mercoledì 30 novembre 2016
4 DICEMBRE 1944 LA LIBERAZIONE DI BRISIGHELLA: CERIMONIA A RICORDO
Prossimamente: Lunedì 5 dicembre, ore 20, alla Sala polivalente del
complesso Cicognani proiezione del film di Gian Vittorio Baldi “L’ultimo giorno
di scuola prima delle vacanze di Natale” a cura del cineclub Il Raggio Verde.
In collaborazione con l’ A.N.P.I. in occasione del 72° anniversario della
liberazione di Brisighella. Introduce Alessio Querzani. Presentazione di Luca
Ballanti.
4 DICEMBRE 1944 LA LIBERAZIONE DI BRISIGHELLA: LA RAPPRESAGLIA DI S.STEFANO SETTEMBRE 44 - TESTIMONIANZE DEI FAMIGLIARI DELLE VITTIME.
MARCO LOLLI
CERONI – Ho raccolto alcune
testimonianze di un fatto accaduto durante il passaggio del fronte a S.Stefano
nel settembre 1944. Una rappresaglia delle S.S. e delle Brigate repubblichine
verso i contadini della zona di S.Stefano. Conti Giorgio era mio nonno e fu
l'unico sopravissuto.
La parrocchia di S.Stefano in Zerfognano è una comunità adagiata poco
sotto una delle tante dorsali che dalla via Emilia risalgono verso l'appennino.
Situata alla quota di poco oltre 300 metri è composta da poderi e case rurali.
Il Prato, la Lama, il Castellaccio Nuovo, il Castellaccio Vecchio, la
Colinaccia, Monticello, e Dugento, sono i poderi più adiacenti alla chiesa.
Anche se non esiste un agglomerato vero e proprio, da tutte le abitazioni, è
quasi sempre possibile scorgere le altre, come se facessero parte di un piccolo
borgo. Nel settembre 1944 quella zona fu teatro di scontri tra tedeschi e
gruppi partigiani che culminarono nella rappresaglia del 25 settembre.
VENERDì 22 SETTEMBRE 1944 : alcuni partigiani provenienti da
Fornazzano, diretti verso Faenza, comandati da Liverani "Palì" si
riparano per la notte nella case della zona di S.Stefano in Zerfognano. Il
Prato è uno dei poderi più vicino al crinale e alla chiesa. La casa è molto
grande e riescono ad viverci molte persone. In quei giorni gli occupanti sono
addirittura diciassette. C'è Zauli Domenico detto " Minghì de Prè" di
anni 51 reduce della 1° guerra mondiale il quale aveva trascorso cinque anni
sul Carso; la moglie Emma Montevecchi (anni 41); tre sorelle Vittoria 19 anni;
Pia 20 anni; Caterina 18 anni e quattro fratelli; Paolo (anni 15), Ugo (anni
11) Tommaso " Masì" ( anni 9) e Gaetano di 18 mesi. C'è Suo fratello
Ubaldo Zauli, detto "Baldì" di anni 57 e la sorella Lucia ( 54 anni)
con il marito Angelo Mamini "Angiolì", una figlia, Rosa (13 anni) e
un figlio Valerio (anni 17) sfollati da Faenza. C'è Piercarlo Montevecchi (anni
14 e cugino di Emma Montevecchi) fratello di latte di Paolo, figlio della
maestra di Zattaglia, Giulia Montaguti. Ci sono infine i genitori della
farmacista di Fognano sfollati invece da Marradi dove imperversano le battaglie
con gli inglesi della 5° armata. Anche al Prato, nonostante il timore di
qualche spiata ai tedeschi o ai repubblichini, la famiglia Zauli accoglie
questi giovani partigiani quasi tutti natii del faentino o zone limitrofe:
Castel Bolognese, Solarolo, Riolo Terme. Tra di loro, il faentino Gino Monti e "Attila".
Rimangono qualche ora, mangiano qualcosa e prima di partire a notte inoltrata.
Riescono perfino ad intonare qualche canzone e qualche ballo. Alcuni rimangono
a dormire nel fienile, ma all'alba sono già spariti.1
LEGGI TUTTO
4 DICEMBRE 1944 LA LIBERAZIONE DI BRISIGHELLA: LETTERA APERTA VINCENZO GALASSINI
Lettera aperta di
Vincenzo Galassini dedicata alla Liberazione di Brisighella
Lunedì 8 Dicembre 2014 - Brisighella -- Brisighella ha celebrato Il 4 dicembre il 70^ anniversario della
liberazione. Avevo cinque all’epoca, sono nato il 5 dicembre. I ricordi sono
flebili, data l’età, ma una cosa è certa i miei genitori, mia madre cattolica e
mio padre d’idee socialdemocratiche mi hanno inculcato il coraggio e l’amore
per la verità . Ricordo vagamente, il piccolo rifugio nella cantina, dove
abitavo in via 24 maggio e quello immenso della Famiglia Lega. Porto ancora il
segno, nell’orecchio, del morso di un topo quando ci rifugiavamo per l’arrivo
dell’ aereo “pippo”, ma non certo il timore. Ci sono ancora alcuni piccolissimi
segni di schegge nella facciata di casa e ricordo i nascondigli che usavano per
nascondersi, conosciuti da più grande, che mi sembravano facili da trovare,
forse perché nessuno era venuto a cercare. Ricordo la sera del 18 aprile del
1948 quella della vittoria della Democrazia Cristina e di Saragat, sul Fronte
Popolare. Davanti all’osteria di mio zio Gigiolè in via Fossa, c’era un gran
traffico di brisighellesi che si dirigevano nella piazza Carducci, poi, ricordi
certi e sicuri: la musica che proveniva dall’arena parrocchiale Giardino,
del film Sangue Arena, Verde Luna, martellante, ma bella.
