mercoledì 30 novembre 2016

FOGNANO E LE PERIFERIE, UNA VOLTA A CURA DI LUIGI CASANOVA



4 DICEMBRE 1944 LA LIBERAZIONE DI BRISIGHELLA: CERIMONIA A RICORDO



Prossimamente: Lunedì 5 dicembre, ore 20, alla Sala polivalente del complesso Cicognani proiezione del film di Gian Vittorio Baldi “L’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale” a cura del cineclub Il Raggio Verde. In collaborazione con l’ A.N.P.I. in occasione del 72° anniversario della liberazione di Brisighella. Introduce Alessio Querzani. Presentazione di Luca Ballanti.



4 DICEMBRE 1944 LA LIBERAZIONE DI BRISIGHELLA: LA RAPPRESAGLIA DI S.STEFANO SETTEMBRE 44 - TESTIMONIANZE DEI FAMIGLIARI DELLE VITTIME.



MARCO LOLLI CERONI – Ho raccolto alcune testimonianze di un fatto accaduto durante il passaggio del fronte a S.Stefano nel settembre 1944. Una rappresaglia delle S.S. e delle Brigate repubblichine verso i contadini della zona di S.Stefano. Conti Giorgio era mio nonno e fu l'unico sopravissuto.
La parrocchia di S.Stefano in Zerfognano è una comunità adagiata poco sotto una delle tante dorsali che dalla via Emilia risalgono verso l'appennino. Situata alla quota di poco oltre 300 metri è composta da poderi e case rurali. Il Prato, la Lama, il Castellaccio Nuovo, il Castellaccio Vecchio, la Colinaccia, Monticello, e Dugento, sono i poderi più adiacenti alla chiesa. Anche se non esiste un agglomerato vero e proprio, da tutte le abitazioni, è quasi sempre possibile scorgere le altre, come se facessero parte di un piccolo borgo. Nel settembre 1944 quella zona fu teatro di scontri tra tedeschi e gruppi partigiani che culminarono nella rappresaglia del 25 settembre.
VENERDì 22 SETTEMBRE 1944 : alcuni partigiani provenienti da Fornazzano, diretti verso Faenza, comandati da Liverani "Palì" si riparano per la notte nella case della zona di S.Stefano in Zerfognano. Il Prato è uno dei poderi più vicino al crinale e alla chiesa. La casa è molto grande e riescono ad viverci molte persone. In quei giorni gli occupanti sono addirittura diciassette. C'è Zauli Domenico detto " Minghì de Prè" di anni 51 reduce della 1° guerra mondiale il quale aveva trascorso cinque anni sul Carso; la moglie Emma Montevecchi (anni 41); tre sorelle Vittoria 19 anni; Pia 20 anni; Caterina 18 anni e quattro fratelli; Paolo (anni 15), Ugo (anni 11) Tommaso " Masì" ( anni 9) e Gaetano di 18 mesi. C'è Suo fratello Ubaldo Zauli, detto "Baldì" di anni 57 e la sorella Lucia ( 54 anni) con il marito Angelo Mamini "Angiolì", una figlia, Rosa (13 anni) e un figlio Valerio (anni 17) sfollati da Faenza. C'è Piercarlo Montevecchi (anni 14 e cugino di Emma Montevecchi) fratello di latte di Paolo, figlio della maestra di Zattaglia, Giulia Montaguti. Ci sono infine i genitori della farmacista di Fognano sfollati invece da Marradi dove imperversano le battaglie con gli inglesi della 5° armata. Anche al Prato, nonostante il timore di qualche spiata ai tedeschi o ai repubblichini, la famiglia Zauli accoglie questi giovani partigiani quasi tutti natii del faentino o zone limitrofe: Castel Bolognese, Solarolo, Riolo Terme. Tra di loro, il  faentino Gino Monti e "Attila". Rimangono qualche ora, mangiano qualcosa e prima di partire a notte inoltrata. Riescono perfino ad intonare qualche canzone e qualche ballo. Alcuni rimangono a dormire nel fienile, ma all'alba sono già spariti.1
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4 DICEMBRE 1944 LA LIBERAZIONE DI BRISIGHELLA: LETTERA APERTA VINCENZO GALASSINI


