratori sono allarmati». «C'È l'incertezza più assoluta  afferma Antonio Mantovani della Cgil - si è affidato uno studio di consulenza e le soluzioni prospettate sono due: la ricapitalizzazione o una procedura concorsuale con continuità dell'attività. Ma parliamo di ipotesi ancora vaghe, una decisione non è stata presa». Claudia Liverani


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