L’Unione Europea bacchetta la Regione Emilia-Romagna. Da anni denuncio
la scarsa attenzione del centrosinistra della nostra Regione nei confronti del
territorio montano e della sua agricoltura. Per sistemare le cose è dovuta
intervenire l’Unione Europea imponendo un maggiore riequilibrio tra i fondi
agricoli destinati alle cooperative e ai progetti di filiera e quelli riservati
all’Appennino, area in cui tradizionalmente il sistema agricolo è composto da
imprese di piccole e medie dimensioni a gestione famigliare. Negli ultimi anni
oltre il 21% delle superfici montane coltivate sono state abbandonate con la
conseguenza di un aumento del rischio idrogeologico. L’abbandono di oltre un
quinto del terreno lavorato fa ben comprendere la situazione, evidentemente la
l’attività agricola in queste aree non è redditizia.
La presenza nella nostra regione
di vaste aree montane, ha imposto alla Giunta Errani di riservare una maggiore
attenzione per un territorio simbolo della qualità e della tradizione agricola.
Nel Programma di Sviluppo Rurale
dell’Emilia-Romagna, per le annualità 2014-2020, si rimarca l’importanza di
ridare vigore alle aree abbandonate del nostro Appennino. Si dà, inoltre,
maggiore attenzione all’imprenditoria giovanile, anche femminile, alla
sostenibilità e alla qualità dei prodotti.
Attraverso il progetto europeo vogliamo tutelare le aree rurali,
consolidandone il tessuto economico e valorizzandone le aziende agricole.
Si apre una nuova era, i nostri
agricoltori sono pronti a raccogliere la sfida. La Regione Emilia-Romagna, facendo ammenda degli errori commessi in passato,
in particolare relativamente ai progetti di filiera, dovrà essere altrettanto
capace nel fornire gli strumenti idonei a raggiunge questo importante
traguardo. Fabio Filippi FI
consigliere Regionale
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