Lettera aperta di Vincenzo Galassini dedicata alla Liberazione di Brisighella
Lunedì 8 Dicembre 2014 - Brisighella -- Brisighella ha celebrato Il 4 dicembre il 70^ anniversario della liberazione. Avevo cinque all’epoca, sono nato il 5 dicembre. I ricordi sono flebili, data l’età, ma una cosa è certa i miei genitori, mia madre cattolica e mio padre d’idee socialdemocratiche mi hanno inculcato il coraggio e l’amore per la verità . Ricordo vagamente, il piccolo rifugio nella cantina, dove abitavo in via 24 maggio e quello immenso della Famiglia Lega. Porto ancora il segno, nell’orecchio, del morso di un topo quando ci rifugiavamo per l’arrivo dell’ aereo “pippo”, ma non certo il timore. Ci sono ancora alcuni piccolissimi segni di schegge nella facciata di casa e ricordo i nascondigli che usavano per nascondersi, conosciuti da più grande, che mi sembravano facili da trovare, forse perché nessuno era venuto a cercare. Ricordo la sera del 18 aprile del 1948 quella della vittoria della Democrazia Cristina e di Saragat, sul Fronte Popolare. Davanti all’osteria di mio zio Gigiolè in via Fossa, c’era un gran traffico di brisighellesi che si dirigevano nella piazza Carducci, poi, ricordi certi e sicuri: la musica che proveniva  dall’arena parrocchiale Giardino, del film Sangue Arena,  Verde Luna,  martellante, ma bella. Brisighella è stata politicamente per tanto tempo “un’isola bianca”, nel periodo dei miei studi ricordo il diverso linguaggio dei miei maestri da Parini, severo e austero, a Dalmonte più ambiguo, che ho conosciuto poi in politica. Nella scuola di avviamento professionale, come dimenticare  l’austero prof. Giberti. Allora non si parlava della Resistenza con insistenza come oggi. Immenso era, il cimitero dei soldati tedeschi che vedevo in via  F.lli Cardinali Cicognani inizio di Via Puriva.  Nel 1956 ricordo l’invasione dell’Ungheria da parte dei sovietici e la mia prima protesta con gli altri  studenti a scuola a Faenza.  Sulla Liberazione di Brisighella, poco si è scritto, molto invece su Cà Malanca. Ricordo i vari avvenimenti e celebrazioni per ricordare la Brigata Maiella sciolta a Brisighella, la Friuli, le varie cerimonie con parole generaliste ma non particolari non specifiche di brisighellesi. Per conoscere i fatti e i dettagli, della liberazione di Brisighella, si è dovuto aspettare il 2004 (sessantesimo della liberazione) con il bel libro pubblicato dall’Associazione La Memoria storica di Brisighella: “Brisighella 1944 - nell’oppressione, nella prova, un popolo solidale”.  Un libro curato da diversi autori, protagonisti dell’epoca, ancora viventi, che ne hanno dipinto un quadro direi quasi completo ma con zone d’ ombra non approfondite, forse per l’età degli scrittori ma forse ancora per timore dei fatti della sinistra comunista, allora fondamentale per Brisighella. Per esempio la presenza Sap (Squadre di azione patriottica) di origine cattolica, aperte al contributo di tutte le idee politiche anche socialiste, diversa dalle altre formazioni di sinistra comunista che operavano a parte; il contributo di vita pagato dai tanti civili. Il fronte non si fermò a Brisighella, colpì particolarmente Riolo Bagni

VIAGGIO NEL RINASCIMENTO DAL 2 AL 4 DICEMBRE A FOGNANO


VENERDI 2 DICEMBRE 2016 CONFERENZA “IL SIMBOLO DEI TAROCCHI ALLA LUCE DELL'IMMAGINARIO RINASCIMENTALE"
FRA SCALA MISTICA CRISTIANA, SOPRAVVIVENZA DEL CULTO DEGLI ANTICHI DEI, FILOSOFIA NEO PLATONICA E CONDIZIONI UMANE
PROF. ANDREA VITALI STORICO DEL SIMBOLISMO, ICONOLOGO. PRESIDENTE ASSOCIAZIONE CULTURALE LE TAROT.
 ”I tarocchi il più completo sistema simbolico del nostro occidente, sono considerati a livello accademico una delle più straordinarie realizzazioni del pensiero umanistico italiano”
SABATO 3 DICEMBRE ORE 14,30 MOSTRA “LA MENSA NEL RINASCIMENTO” a cura di VALERIA MINIATI


PREVENZIONE E STILI DI VITA SANI: BRISIGHELLA DICHIARA GUERRA ALLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI

Grazie al "brisigame" accedendo al sito www.atuttocuore.it si ottiene la cittadinanza onoraria, si gioca e si impara


La cittadina collinare è al centro di un progetto educazionale e di uno studio osservazionale che insegna a prevenire e combattere i problemi di salute legati al cuore
Se hai a cuore il tuo cuore vai a vivere a Brisighella. Per farlo basta un clic, seguire semplici consigli di viver sano e diventare un brisighellese doc. Si chiama www.atuttocuore.it il progetto educazionale di MSD Italia che permette a tutti di poter godere dei benefici che vengono dal "Brisighella HEART Study", lo studio osservazionale che, per continuità e significatività, è uno dei più longevi ed evoluti casi mai esistiti al mondo di monitoraggio longitudinale di una popolazione.
Dal 1972 a Brisighella, l'Università degli Studi di Bologna affianca la popolazione e, grazie alla collaborazione dell'amministrazione locale, dei medici di famiglia e della cittadinanza, ha potuto dichiarare guerra alle malattie cardiovascolari, con straordinari risultati, tanto da diventare un modello d'esempio in tutto il mondo. Oggi, grazie al Progetto Educazionale Brisighella Project di MSD il piccolo paesino nel cuore dell'Emilia Romagna apre le sue porte, entra nei pc con il sito www.atuttocuore.it e condivide i suoi segreti per avere un cuore più sano. Il vero segreto di Brisighella, però, è nel sorriso: se c'è una lezione che questo studio scientifico ha insegnato è che si può avere un cuore sano con piccoli accorgimenti nello stile di vita senza subire regole e divieti. Se prendersi cura del cuore è un gioco da ragazzi per i brisighellesi, oggi lo è per tutti: su www.atuttocuore.it, infatti, grazie al "brisigame" si ottiene la cittadinanza onoraria, si gioca e, alla fine, si impara.