Brisighella è stata politicamente per tanto tempo “un’isola bianca”, nel
periodo dei miei studi ricordo il diverso linguaggio dei miei maestri da
Parini, severo e austero, a Dalmonte più ambiguo, che ho conosciuto poi in
politica. Nella scuola di avviamento professionale, come dimenticare
l’austero prof. Giberti. Allora non si parlava della Resistenza con insistenza
come oggi. Immenso era, il cimitero dei soldati tedeschi che vedevo in
via F.lli Cardinali Cicognani inizio di Via Puriva. Nel 1956
ricordo l’invasione dell’Ungheria da parte dei sovietici e la mia prima
protesta con gli altri studenti a scuola a Faenza. Sulla Liberazione di Brisighella, poco si è
scritto, molto invece su Cà Malanca. Ricordo i vari avvenimenti e celebrazioni
per ricordare la Brigata Maiella sciolta a Brisighella, la Friuli, le varie
cerimonie con parole generaliste ma non particolari non specifiche di
brisighellesi. Per conoscere i fatti e i dettagli, della liberazione di
Brisighella, si è dovuto aspettare il 2004 (sessantesimo della liberazione) con
il bel libro pubblicato dall’Associazione La Memoria storica di Brisighella:
“Brisighella 1944 - nell’oppressione, nella prova, un popolo solidale”.
Un libro curato da diversi autori, protagonisti dell’epoca, ancora viventi, che
ne hanno dipinto un quadro direi quasi completo ma con zone d’ ombra non
approfondite, forse per l’età degli scrittori ma forse ancora per timore dei
fatti della sinistra comunista, allora fondamentale per Brisighella. Per
esempio la presenza Sap (Squadre di azione patriottica) di origine cattolica,
aperte al contributo di tutte le idee politiche anche socialiste, diversa dalle
altre formazioni di sinistra comunista che operavano a parte; il contributo di
vita pagato dai tanti civili. Il fronte non si fermò a Brisighella, colpì
particolarmente Riolo Bagni
VIAGGIO NEL RINASCIMENTO DAL 2 AL 4 DICEMBRE A FOGNANO
VENERDI 2 DICEMBRE 2016 CONFERENZA “IL
SIMBOLO DEI TAROCCHI ALLA LUCE DELL'IMMAGINARIO RINASCIMENTALE"
FRA
SCALA MISTICA CRISTIANA, SOPRAVVIVENZA DEL CULTO DEGLI ANTICHI DEI, FILOSOFIA
NEO PLATONICA E CONDIZIONI UMANE
PROF. ANDREA VITALI STORICO DEL
SIMBOLISMO, ICONOLOGO. PRESIDENTE ASSOCIAZIONE CULTURALE LE TAROT.
”I tarocchi il più completo sistema simbolico
del nostro occidente, sono considerati a livello accademico una delle più
straordinarie realizzazioni del pensiero umanistico italiano”
SABATO
3 DICEMBRE ORE 14,30 MOSTRA “LA MENSA
NEL RINASCIMENTO” a cura di VALERIA
MINIATI
PREVENZIONE E STILI DI VITA SANI: BRISIGHELLA DICHIARA GUERRA ALLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Grazie al
"brisigame" accedendo al sito www.atuttocuore.it si ottiene la
cittadinanza onoraria, si gioca e si impara
La cittadina collinare è al centro di un progetto educazionale e di uno
studio osservazionale che insegna a prevenire e combattere i problemi di salute
legati al cuore
Se hai a cuore il
tuo cuore vai a vivere a Brisighella. Per farlo basta un clic, seguire semplici
consigli di viver sano e diventare un brisighellese doc. Si chiama www.atuttocuore.it
il progetto educazionale di MSD Italia che permette a tutti di poter godere dei
benefici che vengono dal "Brisighella HEART Study", lo studio
osservazionale che, per continuità e significatività, è uno dei più longevi ed
evoluti casi mai esistiti al mondo di monitoraggio longitudinale di una
popolazione.
Dal 1972 a
Brisighella, l'Università degli Studi di Bologna affianca la popolazione e,
grazie alla collaborazione dell'amministrazione locale, dei medici di famiglia
e della cittadinanza, ha potuto dichiarare guerra alle malattie
cardiovascolari, con straordinari risultati, tanto da diventare un modello
d'esempio in tutto il mondo. Oggi, grazie al Progetto Educazionale
Brisighella Project di MSD il piccolo paesino nel cuore dell'Emilia Romagna
apre le sue porte, entra nei pc con il sito www.atuttocuore.it e condivide i
suoi segreti per avere un cuore più sano. Il vero segreto di
Brisighella, però, è nel sorriso: se c'è una lezione che questo studio
scientifico ha insegnato è che si può avere un cuore sano con piccoli
accorgimenti nello stile di vita senza subire regole e divieti. Se prendersi
cura del cuore è un gioco da ragazzi per i brisighellesi, oggi lo è per tutti:
su www.atuttocuore.it, infatti, grazie al "brisigame" si ottiene la
cittadinanza onoraria, si gioca e, alla fine, si impara.
"Le parole chiave del progetto Brisighella sono due: comunità e longevità. Perché in questo progetto - chiarisce Davide Missiroli, sindaco di Brisighella - non ci si è limitati ad un rapporto uno ad uno tra medico e paziente ma si è mossa tutta la comunità e mai come in questo caso possiamo dire che lo slogan ‘l’unione fa la forza’ si sia dimostrato vincente. Un sindaco indossa la fascia tricolore e non un camice. Il progetto Brisighella ha dimostrato che una comunità coesa può innovare e guardare con fiducia al suo futuro se crede in una politica di prevenzione e si indirizza verso stili di vita attivi".
"Le parole chiave del progetto Brisighella sono due: comunità e longevità. Perché in questo progetto - chiarisce Davide Missiroli, sindaco di Brisighella - non ci si è limitati ad un rapporto uno ad uno tra medico e paziente ma si è mossa tutta la comunità e mai come in questo caso possiamo dire che lo slogan ‘l’unione fa la forza’ si sia dimostrato vincente. Un sindaco indossa la fascia tricolore e non un camice. Il progetto Brisighella ha dimostrato che una comunità coesa può innovare e guardare con fiducia al suo futuro se crede in una politica di prevenzione e si indirizza verso stili di vita attivi".
martedì 29 novembre 2016
QUATTRO SAGRE PER TRE COLLI
Con la sagra dell’Olivo sono
terminate le tradizionali grandi
sagre, scompare anche il grande stand nel cortile interno del circolo G. Borsi.
I tavoli erano nel cortile interno, nel campo sportivo e all’interno del Teatro
Giardino e ospitavano nelle diverse zone tantissimi posti. Un servizio
eccellente che ha soddisfatto la marea di persone venute a Brisighella, insieme
ai ristoranti e alle tantissime bancarelle. Complimenti
DETERMINAZIONE 317/2016 NOVEMBRE: APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO SCUOLA PRIMARIA MARZENO COSTO FINALE €. 860.000-. CARA LA MIA SCUOLA SERVE SI RISPETTERANNO I COSTI GIA’ SALITI?
