lunedì 5 settembre 2016

LA NUOVA MOSTRA DI IVO SASSI^


MENTRE la città è colorata da Argilla, uno dei suoi artisti più celebri se ne sta al chiuso del suo studio, a progettare le prossime mostre e a contemplare l’opera cui lavora da quasi un trentennio, e che ha già deciso essere l'ultima: le «Onde» hanno ormai raggiunto la loro massima verticalità, simili alle fauci dell'idra – l’ultima delle sue fatiche. Marea che feconda e tsunami che distrugge. Fuori, la città e i suoi visitatori convergono verso i gazebo di Argilla. Sassi ha puntato altrove. Da oggi settembre, fino al 2 ottobre, la Galleria Cesari e il Mercato centro culturale di Argenta ospitano la sua mostra 'Naturalmente ceramica'. «Una location unica, forse la migliore della mia carriera», spiega. Nel 2017, in occasione dei suoi ottant'anni, lo attendono altre tre mostre: alla galleria della Molinella, a Cervia e a Brisighella, in una sorta di ascesa verticale che unirà il museo Ugonia, la galleria comunale e la chiesa di Santa Croce. La sua storia è la storia di un'arte e di una città che a quell'arte si è consacrata. «Molte cose sono cambiate. Ora sin dai banchi del Ballardini viene spiegato che il concetto, l’idea, è il soggetto su cui lavorare. Ma la ceramica è terra, dita che affondano nella materia, creta che ti contamina fino alle ossa». Smalto, che Sassi si ostina a sciogliere a mani nude. «Senza un dialogo fisico con gli elementi la ceramica è sterile. Non c'è più nessuno che abbia con la materia il rapporto che Biancini ci insegnò ad avere. A Faenza la ceramica è in mano ad un matriarcato, che non so dove ci porterà». Tesi controcorrenti per la quale più di una collega lo taccerebbe di antifemminismo. «Sono sempre stato un rivoluzionario», ammette. Filippo Donati  Resto del Carlino
Guarda le foto della mostra Argenta

2016 Sassi ad  Argenta

2016 Maiolica policroma , diametro cm. 68 collezione privata

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