"Le parole chiave del progetto Brisighella sono due: comunità e longevità. Perché in questo progetto - chiarisce Davide Missiroli, sindaco di Brisighella - non ci si è limitati ad un rapporto uno ad uno tra medico e paziente ma si è mossa tutta la comunità e mai come in questo caso possiamo dire che lo slogan ‘l’unione fa la forza’ si sia dimostrato vincente. Un sindaco indossa la fascia tricolore e non un camice. Il progetto Brisighella ha dimostrato che una comunità coesa può innovare e guardare con fiducia al suo futuro se crede in una politica di prevenzione e si indirizza verso stili di vita attivi".

martedì 29 novembre 2016

QUATTRO SAGRE PER TRE COLLI


Con la sagra dell’Olivo sono terminate le tradizionali grandi sagre, scompare anche il grande stand nel cortile interno del circolo G. Borsi. I tavoli erano nel cortile interno, nel campo sportivo e all’interno del Teatro Giardino e ospitavano nelle diverse zone tantissimi posti. Un servizio eccellente che ha soddisfatto la marea di persone venute a Brisighella, insieme ai ristoranti e alle tantissime bancarelle. Complimenti


DETERMINAZIONE 317/2016 NOVEMBRE: APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO SCUOLA PRIMARIA MARZENO COSTO FINALE €. 860.000-. CARA LA MIA SCUOLA SERVE SI RISPETTERANNO I COSTI GIA’ SALITI?


La prima   Deliberazione di Giunta Comunale nr. 84 del 02/08/2013 si approvava, il progetto preliminare redatto in data 1 agosto 2013 dal Settore Territorio avente ad oggetto “Lavori per la realizzazione di una nuova struttura scolastica a Marzeno atta ad ospitare i locali della scuola primaria Giacomo Leopardi e i locali della scuola infanzia Caduti di Cefalonia”; Ora dopo tre anni la spesa per il progetto esecutivo €. 860.000. Il quadro economico complessivo dell'opera:           Per  lavori, oneri sicurezza, progettazione e oneri - Affidamento ATI “Rinaldi – Spada” (iva compresa) €  646.156,20  - Lavori a Misura A (iva compresa) €    16.476,34 Sommano €  662.632,54. Somme a disposizione   - Fondo incentivo di cui all’art. 113 D. Lgs 50/2016 €      6.672,00 - Oneri per la sistemazione area esterna €  6.025,00  - Spese tecniche per perizia geologica € 1.119,96  - Lavori esterni per sistemazione platea €    39.600,00  - Verifica pressione da parte di HERA €  136,64 - Spese per progett. complementare def/esec. €    12.013,00 - Somme a disposizione per sistemazioni e incarichi €. 109.472,84  Sommano €  175.039,44
TOTALE €. 837.671,98 Somme già liquidate €.   21,963,22  Importo complessivo  €. 859.635,20  
FINANZIAMENTO: H57B14000010005 dell’importo di € 329.636,00 per lavori per la realizzazione di una nuova struttura scolastica con finanziamenti comunali e statali; • H55D10000270006 dell’importo di  € 530.000,00 per lavori di adeguamento normativo e completamento per la realizzazione di una nuova struttura scolastica con finanziamenti comunali e regionali
Cronaca e costi serve non serve
24 OTTOBRE 2014 Sette  Sere- .La struttura sorgerà nel Comune di Brisighella in via Bendandi  sarà costruita su piano unico in classe B, «con una prospettiva di consumi molto ridotti - spiega il sindaco Davide Missiroli -. Sarà una scuola sostenibile e una struttura di qualità; una scuola di campagna che pensiamo possa essere attrattiva anche nei dintorni di Marzeno. L’idea portata avanti con l’allora provveditore Martinez era la costruzione di una piccola struttura con forte connotazione umana che in molti altri posti sta dando ottimi risultati». …. L’importo complessivo dell’appalto è di 735mila euro pagati circa così: 300mila dallo Stato, 230mila dalla Regione, 200mila dal Comune di Faenza e 100mila da quello di Brisighella. «Dopo il Ponte lungo, di tempi non ne do più - scherza Missiroli -. Spero possano partire i lavori entro l’inizio della primavera» (N.d.R. primavera 2015). Nelle prossime settimane si terranno le valutazioni delle offerte e l’aggiudicazione dell’appalto. Il termine per l’esecuzione del contratto prevede come scadenza per la redazione e la presentazione del progetto esecutivo 35 giorni 35, mentre il termine di esecuzione dei lavori è di 360 giorni naturali e consecutivi, decorrenti dalla data del verbale di consegna dei lavori.


lunedì 28 novembre 2016

I CUOCHI DI BRISIGHELLA SI RICONFERMANO CAMPIONI


Con una sonante vittoria (68% di consensi contro il 32% di Rovigo) i cuochi Angelo e Mirco, proprietari dello storico ristorante La Grotta di Brisighella, si sono riconfermati campioni a "La prova del Cuoco" il popolare programma di mezzogiorno condotto da Antonella Clerici. I loro cappellacci sono stati molto apprezzati e hanno permesso ai paladini della cucina romagnola di vincere anche questa seconda sfida, dopo che una settimana fa avevano battuto Sorrento.
Fra 3 settimane nuova sfida gastronomica su RAI1, questa volta contro il Molise: che piatto proporranno questa volta?