La prima
Deliberazione di Giunta Comunale nr. 84 del 02/08/2013 si approvava, il progetto preliminare redatto in data 1 agosto
2013 dal Settore Territorio avente ad oggetto “Lavori per la realizzazione di
una nuova struttura scolastica a Marzeno atta ad ospitare i locali della scuola
primaria Giacomo Leopardi e i locali della scuola infanzia Caduti di
Cefalonia”; Ora dopo tre anni la spesa per il progetto esecutivo €. 860.000. Il quadro economico complessivo dell'opera: Per
lavori, oneri sicurezza, progettazione e oneri - Affidamento ATI
“Rinaldi – Spada” (iva compresa) €
646.156,20 - Lavori a Misura A
(iva compresa) € 16.476,34 Sommano
€ 662.632,54. Somme a disposizione - Fondo incentivo di cui all’art. 113 D. Lgs
50/2016 € 6.672,00 - Oneri per la sistemazione
area esterna € 6.025,00 - Spese tecniche per perizia geologica € 1.119,96 - Lavori esterni per sistemazione platea
€ 39.600,00 - Verifica pressione da parte di HERA € 136,64 - Spese per progett. complementare
def/esec. € 12.013,00 - Somme a
disposizione per sistemazioni e incarichi €. 109.472,84 Sommano €
175.039,44
TOTALE €. 837.671,98 Somme già liquidate
€. 21,963,22 Importo
complessivo €. 859.635,20
FINANZIAMENTO: H57B14000010005 dell’importo
di € 329.636,00 per lavori per la realizzazione di una nuova struttura
scolastica con finanziamenti comunali e
statali; • H55D10000270006 dell’importo di
€ 530.000,00 per lavori di adeguamento normativo e completamento per la
realizzazione di una nuova struttura scolastica con finanziamenti comunali e regionali
Cronaca e costi serve non serve
24
OTTOBRE 2014 Sette Sere- .La struttura
sorgerà nel Comune di Brisighella in via Bendandi sarà costruita su piano unico in classe B,
«con una prospettiva di consumi molto ridotti - spiega il sindaco Davide
Missiroli -. Sarà una scuola sostenibile e una struttura di qualità; una scuola
di campagna che pensiamo possa essere attrattiva anche nei dintorni di Marzeno.
L’idea portata avanti con l’allora provveditore Martinez era la
costruzione di una piccola struttura con forte connotazione umana che in molti
altri posti sta dando ottimi risultati». …. L’importo complessivo
dell’appalto è di 735mila euro
pagati circa così: 300mila dallo Stato, 230mila dalla Regione, 200mila dal
Comune di Faenza e 100mila da quello di Brisighella. «Dopo il Ponte lungo, di
tempi non ne do più - scherza Missiroli -.
Spero possano partire i lavori entro l’inizio della primavera» (N.d.R.
primavera 2015). Nelle prossime settimane si terranno le valutazioni delle
offerte e l’aggiudicazione dell’appalto. Il termine per l’esecuzione del
contratto prevede come scadenza per la redazione e la presentazione del
progetto esecutivo 35 giorni 35, mentre il termine di esecuzione dei lavori è
di 360 giorni naturali e consecutivi, decorrenti dalla data del verbale di
consegna dei lavori.
lunedì 28 novembre 2016
I CUOCHI DI BRISIGHELLA SI RICONFERMANO CAMPIONI
ni della cucina romagnola di vincere anche questa seconda sfida, dopo che una settimana fa avevano battuto Sorrento.
Fra 3 settimane nuova sfida gastronomica su RAI1, questa volta contro il Molise: che piatto proporranno questa volta?
OMAGGIO AL BRISIGHELLESE RENATO CAVALLARI – AUGURI NATALIZI E ALTRO
Renato Cavallari - Notte d'inverno a Brisighella
premio UNICEF 1989 biglietti augurali
La Memoria Storica di Brisighella
“I Naldi -Gli Spada” presidente il card. Achille Silvestrini organizza, presso la Loggetta “Miro Fabbri”- Via Naldi 17
Brisighella, un omaggio all’Artista brisighellese Renato Cavallari. La mostra è una raffinata selezione di
acquerelli dalla fine degli anni ‘80 al ‘95 e documenta l’alta qualità
pittorica dell’artista. Esprime anche il punto di arrivo delle ricerche di
questo artista, che ha sperimentato diversi linguaggi: dal naturalismo
all’informale, dall’espressionismo alla metafisica, dall’astrattismo geometrico
al realismo magico. Occorre tenere conto di queste esperienze per cogliere
appieno il fascino delle sue opere. Gli acquerelli su Brisighella, pur
riconoscibile nel suo caratteristico profilo, sembrano riferirsi ad un paese
quasi magico e incantato; proprio queste visioni di poesia in pittura gli
valsero più volte il premio Unicef
per la realizzazione di biglietti augurali di Natale. Anche nelle altre opere esposte occorre
riferirsi al background dell’artista, come quelle atmosfere oniriche e
metafisiche, quei luoghi immersi nel silenzio di un’attesa senza tempo, delle
illustrazioni dei libri di Dino Buzzati, (Il deserto dei tartari, Barnabo
delle montagne,….) che Cavallari sentiva in sintonia con il suo modo di
contemplare la natura.
La mostra sarà
inaugurata giovedi 8 dicembre alle ore 16, interverrà Marcella Vitali, rimarrà
aperta fino al 26 dicembre 2016 Orario:
sabato 10-12/ 15-17 Festivi 10-12/ 15-18
e a richiesta 328 783 4660
Renato Cavallari
Brisighella 1938 Faenza 1995
venerdì 25 novembre 2016
PRODI: ASCOLTATE LA VERGOGNOSA DICHIARAZIONE SUL CAMBIO EURO!
Ascoltate chi ha
TRATTATO per il cambio LIRA-EURO come CONFESSA DI AVER SVENDUTO LA LIRA
giovedì 24 novembre 2016
OCCORRE UNA PANCA NELLA TETTOIA IN VIA DE GASPERI PER AUTOBUS
Ricevo e pubblico – Diversi utenti che utilizzano la tettoria del servizio autobus, utile per andare a
Faenza o Marradi e in particolare alla Conad Cofra in Via Baldina, segnalano la
necessità di inserire una panca per
sedere in attesa del bus, come c’è
anche nella tettoia in Via Maglioni. Auspico che il Comune accolga la GIUSTA richiesta, di spesa modesta.
