giovedì 17 novembre 2016

GIOVANNI SOGLIA CARDINALE DI CASOLA VALSENIO BIOGRAFIA COINCIDENZE CON IL CARDINALE BRISIGHELLESE GALAMINI VESCOVO DI OSIMO


Giovanni Soglia Ceroni (Casola Valsenio, 10 ottobre 1779Osimo, 12 agosto 1856) è stato un cardinale italiano. Biografia: Nel 1803 fu ordinato sacerdote. Nel 1826 fu nominato arcivescovo titolare di Efeso. Nel 1835 ricevette il titolo (onorifico) di patriarca latino di Costantinopoli. Papa Gregorio XVI lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 18 febbraio 1839. Lo stesso giorno lo nominò arcivescovo di Osimo e Cingoli.* Fu a capo di due governi dello Stato Pontificio: Dal 2 maggio al 2 agosto 1848; Dal 9 agosto al 16 settembre 1848. Il 4 giugno 1848 fu nominato Segretario di Stato. Il 24 novembre 1848 papa Pio IX abbandonò Roma: Soglia Ceroni non seguì il pontefice a Gaeta ma tornò a Osimo, dove il 29 novembre successivo presentò formalmente le sue dimissioni da Segretario di Stato. Morì il 12 agosto 1856 all'età di 76 anni.
* Vescovo di Osimo era stato anche il cardinale brisighellese GALAMINI (1620) dove morì Il 6 settembre 1639. Nel duomo di Osimo si trovano opere d’arte fatte realizzare da cardinali di Brisighella e Casola Valsenio e origine brisighellesi. La bussola lignea introduce alla Basilica è opera del cardinale Giovanni Soglia Ceroni, come dice il suo stemma posto in alto. Navata laterale destra. A questa parete sono appese due delle quattro grandi tele a firma GDL (Gian Domenico Lombardi) dell’inizio del sec. XVIII come rileva lo stemma del cardinale Orazio Filippo Spada (1714-1724) origine cardinale Bernardino Spada. Cappella della Madonna: Degno di nota il coro ligneo del cardinale Giovanni Soglia Ceroni. CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA- BATTISTERO - Si tratta di una chiesa battesimale fin dalle sue origini, ma certamente fu destinata a tale funzione agli inizi del XVII sec. quando il cardinale Agostino Galamini, vescovo di Osimo, commissionò la decorazione del soffitto della chiesa, la realizzazione di un fonte battesimale in bronzo (Domenico Paganelli ha realizzato la fontana di Faenza) e un affresco sulla parete dell’altare come parti di un unitario programma iconografico volto a rimarcare le proprietà salvifiche dell’acqua battesimale.
Nella Cattedrale di S. Flaviano colpisce il maestoso e ricco soffitto voluto dal cardinale Galamini nel 1620



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