OMAGGIO AL BRISIGHELLESE RENATO CAVALLARI – AUGURI NATALIZI E ALTRO

Renato Cavallari - Notte d'inverno a Brisighella premio UNICEF 1989 biglietti augurali

La Memoria Storica di Brisighella “I Naldi -Gli Spada” presidente il card. Achille Silvestrini organizza, presso la Loggetta “Miro Fabbri”- Via Naldi 17 Brisighella,  un omaggio all’Artista   brisighellese Renato Cavallari.  La mostra è una raffinata selezione di acquerelli dalla fine degli anni ‘80 al ‘95 e documenta l’alta qualità pittorica dell’artista. Esprime anche il punto di arrivo delle ricerche di questo artista, che ha sperimentato diversi linguaggi: dal naturalismo all’informale, dall’espressionismo alla metafisica, dall’astrattismo geometrico al realismo magico. Occorre tenere conto di queste esperienze per cogliere appieno il fascino delle sue opere. Gli acquerelli su Brisighella, pur riconoscibile nel suo caratteristico profilo, sembrano riferirsi ad un paese quasi magico e incantato; proprio queste visioni di poesia in pittura gli valsero più volte il premio Unicef per la realizzazione di biglietti augurali di Natale.  Anche nelle altre opere esposte occorre riferirsi al background dell’artista, come quelle atmosfere oniriche e metafisiche, quei luoghi immersi nel silenzio di un’attesa senza tempo, delle illustrazioni dei libri di Dino Buzzati, (Il deserto dei tartari, Barnabo delle montagne,….) che Cavallari sentiva in sintonia con il suo modo di contemplare la natura.

La mostra sarà inaugurata giovedi 8 dicembre alle ore 16, interverrà Marcella Vitali, rimarrà aperta fino al 26 dicembre 2016 Orario: sabato 10-12/ 15-17  Festivi 10-12/ 15-18 e a richiesta 328 783 4660

Renato Cavallari  Brisighella 1938 Faenza  1995


URAGANO A MONTE MAURO

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PROGETTO NATALE A ZATTAGLIA 11 E 18 DICEMBRE




giovedì 24 novembre 2016

OCCORRE UNA PANCA NELLA TETTOIA IN VIA DE GASPERI PER AUTOBUS


Ricevo e pubblico – Diversi utenti che utilizzano la tettoria  del servizio autobus, utile per andare a Faenza o Marradi e in particolare alla Conad Cofra in Via Baldina, segnalano la necessità di inserire una panca per sedere in attesa del  bus, come c’è anche nella tettoia in Via Maglioni. Auspico che il Comune accolga la GIUSTA richiesta, di spesa modesta.

LA DECANA DEI MACCELLAI ELIDE MONTAGUTI DI SAN MARTINO IN GATTARA. “QUI E’ TUTTO COME 51 ANNI FA”

Elide Montaguti nella sua storica bottega di San Martino in Gattara. (Foto VECA)

ANTONIO VECA Resto del Carlino - «DA oltre mezzo secolo servo i miei clienti di San Martino in Gattara». Lo dice Elide Montaguti, che da 51 anni gestisce la macelleria ad un  tiro di schioppo dalla provincia di Firenze. Stanca? Non sembra. «D'estate resto aperta anche la domenica, per dare un servizio in più», dice. Nei giorni scorsi alla signora Elide, 85 primavere portate benissimo, l'associazione di categoria della Confcommercio ha voluto riconoscere un premio per essere la decana dei macellai. QUANDO arriviamo a San Martino in Gattara chiediamo a una delle poche oassanu dove si trova la macelleria. Quando si entra nel negozio, a un passo dal Lamone, sembra davvero di fare un salto nel passato. «Tutto è esattamente com'era quando avevo iniziato a lavorare», racconta sorridendo la signora Elide, che non difetta di certo in simpatia. «Non potevo fare altro che seguire le orme dei miei genitori e prima ancora di mio nonno - dice -. Abbiamo la casa qui e qui avevamo anche un piccolo macello che è andato avanti fino a quando l'attività poteva essere svolta in famiglia. Il lavoro però è cambiato tanto negli anni - racconta con un pizzico di nostalgia -. Qui siamo rimasti trecento residenti. Le campagne e questo Borgo si sono ormai svuotati, ma una volta avevo tantissimi clienti che venivano dalle colline qui attorno e anche dal fiume». Dal fiume? «Sì c'erano tantissimi che venivano a pescare e poi si fermavano a comprare la nostra carne prima di rincasare - continua -. E io da aprile fino a settembre rimanevo aperta anche la domenica. Poi sono arrivati i supermercati e tutto è cambiato. Ora apro la domenica soltanto a luglio e ad agosto». Per me parlare di come sono cambiate le abitudini alimentari della gente: «Una volta - racconta- la carne rossa la faceva da padrona e la domenica non ci si sedeva a tavola se non la si aveva nel menù. Anzi alcune clienti venivano a fare sco1m nel caso di visite». ,SUL  SOFFTTTO del locale c'è ancora il binario che portava la 'mezza bestia dal locale dove si macellava ai 'frigor': “Ora è lì solo per abbellimento conclude la signora.