LA DECANA DEI MACCELLAI ELIDE MONTAGUTI DI SAN MARTINO IN GATTARA. “QUI E’ TUTTO COME 51 ANNI FA”
Elide
Montaguti nella sua storica bottega di San Martino in Gattara. (Foto VECA)
ANTONIO VECA Resto del Carlino - «DA oltre mezzo secolo
servo i miei clienti di San Martino in Gattara». Lo dice Elide Montaguti, che
da 51 anni gestisce la macelleria ad un tiro di schioppo dalla provincia di Firenze.
Stanca? Non sembra. «D'estate resto aperta anche la domenica, per dare un
servizio in più», dice. Nei giorni scorsi alla signora Elide, 85 primavere
portate benissimo, l'associazione di categoria della Confcommercio ha voluto
riconoscere un premio per essere la decana dei macellai. QUANDO arriviamo a San
Martino in Gattara chiediamo a una delle poche oassanu dove si trova la macelleria.
Quando si entra nel negozio, a un passo dal Lamone, sembra davvero di fare un
salto nel passato. «Tutto è esattamente com'era quando avevo iniziato a
lavorare», racconta sorridendo la signora Elide, che non difetta di certo in
simpatia. «Non potevo fare altro che seguire le orme dei miei genitori e prima
ancora di mio nonno - dice -. Abbiamo la casa qui e qui avevamo anche un
piccolo macello che è andato avanti fino a quando l'attività poteva essere
svolta in famiglia. Il lavoro però è cambiato tanto negli anni - racconta con
un pizzico di nostalgia -. Qui siamo rimasti trecento residenti. Le campagne
e questo Borgo si sono ormai svuotati, ma una volta avevo tantissimi clienti
che venivano dalle colline qui attorno e anche dal fiume». Dal fiume? «Sì
c'erano tantissimi che venivano a pescare e poi si fermavano a comprare la
nostra carne prima di rincasare - continua -. E io da aprile fino a settembre
rimanevo aperta anche la domenica. Poi sono arrivati i supermercati e tutto è
cambiato. Ora apro la domenica soltanto a luglio e ad agosto». Per me parlare
di come sono cambiate le abitudini alimentari della gente: «Una volta - racconta-
la carne rossa la faceva da padrona e la domenica non ci si sedeva a tavola se
non la si aveva nel menù. Anzi alcune clienti venivano a fare sco1m nel caso di
visite». ,SUL SOFFTTTO del locale c'è
ancora il binario che portava la 'mezza bestia dal locale dove si macellava ai
'frigor': “Ora è lì solo per abbellimento conclude la signora.
ENOLOGIA 2016 FAENZA, PREMIAZIONE TRA VINO E RISTORAZIONE. ALLA GROTTA DI BRISIGHELLA
di RICCARDO ISOLA CORRIERE
ROMAGNA FAENZA^Enologia 2016 ha promosso per la Prima volta anche un iniziativa
legata all'unione tra vino e ristorazione. "Carta canta" è una iniziativa,
patrocinata da Enoteca regionale. Enologica e Fipe, che mira ad avvalorare e
riconoscere l'impegno di chi crede nella tipicità del territorio e arricchisce
la propria carta dei vini con specialità regionali. Dodici le categorie
presenti. Dalla miglior carta dei vini in assoluto a quella presentata dalle enoteche
passando per le categorie relative al ristorante, carta bar, albergo,
agriturismo, assortimento armate storiche fino ad arrivare al miglior
narratore. all'ambasciatore dell'Emilia-Romagna all'estero e in Italia, al
focus territorio e allo stabilimento balneare. Per la provincia di Ravenna ex
aequo come ""Miglior carta ristorante" si è posizionata ai
vertici "La grotta" di Brisighella
e "La voglia matta" di
Fusignano. La giuria per il primo ha voluto sottolineare e premiare «la qualità
della proposta, la varietà, e il carattere personale delle scelte con etichette
mai scontate» mentre per il secondo «la qualità della carta, la sensibilità e
la conoscenza espressa nelle scelte». Come "Miglior carta enoteca" il
premio è andato all'Enoteca Kavatappi
di Faenza «per la completezza della proposta, la capacità di spaziare tra
Emilia e Romagna e la politica dei ricarichi che riesce a dare al consumatore
un prezzo sempre concorrenziale». Ancora Faenza protagonista con il premio
"Focus territorio" andato alla trattoria "La Marianaza" «per l'originalità della proposta grafica con le
etichette in evidenza e la continuità tra la proposta del menù e quella della
carta vini».
PEDIATRIA FAENZA LUGO COSI’ CI PRENDONO IN GIRO
La scelta dell'Ausl di
abolire nuovamente, seppur temporaneamente, la guardia pediatrica notturna,
nonostante le assunzioni, reintroducendo per Faenza e Lugo la reperibilità, sta
scatenando reazioni a catena. L'altro giorno il primo a sollevarsi è stato il
comitato "Giù le mani dalla pediatria". Una lettura più soft, ma non priva di
critiche, la fornisce Paolo Palmarini della UiI, che collega il discorso delle
penalizzazioni di Faenza e Lugo al percorso in atto di unione dei due ospedali.
Un percorso che ha registrato un accelerazione il 10 novembre, dopo una
riunione avvenuta tra le parti, giudicata dai sindacati «molto positiva». Ad
avviso di Palmarini, «non si capiscono le motivazioni per cui, espletato il
concorso, gli otto pediatri assunti nell'Ausl Romagna non possano entrare in
servizio prima di febbraio. Anzi, considerata la situazione di Faenza e Lugo,
dove era stata da poco reintegrata la presenza fissa, sarebbe proprio questo il
territorio dove dovrebbero essere insediati prima che altrove, almeno per
garantire ciò che era appena stato concesso». Tutto ciò forse accade perché
Faenza e Lugo sono realtà più piccole di quelle provinciali in area Romagna.
ancora alla ricerca di una stabile fisionomia sanitaria: «Perciò è importante
che sia ratificata il prima possibile la sinergia tra i due ospedali da
considerarsi blocco unico per un bacino di oltre 200mila abitanti, cioè più
grande di alcuni territori provinciali. A quel punto, se non vi fossero
attenzioni, allora davvero bisognerebbe pensare a distrazioni volute».
mercoledì 23 novembre 2016
FOGNANO LA STORIA
Il toponimo è di probabile origine prediale
dal gentilizio Fan (n)ius (nome forse di un antico proprietario del luogo),
così affermano vari studiosi di toponomastica, Antonio Quarneti in particolare.
Già nell’anno 1093 viene ricordato come “fundus”, due secoli dopo, nel 1284,
come “Curtis”. Successivamente oltre il mille avanzato, diventa “castello”, del
quale nel 1292 si impadronì Maghinardo Pagani da Susinana. Nelle “Rationes
Decimarum” del 1291 la chiesa di San Pietro di Fognano risulta registrata alle
dipendente della Pieve in Ottavo. Tale disposizione ecclesiastica porterà ad
una lunga e complessa questione che verrà risolta secoli dopo quando Fognano,
con la sua chiesa, darà origine ad un vicariato di parrocchie totalmente
staccate dalla Pieve del Tho. Nella descrizione del territorio del Cardinale
Anglico, Fognano formava una unica villa con settantasette focolari (circa
seicentosedici abitanti). Da ricordare che durante l’epoca napoleonica
(1802-1804) la valle del Lamone venne divisa in sette piccoli comuni, fra
questi anche Fognano, considerato comune di terza
classe, del
Dipartimento del Rubiconde, con una popolazione di 1554 abitanti, che
comprendeva le frazioni di Ghiozzano, Undecimo, Poggiale, Zerfognano, Santo
Stefano, San Michele, Quarneto e Vespignano. Per lunghi anni, specie alla fine
dell’ottocento e inizio novecento, Fognano è stato al centro di una lunga
contesa. Desiderava staccarsi dal comune di Brisighella ed erigersi a comune
autonomo. Oggi queste anacronistiche contese sono estinte, però tante e varie
le iniziative dei fognanesi per affermare i loro diritti.
I brisighellesi
ridendo ripetevano questo detto: “quand che la querza la farà i limo^,
fugno^ l’avrà e como^”. (quando la quercia avrà i limoni, Fognano
avrà il comune.) Un bel giorno i fognanesi allestirono un grande carro trainato
da forti buoi e su di esso innalzarono una possente quercia con nei rami
centinaia di limoni. Ai brisighellesi, increduli per la trovata, non restò che
incassare il colpo. Altro detto che circolava in quel tempo era quello contro
Annibale Metelli (1869-1932), sindaco di Brisighella dal 1897 al 1905. I
fognanesi, sempre in urto per il comune, erano soliti dire: (meglio cantare
come filastrocca) ”con la testa ed Metel a farè el taiadel, con la
testa ed Ziro^, a farè i machero^” (con la testa di Metelli faremo le
tagliatelle, con la testa di Ceroni (dott. Giovanni Ceroni (1857-1931),
consigliere comunale) faremo i maccheroni). Vecchi tempi…, vecchie storie…,
folclore…, oggi non più compatibile…, eppure … ???
martedì 22 novembre 2016
I SUPER PAPA’ RAVENNATI COMMUOVONO TUTTI A “TU SI QUE VALES” E VANNO IN FINALE SABATO 26 NOVEMBRE
“Tu si che vales” arhc. Amedeo Laghi brisighellese
(quarto da sinistra) e la figlia Margherita (in alto)
FRA QUESTI IL BRISIGHELLESE ARCH. AMEDEO LAGHI CHE VIVE A
RAVENNA.
Resto del
Carlino Ravenna – Sei insolite coppie si sono esibite sul palco di ‘Tu
si que vales’ sabato sera. Le bambine, fra gli 8 e gli 12 anni, si chiamano
Viola, Mabel, Eliza, Camilla, Noemi e Margherita.
Sono tutte agoniste, praticano ginnastica ritmica allenate da Francesca
Montanari e da Arianna Andreoni. Non erano sole, perché ad
accompagnarle c’erano i loro babbi Alessandro, Ivan, Amedeo,
Matteo, Francesco e Manushi: papà come tanti che lavorano, accompagnano i figli
a scuola e in palestra. Ma allora come sono finiti in prima serata su Canale
cinque? «Tutto nasce da un saggio di fine anno della palestra ‘Zodiaco’ –
racconta Francesca, allenatrice e coreografa dello spettacolo, nonché mamma di
una delle bimbe –. Per il saggio di maggio 2016 avevamo deciso di far
interpretare alle allieve uno spettacolo ispirato a tutte le feste del
calendario compresa ovviamente quella di S. Giuseppe comunemente detta festa
del papà». «Il saggio – continua Francesca –, allestito al teatro Alighieri
di Ravenna, aveva come protagoniste le bambine della ritmica e i rispettivi
padri, nessuno dei quali avvezzo né al palcoscenico né alla ginnastica. La
colonna sonora era ‘Guerriero’ di Marco Mengoni, ed è stato un vero successo
sia per quanto riguarda l’accoglienza riservata dal pubblico durante la serata
ma anche e soprattutto per i protagonisti». «Nel corso dei mesi, durante gli
allenamenti del mercoledì da febbraio a maggio – raccontano i papà – abbiamo
avuto modo di passare tante ore insieme alle nostre bambine, tempo attivo,
momenti durante i quali la corporeità di ciascuno ha veicolato sentimenti,
sensazioni, sfumature impagabili a volte confuse nella vita di tutti i giorni.
È stata ed è tutt’ora un’esperienza impagabile che spesso ci ha fatto
emozionare». Non a caso il pezzo è stato definito da Gerry Scotti, tra i giudici del programma, «la prova con il più
alto contenuto d’amore». E così l’esibizione è valsa al gruppo l’aggiudicazione
in finale. Dopo l’esibizione all’Alighieri, il filmato del saggio su Youtube
e Facebook ha scatenato una serie di reazioni tali che uno dei papà,
all’insaputa di tutti, ha inviato la registrazione alla redazione di ‘Tu si
qui vales’. «Diciamo per scherzo – continuano i protagonisti – perché in
quel contesto ci sono artisti meravigliosi e veri professionisti. Noi comunque
abbiamo raggiunto il 100% dei consensi dal pubblico che ci ha riservato un vero tripudio. Poi il
sì dei giudici all’unanimità e abbiamo sentito intorno a noi, anche tra i
cameramen, i produttori e l’aiuto regia tanta emozione che ancora scaturisce
ogni volta che se ne parla». Babbi a bambine sono già tornati ad allenarsi in
palestra per il nuovo spettacolo che potremo vedere sabato in prima serata su
canale 5.