ENOLOGIA 2016 FAENZA, PREMIAZIONE TRA VINO E RISTORAZIONE. ALLA GROTTA DI BRISIGHELLA


di RICCARDO ISOLA  CORRIERE ROMAGNA FAENZA^Enologia 2016 ha promosso per la Prima volta anche un iniziativa legata all'unione tra vino e ristorazione. "Carta canta" è una iniziativa, patrocinata da Enoteca regionale. Enologica e Fipe, che mira ad avvalorare e riconoscere l'impegno di chi crede nella tipicità del territorio e arricchisce la propria carta dei vini con specialità regionali. Dodici le categorie presenti. Dalla miglior carta dei vini in assoluto a quella presentata dalle enoteche passando per le categorie relative al ristorante, carta bar, albergo, agriturismo, assortimento armate storiche fino ad arrivare al miglior narratore. all'ambasciatore dell'Emilia-Romagna all'estero e in Italia, al focus territorio e allo stabilimento balneare. Per la provincia di Ravenna ex aequo come ""Miglior carta ristorante" si è posizionata ai vertici "La grotta" di Brisighella e "La voglia matta" di Fusignano. La giuria per il primo ha voluto sottolineare e premiare «la qualità della proposta, la varietà, e il carattere personale delle scelte con etichette mai scontate» mentre per il secondo «la qualità della carta, la sensibilità e la conoscenza espressa nelle scelte». Come "Miglior carta enoteca" il premio è andato all'Enoteca Kavatappi di Faenza «per la completezza della proposta, la capacità di spaziare tra Emilia e Romagna e la politica dei ricarichi che riesce a dare al consumatore un prezzo sempre concorrenziale». Ancora Faenza protagonista con il premio "Focus territorio" andato alla trattoria "La Marianaza" «per l'originalità della proposta grafica con le etichette in evidenza e la continuità tra la proposta del menù e quella della carta vini».




PEDIATRIA FAENZA LUGO COSI’ CI PRENDONO IN GIRO


La scelta dell'Ausl di abolire nuovamente, seppur temporaneamente, la guardia pediatrica notturna, nonostante le assunzioni, reintroducendo per Faenza e Lugo la reperibilità, sta scatenando reazioni a catena. L'altro giorno il primo a sollevarsi è stato il comitato "Giù le mani dalla pediatria".  Una lettura più soft, ma non priva di critiche, la fornisce Paolo Palmarini della UiI, che collega il discorso delle penalizzazioni di Faenza e Lugo al percorso in atto di unione dei due ospedali. Un percorso che ha registrato un accelerazione il 10 novembre, dopo una riunione avvenuta tra le parti, giudicata dai sindacati «molto positiva». Ad avviso di Palmarini, «non si capiscono le motivazioni per cui, espletato il concorso, gli otto pediatri assunti nell'Ausl Romagna non possano entrare in servizio prima di febbraio. Anzi, considerata la situazione di Faenza e Lugo, dove era stata da poco reintegrata la presenza fissa, sarebbe proprio questo il territorio dove dovrebbero essere insediati prima che altrove, almeno per garantire ciò che era appena stato concesso». Tutto ciò forse accade perché Faenza e Lugo sono realtà più piccole di quelle provinciali in area Romagna. ancora alla ricerca di una stabile fisionomia sanitaria: «Perciò è importante che sia ratificata il prima possibile la sinergia tra i due ospedali da considerarsi blocco unico per un bacino di oltre 200mila abitanti, cioè più grande di alcuni territori provinciali. A quel punto, se non vi fossero attenzioni, allora davvero bisognerebbe pensare a distrazioni volute».


mercoledì 23 novembre 2016

FOGNANO LA STORIA


Il toponimo è di probabile origine prediale dal gentilizio Fan (n)ius (nome forse di un antico proprietario del luogo), così affermano vari studiosi di toponomastica, Antonio Quarneti in particolare. Già nell’anno 1093 viene ricordato come “fundus”, due secoli dopo, nel 1284, come “Curtis”. Successivamente oltre il mille avanzato, diventa “castello”, del quale nel 1292 si impadronì Maghinardo Pagani da Susinana. Nelle “Rationes Decimarum” del 1291 la chiesa di San Pietro di Fognano risulta registrata alle dipendente della Pieve in Ottavo. Tale disposizione ecclesiastica porterà ad una lunga e complessa questione che verrà risolta secoli dopo quando Fognano, con la sua chiesa, darà origine ad un vicariato di parrocchie totalmente staccate dalla Pieve del Tho. Nella descrizione del territorio del Cardinale Anglico, Fognano formava una unica villa con settantasette focolari (circa seicentosedici abitanti). Da ricordare che durante l’epoca napoleonica (1802-1804) la valle del Lamone venne divisa in sette piccoli comuni, fra questi anche Fognano, considerato comune di terza classe, del Dipartimento del Rubiconde, con una popolazione di 1554 abitanti, che comprendeva le frazioni di Ghiozzano, Undecimo, Poggiale, Zerfognano, Santo Stefano, San Michele, Quarneto e Vespignano. Per lunghi anni, specie alla fine dell’ottocento e inizio novecento, Fognano è stato al centro di una lunga contesa. Desiderava staccarsi dal comune di Brisighella ed erigersi a comune autonomo. Oggi queste anacronistiche contese sono estinte, però tante e varie le iniziative dei fognanesi per affermare i loro diritti. 
I brisighellesi ridendo ripetevano questo detto: “quand che la querza la farà i limo^, fugno^ l’avrà e como^”.  (quando la quercia avrà i limoni, Fognano avrà il comune.) Un bel giorno i fognanesi allestirono un grande carro trainato da forti buoi e su di esso innalzarono una possente quercia con nei rami centinaia di limoni. Ai brisighellesi, increduli per la trovata, non restò che incassare il colpo. Altro detto che circolava in quel tempo era quello contro Annibale Metelli (1869-1932), sindaco di Brisighella dal 1897 al 1905. I fognanesi, sempre in urto per il comune, erano soliti dire: (meglio cantare come filastrocca) ”con la testa ed Metel a farè el taiadel, con la testa ed Ziro^, a farè i machero^” (con la testa di Metelli faremo le tagliatelle, con la testa di Ceroni (dott. Giovanni Ceroni (1857-1931), consigliere comunale) faremo i maccheroni). Vecchi tempi…, vecchie storie…, folclore…, oggi non più compatibile…, eppure … ???


martedì 22 novembre 2016

I SUPER PAPA’ RAVENNATI COMMUOVONO TUTTI A “TU SI QUE VALES” E VANNO IN FINALE SABATO 26 NOVEMBRE

“Tu si che vales” arhc. Amedeo Laghi brisighellese (quarto da sinistra) e la figlia Margherita (in alto)


FRA QUESTI IL BRISIGHELLESE ARCH. AMEDEO LAGHI CHE VIVE A RAVENNA.
Resto del Carlino Ravenna – Sei insolite coppie si sono esibite sul palco di ‘Tu si que vales’ sabato sera. Le bambine, fra gli 8 e gli 12 anni, si chiamano Viola, Mabel, Eliza, Camilla, Noemi e Margherita. Sono tutte agoniste, praticano ginnastica ritmica allenate da Francesca Montanari e da Arianna Andreoni. Non erano sole, perché ad accompagnarle c’erano i loro babbi Alessandro, Ivan, Amedeo, Matteo, Francesco e Manushi: papà come tanti che lavorano, accompagnano i figli a scuola e in palestra. Ma allora come sono finiti in prima serata su Canale cinque? «Tutto nasce da un saggio di fine anno della palestra ‘Zodiaco’ – racconta Francesca, allenatrice e coreografa dello spettacolo, nonché mamma di una delle bimbe –. Per il saggio di maggio 2016 avevamo deciso di far interpretare alle allieve uno spettacolo ispirato a tutte le feste del calendario compresa ovviamente quella di S. Giuseppe comunemente detta festa del papà». «Il saggio – continua Francesca –, allestito al teatro Alighieri di Ravenna, aveva come protagoniste le bambine della ritmica e i rispettivi padri, nessuno dei quali avvezzo né al palcoscenico né alla ginnastica. La colonna sonora era ‘Guerriero’ di Marco Mengoni, ed è stato un vero successo sia per quanto riguarda l’accoglienza riservata dal pubblico durante la serata ma anche e soprattutto per i protagonisti». «Nel corso dei mesi, durante gli allenamenti del mercoledì da febbraio a maggio – raccontano i papà – abbiamo avuto modo di passare tante ore insieme alle nostre bambine, tempo attivo, momenti durante i quali la corporeità di ciascuno ha veicolato sentimenti, sensazioni, sfumature impagabili a volte confuse nella vita di tutti i giorni. È stata ed è tutt’ora un’esperienza impagabile che spesso ci ha fatto emozionare». Non a caso il pezzo è stato definito da Gerry Scotti, tra i giudici del programma, «la prova con il più alto contenuto d’amore». E così l’esibizione è valsa al gruppo l’aggiudicazione in finale. Dopo l’esibizione all’Alighieri, il filmato del saggio su Youtube e Facebook ha scatenato una serie di reazioni tali che uno dei papà, all’insaputa di tutti, ha inviato la registrazione alla redazione di ‘Tu si qui vales’. «Diciamo per scherzo – continuano i protagonisti – perché in quel contesto ci sono artisti meravigliosi e veri professionisti. Noi comunque abbiamo raggiunto il 100% dei consensi dal pubblico che ci ha riservato un vero tripudio. Poi il sì dei giudici all’unanimità e abbiamo sentito intorno a noi, anche tra i cameramen, i produttori e l’aiuto regia tanta emozione che ancora scaturisce ogni volta che se ne parla». Babbi a bambine sono già tornati ad allenarsi in palestra per il nuovo spettacolo che potremo vedere sabato in prima serata su canale 5. IN BOCCA AL LUPO.
Il video dell'esibizione - Grande risultato per i “Super Papà” ravennati, tra cui Alessandro Zangaglia, conosciuto imprenditore e il brisighellese arch. Amedeo Laghi*, impegnati nella trasmissione di Canale 5 “Tu si que vales”. Sulle note di "Guerriero" di Marco Mengoni hanno danzato con le loro figlie, guadagnando consensi unanimi tra i giudici e il pubblico. L'obiettivo finalissima è conquistato. Ora l'ultima sfida per la finale del,26 novembre. * Amedeo Laghi nato a Brisighella diventato arch. Si è trasferito a Ravenna sposato con tre figli. A Brisighella ha progettato e arredato il Ristorante La Casetta, giovanissimo ha aiutato la mamma Lidia (bravissima cuoca) nel rinnovato  ristorante la “Grotta” con notevole successo.