IN BOCCA
AL LUPO.
Il video dell'esibizione - Grande risultato per i “Super Papà”
ravennati, tra cui Alessandro Zangaglia, conosciuto imprenditore e il brisighellese
arch. Amedeo Laghi*, impegnati nella trasmissione di Canale 5 “Tu si que vales”.
Sulle note di "Guerriero" di Marco Mengoni hanno danzato con le loro
figlie, guadagnando consensi unanimi tra i giudici e il pubblico. L'obiettivo
finalissima è conquistato. Ora l'ultima sfida per la finale del,26 novembre. * Amedeo Laghi nato a Brisighella diventato
arch. Si è trasferito a Ravenna sposato con tre figli. A Brisighella ha
progettato e arredato il Ristorante La Casetta, giovanissimo ha aiutato la
mamma Lidia (bravissima cuoca) nel rinnovato
ristorante la “Grotta” con notevole successo.
GRANO, BENE L’ACCORDO DI FILIERA NATO DUE ANNI TRA CONASE, TERRE EMERSE, PROMOSAGRI, DECO INDUSTRIE E MOLINO NALDONI.
Sette Sere
- Sono 465 gli ettari coltivati in Romagna (+10%), 50 le aziende agricole
locali, per una produzione totale di 3.000 tonnellate di grano, da cui si
ricaveranno 2.250 tonnellate di farina che serviranno per impastare e cuocere 3
milioni di chilogrammi di prodotti da forno: a due anni dall’avvio è positivo
il bilancio del progetto di filiera nato dall’accordo tra cinque grandi imprese
agroalimentari romagnole e sostenuto da Legacoop Romagna. L’obiettivo è di
creare valore per gli agricoltori, migliorare la sostenibilità ambientale e
dare più certezze ai consumatori sulla provenienza delle materie prime. Il
progetto, avviato nel 2014, prevede la coltivazione di varietà di frumento
tenero destinate all’industria alimentare con caratteristiche ben definite. Le
imprese coinvolte sono 4 cooperative (Conase, Terremerse, Promosagri, Deco
Industrie) e una privata (Molino Naldoni)
La premessa è che un buon prodotto da forno ha bisogno di una buona qualità
della farina, obiettivo comune su cui avvengono forti investimenti in termini
di ricerca e produzione, con un altro essenziale risultato: vengono ridotti sia
i mezzi tecnici utilizzati, sia i trasporti, con beneficio per l’impatto
ambientale. Tutti gli attori della filiera sono aziende con sistemi di qualità
certificati per gli aspetti della sicurezza alimentare e ambientale.
lunedì 21 novembre 2016
REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016: VOTARE SI O NO? I PRO E CONTRO DELLA RIFORMA
Con il referendum costituzionale del 4
dicembre gli italiani sono chiamati a respingere o approvare la riforma
Boschi-Renzi. Perché
votare Sì e perché votare No? Ecco le ragioni dei favorevoli e dei
contrari. Referendum costituzionale 2016: i pro e i contro - le ragioni del Sì e quelle del No
Il referendum costituzionale di novembre 2016 chiamerà gli
italiani a dire Sì o No alla riforma della Costituzione proposta dal
ministro Maria Elena Boschi e appoggiata dal governo Renzi. Come votare?
Referendum costituzionale 2016: votare Sì o
No?
Riforma costituzionale 2016, Sì o No? Come
funziona il voto
Il testo della riforma Boschi introduce diverse novità, tra cui
l’abolizione del bicameralismo paritario e del Cnel, la riduzione del numero
dei parlamentari, la modifica del quorum per l’elezione del presidente della
Repubblica e l’aumento del numero delle firme necessarie per proporre una legge
di iniziativa popolare. Per questo tipo di referendum, chiamato anche
confermativo o sospensivo, non è necessario il raggiungimento del quorum.
Diversamente dal referendum abrogativo - come quello di aprile sulle
trivellazioni, per intenderci - vincerà l’opzione (Sì o No) che ha ottenuto la
maggioranza dei consensi a prescindere dal numero di votanti.
Referendum costituzionale 2016: perché votare Sì
Le più note ragioni per votare Sì al referendum costituzionale
di dicembre sono:
- addio
bicameralismo: si
supera il famoso ping-pong tra Camera e Senato, con notevoli
benefici in termini di tempo;
- il fatto
che solo la Camera sia chiamata a votare la fiducia al governo implica
l’instaurazione di un rapporto di fiducia esclusivo con quest’ala del
Parlamento;
- la
diminuzione del numero dei parlamentari e l’abolizione del Cnel
produrrà notevoli risparmi;
- grazie
all’introduzione del referendum propositivo e alle modifiche sul
quorum referendario migliora la qualità delle democrazia;
- il Senato
farà da “camera di compensazione” tra governo centrale e poteri locali,
quindi diminuiranno i casi di contenzioso tra Stato e Regioni davanti la
Corte costituzionale.
Referendum
costituzionale 2016: perché votare No
Tutte le ragioni anti-riforma sono dichiarate sul sito ufficiale del comitato del No. I motivi per cui, secondo gli esponenti del
fronte del No, gli italiani dovrebbero opporsi all’approvazione del ddl Boschi-Renzi
si possono riassumere nei seguenti punti:
- si tratta
di una riforma non legittima perché prodotta da un Parlamento
eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale.
Inoltre, anche gli amministratori locali chiamati a comporre il nuovo
Senato godrebbero dell’immunità parlamentare;
- anziché
superare il bicameralismo paritario, la riforma lo rende più confuso,
creando conflitti di competenza tra Stato e Regioni e tra Camera e
nuovo Senato;
- la riforma
non semplifica il processo di produzione delle leggi, ma lo complica: le
norme che regolano il nuovo Senato, infatti, produrrebbero almeno 7
procedimenti legislativi differenti;
- i costi
della politica non vengono dimezzati: con la riforma si andrà a
risparmiare solo il 20%;
- l’ampliamento
della partecipazione diretta dei cittadini comporterà l’obbligo di
raggiungimento di 150mila firme (attualmente ne servono 50mila) per
i disegni di legge di iniziativa popolare;
- il
combinato disposto riforma costituzionale-Italicum accentra il potere
nella mani del governo, di un solo partito e di un solo leader.