GRANO, BENE L’ACCORDO DI FILIERA NATO DUE ANNI TRA CONASE, TERRE EMERSE, PROMOSAGRI, DECO INDUSTRIE E MOLINO NALDONI.


Sette Sere - Sono 465 gli ettari coltivati in Romagna (+10%), 50 le aziende agricole locali, per una produzione totale di 3.000 tonnellate di grano, da cui si ricaveranno 2.250 tonnellate di farina che serviranno per impastare e cuocere 3 milioni di chilogrammi di prodotti da forno: a due anni dall’avvio è positivo il bilancio del progetto di filiera nato dall’accordo tra cinque grandi imprese agroalimentari romagnole e sostenuto da Legacoop Romagna. L’obiettivo è di creare valore per gli agricoltori, migliorare la sostenibilità ambientale e dare più certezze ai consumatori sulla provenienza delle materie prime. Il progetto, avviato nel 2014, prevede la coltivazione di varietà di frumento tenero destinate all’industria alimentare con caratteristiche ben definite. Le imprese coinvolte sono 4 cooperative (Conase, Terremerse, Promosagri, Deco Industrie) e una privata (Molino Naldoni) La premessa è che un buon prodotto da forno ha bisogno di una buona qualità della farina, obiettivo comune su cui avvengono forti investimenti in termini di ricerca e produzione, con un altro essenziale risultato: vengono ridotti sia i mezzi tecnici utilizzati, sia i trasporti, con beneficio per l’impatto ambientale. Tutti gli attori della filiera sono aziende con sistemi di qualità certificati per gli aspetti della sicurezza alimentare e ambientale.


20° OLIO D.O.P. BRISIGHELLA


lunedì 21 novembre 2016

REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016: VOTARE SI O NO? I PRO E CONTRO DELLA RIFORMA


Con il referendum costituzionale del 4 dicembre gli italiani sono chiamati a respingere o approvare la riforma Boschi-Renzi. Perché votare Sì e perché votare No? Ecco le ragioni dei favorevoli e dei contrari. Referendum costituzionale 2016: i pro e i contro -  le ragioni del Sì e quelle del No
Il referendum costituzionale di novembre 2016 chiamerà gli italiani a dire Sì o No alla riforma della Costituzione proposta dal ministro Maria Elena Boschi e appoggiata dal governo Renzi. Come votare?
Referendum costituzionale 2016: votare Sì o No?
Riforma costituzionale 2016, Sì o No? Come funziona il voto
Il testo della riforma Boschi introduce diverse novità, tra cui l’abolizione del bicameralismo paritario e del Cnel, la riduzione del numero dei parlamentari, la modifica del quorum per l’elezione del presidente della Repubblica e l’aumento del numero delle firme necessarie per proporre una legge di iniziativa popolare. Per questo tipo di referendum, chiamato anche confermativo o sospensivo, non è necessario il raggiungimento del quorum.
Diversamente dal referendum abrogativo - come quello di aprile sulle trivellazioni, per intenderci - vincerà l’opzione (Sì o No) che ha ottenuto la maggioranza dei consensi a prescindere dal numero di votanti.
Referendum costituzionale 2016: perché votare Sì
Le più note ragioni per votare Sì al referendum costituzionale di dicembre sono:
  • addio bicameralismo: si supera il famoso ping-pong tra Camera e Senato, con notevoli benefici in termini di tempo;
  • il fatto che solo la Camera sia chiamata a votare la fiducia al governo implica l’instaurazione di un rapporto di fiducia esclusivo con quest’ala del Parlamento;
  • la diminuzione del numero dei parlamentari e l’abolizione del Cnel produrrà notevoli risparmi;
  • grazie all’introduzione del referendum propositivo e alle modifiche sul quorum referendario migliora la qualità delle democrazia;
  • il Senato farà da “camera di compensazione” tra governo centrale e poteri locali, quindi diminuiranno i casi di contenzioso tra Stato e Regioni davanti la Corte costituzionale.
Referendum costituzionale 2016: perché votare No
Tutte le ragioni anti-riforma sono dichiarate sul sito ufficiale del comitato del No. I motivi per cui, secondo gli esponenti del fronte del No, gli italiani dovrebbero opporsi all’approvazione del ddl Boschi-Renzi si possono riassumere nei seguenti punti:
  • si tratta di una riforma non legittima perché prodotta da un Parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale. Inoltre, anche gli amministratori locali chiamati a comporre il nuovo Senato godrebbero dell’immunità parlamentare;
  • anziché superare il bicameralismo paritario, la riforma lo rende più confuso, creando conflitti di competenza tra Stato e Regioni e tra Camera e nuovo Senato;
  • la riforma non semplifica il processo di produzione delle leggi, ma lo complica: le norme che regolano il nuovo Senato, infatti, produrrebbero almeno 7 procedimenti legislativi differenti;
  • i costi della politica non vengono dimezzati: con la riforma si andrà a risparmiare solo il 20%;
  • l’ampliamento della partecipazione diretta dei cittadini comporterà l’obbligo di raggiungimento di 150mila firme (attualmente ne servono 50mila) per i disegni di legge di iniziativa popolare;
  • il combinato disposto riforma costituzionale-Italicum accentra il potere nella mani del governo, di un solo partito e di un solo leader.