NASCITA DEL CRISTIANESIMO
https://www.facebook.com/imperiumtour2015/videos/1180280958649689/
Il
video in questione inizia dalla massima espansione dell'impero romano per
arrivare alla nascita del cristianesimo in Europa. Non era mia intenzione
offendere altre religioni, o per mostrare l'abuso di una cultura sull'altro. La
mia pagina riguarda la diffusione della cultura. La storia, l'architettura, la
lingua romana in Italia. Mi scuso se qualcuno si è offeso ma non era mia
intenzione Francesco Zanolli Estremamente chiaro. Dovrebbe far meditare
più d'uno. Grazie! IMPERIUMTOUR
EDIFICI PIU’ LEGGERI PER RESISTERE AI TERREMOTI. IL PARERE DELL’ ING. BRISIGHELLA. I COMUNI INVECE PRIVILEGIANO IL RECUPERO ENERGETICO INVECE DI ADEGUARE LE SCUOLE AL RISCHIO SISMICO
La messa in sicurezza del patrimonio edilizio, scolastico ed
architettonico è una priorità dal punto di vista degli impegni da realizzar,
anche in Veneto. Le imprese venete sempre più inoltre, si stanno specializzando
in questo comparto che diventa volano per un rilancio dell’intero settore. A
dirlo è Marco Brisighella ingegnere civile, specializzato nell’edilizia
antisismica. E’ stato consulente per gli enti locali in Abruzzo per il censimento
degli edifici danneggiati dal disastroso terremoto dell’Aquila. L’ingegner
Brisighella, padovano, mette in chiaro subito che per quanto riguarda
l’edilizia pubblica il Veneto non se la passa bene.
“Da stime
fatte – spiega – nel territorio della nostra regione, da enti locali e ordini
professionali, solo 10 scuole su 100 sono in regola con le recenti normative
anti sismiche. Per gli ospedali, va meglio. In questo caso per la loro
sicurezza, anche antisismica sono stati fatti ingenti investimenti e adesso il
60% delle strutture è a norma”. La nuova normativa, spiega Brisighella, prevede
che gli edifici strategici, cioè quelli pubblici o a funzione pubblica, come i
municipi, le scuole, gli ospedali appunto o le caserme, devono resistere
all’urto del sisma e restare in piedi. Il problema è che il censimento di
questi edifici strategici e le loro reali condizioni di anti sismicità, è
partito nel 2003 e ad ora non si è concluso. In Italia si è a poco più della
metà degli edifici controllati. Le scuole sono quelle meno a norma perché
costruite per la maggior parte dei casi negli anni Cinquanta e Sessanta, quando
cioè le regole anti sismiche non erano normate. Ma c’è un modo per rendere gli
edifici meno pericolosi in caso di terremoto?
“Il principio
base da seguire – spiega Brisighella-è quello di realizzare case con materiali
leggeri, più in grado per natura di assorbire l’urto della scossa. Più pesante
è la strutture più avrà come caratteristica la rigidità. Per quello l’ideale
sarebbe realizzare case in legno nelle zone ad alto rischio, ma una soluzione
del genere non è certamente possibile in ogni parte del territorio italiano. Un
territorio che però è stato dichiarato tutto, da una legge nazionale, sismico
anche se alcune zone come il Friuli o l’area dell’Appennino hanno un rischio
maggiore che si verifichino eventi gravi o catastrofici”. Un discorso a parte
secondo l’esperto di edilizia anti sismica lo merita il patrimonio
architettonico culturale ed artistico italiano.
“Per questi edifici che sono vecchi di secoli – spiega – purtroppo non sono possibili adeguamenti anti sismici, cioè la totale messa in sicurezza, ma solo de miglioramenti. Degli accorgimenti che ad esempio a Norcia avevano fatto resistere bene l’area del centro storico alla scossa dl terremoto di agosto, ma che poi però non hanno potuto nulla ad ottobre, di fronte alle ultime della potenza di 6.6 della scala Richter”.
“Per questi edifici che sono vecchi di secoli – spiega – purtroppo non sono possibili adeguamenti anti sismici, cioè la totale messa in sicurezza, ma solo de miglioramenti. Degli accorgimenti che ad esempio a Norcia avevano fatto resistere bene l’area del centro storico alla scossa dl terremoto di agosto, ma che poi però non hanno potuto nulla ad ottobre, di fronte alle ultime della potenza di 6.6 della scala Richter”.
Infine
l’opportunità per le imprese venete. “Le imprese edili venete da anni si stanno
specializzando – conclude Brisighella – nel comparto delle costruzioni anti
sismiche e le associazioni di categoria in tutta la regione chiamano esperti ed
ingegneri a fare formazione agli imprenditori. Formazione che permette alle
aziende venete di concorrere con una alta preparazione specifica, riconosciuta
su tutto il territorio nazionale, agli appalti legati alla ricostruzione”. Abbadir Alessandro
EDIFICI PUBBLICI, REGIONE: IN ARRIVO 500MILA EURO PER SPRECO ENERGETICO…….
In arrivo dalla Regione 4,5 milioni per la riqualifica zione energetica di scuole, asili, municipi. Approvata dal
la Giunta la graduatoria con 50 progetti finanziati con risorse europee (su 62 domande ricevute). Nel ravennate sono sei i progetti finanziati con 516.525 euro. A Fusignano sono due: il primo, con un contributo di oltre 60 mila euro, servirà a riqualificare la centrale termica del plesso scolastico comunale, mentre il secondo, di poco inferiore ai 59 mila euro, riqualificherà il distretto dell'Azienda Usl Romagna. A Casola Valsenio con oltre 62 mila euro saranno finanziati interventi per la palestra comunale, a Cervia, con circa 105 mila euro, si procederà alla riqualificazione energetica dell'Ospedale. A Brisighella, infine, sono due i progetti che riceveranno il contributo regionale: il primo, di circa 137 mila euro, sarà destinato alla riqualificazione energetica delle scuole medie 'G. Ugonia'; il secondo, di circa 94 mila euro, sarà destinato alla riqualificazione del presidio sanità". |
venerdì 18 novembre 2016
UNA BELLA FOTO DI BRISIGHELLA 8^ CLASSIFICATA AL “WIKI LOVES MONUMETS 2016”
8° classificato: Paolo_forconi | Panorama della Rocca - Rocca Manfrediana - Brisighella (RA)
Motivazione: il
punto di vista inusuale permette di usare la strada per accompagnare lo sguardo
verso il castello, che quindi si sposa con il paesaggio in maniere armoniosa.
BRISIGHELLA 26 E 27 NOVEMBRE FESTEGGIA I 20 ANNI DEL SUO OLIO A D.O.P
Brisighella (Ra) - L'olio Brisighella
D.O.P. ( Denominazione d'Origine Protetta ) compie 20 anni. Per celebrare
questo importante traguardo la cooperativa Cab Terra di Brisighella (Ravenna)
ha in programma due giornate di approfondimenti e festeggiamenti sabato
26 e domenica 27 novembre. La giornata di sabato 26
prevede alle 15.30, nel foyer del teatro Pedrini, l'incontro «20 anni di Olio : -Lanfranco Conte, del dipartimento di
Scienze Agroalimentari Ambientali ed Animali Università di Udine che
parlerà sul tema " Evoluzione del disciplinare Dop Brisighella". -Raffaele
Sacchi, del dipartimento di Agraria Università Federico II di Napoli , sul
tema "Produrre, certificare e comunicare le qualità nutrizionali : claim
nutrizionali" .-Toni Cuman, giornalista ed enogastronomo , tra i
primi sostenitori e divulgatori in Italia del Brisighella Dop. -Franco Spada,
presidente Consorzio Olio Dop Brisighella. -Sergio Spada, presidente
Cab - Terra di Brisighella -Davide Missiroli, sindaco di Brisighella.
L'incontro sarà condotto dal "cronista della gastronomia" Edoardo
Raspelli con la giornalista di food Sara Colonna. Durante
l'incontro cuochi, produttori e appassionati testimonieranno il lavoro
ventennale per la realizzazione dell'Olio Brisighella Dop. I festeggiamenti riprenderanno
domenica 27 durante la sagra dell'Ulivo e dell'olio di
Brisighella (in piazza Marconi) alle 11.15 con la premiazione delle
aziende selezionate e certificate nel 1996 per la realizzazione del primo olio
extravergine d'oliva Brisighella Dop; alle 12 si continua con una
degustazione guidata e aperta al pubblico degli oli monovarietali
brisighellesi: Orfana, Nostrana e Ghiacciola.
APRE AL PUBBLICO IL TEATRO PEDRINI DI BRISIGHELLA
Domenica 20 e Domenica 29 sarà
possibile visitare una meraviglia ancora purtroppo nascosta del borgo
mediovale: il TEATRO “MARIA PEDRINI” DI BRISIGHELLA, un gioiello neoclassico,
teatro ottocentesco, unico esempio esistente ad oggi in Europa di teatro
collocato al secondo piano di un palazzo municipale. La sua storia comincia nel
1829 quando venne approvato il progetto. Inaugurato nel settembre 1832 ospitò
molte compagnie ed uno dei momenti più importanti fu quando la soprano Maria
Pedrini tenne nel 1941 un concerto memorabile. Nel 1984 il teatro fu intitolato
proprio a lei. Dal 2007 il Teatro è inagibile. Se pur non è stato finanziato il
suo recupero e la sua ri-funzionalizzazione in Teatro del Gusto nell'Asse 5 del
POR FESR Emilia-Romagna, il comune vorrebbe a tutti recuperarlo cercando nuovi fondi OPPURE grazie
all' Art-bonus, il recente provvedimento voluto dal Governo per agevolare il
contributo dei privati (persona fisica o impresa) a sostegno della cultura
riconoscendogli sulla donazione o sull' investimento un credito di imposta pari
al 65% in tre anni. Così è nata la collaborazione fra l'Amministrazione
Comunale, l'Associazione "Il Lavoro dei Contadini e Mirco Villa, fotografo
Qep (Qualified european photographer) nella categoria Landscape, giornalista e
autore del libro "Il bello di mettere i piedi sotto la tavola in Romagna".
Si continua a credere nell'idea nelle delle 4 SAGRE X 3 COLLI per
sensibilizzare le persone e le istituzioni su questo progetto. Domenica 20 e 27
dalle 10 alle 17 nel
CHIESA COMUNALE DI SAN FRANCESCO (PRIMA DEL GIARDINO DI EBE)
Maurizio
Capirossi Intendete prima della costruzione
dell'anfiteatro in cemento armato, a mio modesto avviso imbruttito da quel
perlinato in legno costato sicuramente qualcosa poi lasciato alle intemperie
senza manutenzione? A scanso di equivoci la mia non é una critica politica! Non
la voglio affatto mettere in politica (vista perlatro la piega presa dopo una
mia considerazione sulla rimozione dell'orologio dalla facciata della stazione
ferroviaria.). E' una struttura magari poco bella ma molto utile al paese. Con
adeguata cura e manutenzione si potrebbe migliorare decisamente anche
l'estetica per integrarlo al meglio nel contesto. Cosa ne pensate?
Ivo
Zoffoli ...no maurizio, si intende quella
orribile struttura progettata e dall'artista Giapponese e costruita proprio
davanti alla chiesa...
Daniele
Celotti Ivo Zoffoli non è poi male. è
fuori luogo la permanenza, li, sul sagrato. mi sarei aspettato una presa di
posizione della Memoria Storica.
Nati
Maurizio Vorrei anch'io esprimere il mio
pensiero, riguardo all'opera a forma di labirinto fatto da un'artista Giapponese
, non mi sembra oppropriato davanti ad una chiesa ,mentre sostengo
l'osservazione di Maurizio C, per la manutenzione dei prefabbricati in p...Altro...
Antonietta
Alpi Ma non doveva essere demolito???? Altro che
opera d'arte , questo obbrobrio disturba l'ambiente....
Emanuela Bordini
La creazione di Nagasawa...doveva rimanere per sei
mesi...informatevi...se non l’ hanno più tirata giù non è colpa dell’ artista
tra l’ altro internazionale...che ci ha fatto onore e visita
Iscriviti a:
Post (Atom)