ASSOCIAZIONE AMICI DI PINE’, UNA VERA LEGGENDA…….







NASCITA DEL CRISTIANESIMO


https://www.facebook.com/imperiumtour2015/videos/1180280958649689/

Il video in questione inizia dalla massima espansione dell'impero romano per arrivare alla nascita del cristianesimo in Europa. Non era mia intenzione offendere altre religioni, o per mostrare l'abuso di una cultura sull'altro. La mia pagina riguarda la diffusione della cultura. La storia, l'architettura, la lingua romana in Italia. Mi scuso se qualcuno si è offeso ma non era mia intenzione Francesco Zanolli Estremamente chiaro. Dovrebbe far meditare più d'uno. Grazie! IMPERIUMTOUR

 


EDIFICI PIU’ LEGGERI PER RESISTERE AI TERREMOTI. IL PARERE DELL’ ING. BRISIGHELLA. I COMUNI INVECE PRIVILEGIANO IL RECUPERO ENERGETICO INVECE DI ADEGUARE LE SCUOLE AL RISCHIO SISMICO


La messa in sicurezza del patrimonio edilizio, scolastico ed architettonico è una priorità dal punto di vista degli impegni da realizzar, anche in Veneto. Le imprese venete sempre più inoltre, si stanno specializzando in questo comparto che diventa volano per un rilancio dell’intero settore. A dirlo è Marco Brisighella ingegnere civile, specializzato nell’edilizia antisismica. E’ stato consulente per gli enti locali in Abruzzo per il censimento degli edifici danneggiati dal disastroso terremoto dell’Aquila. L’ingegner Brisighella, padovano, mette in chiaro subito che per quanto riguarda l’edilizia pubblica il Veneto non se la passa bene.
“Da stime fatte – spiega – nel territorio della nostra regione, da enti locali e ordini professionali, solo 10 scuole su 100 sono in regola con le recenti normative anti sismiche. Per gli ospedali, va meglio. In questo caso per la loro sicurezza, anche antisismica sono stati fatti ingenti investimenti e adesso il 60% delle strutture è a norma”. La nuova normativa, spiega Brisighella, prevede che gli edifici strategici, cioè quelli pubblici o a funzione pubblica, come i municipi, le scuole, gli ospedali appunto o le caserme, devono resistere all’urto del sisma e restare in piedi. Il problema è che il censimento di questi edifici strategici e le loro reali condizioni di anti sismicità, è partito nel 2003 e ad ora non si è concluso. In Italia si è a poco più della metà degli edifici controllati. Le scuole sono quelle meno a norma perché costruite per la maggior parte dei casi negli anni Cinquanta e Sessanta, quando cioè le regole anti sismiche non erano normate. Ma c’è un modo per rendere gli edifici meno pericolosi in caso di terremoto?
“Il principio base da seguire – spiega Brisighella-è quello di realizzare case con materiali leggeri, più in grado per natura di assorbire l’urto della scossa. Più pesante è la strutture più avrà come caratteristica la rigidità. Per quello l’ideale sarebbe realizzare case in legno nelle zone ad alto rischio, ma una soluzione del genere non è certamente possibile in ogni parte del territorio italiano. Un territorio che però è stato dichiarato tutto, da una legge nazionale, sismico anche se alcune zone come il Friuli o l’area dell’Appennino hanno un rischio maggiore che si verifichino eventi gravi o catastrofici”. Un discorso a parte secondo l’esperto di edilizia anti sismica lo merita il patrimonio architettonico culturale ed artistico italiano.
“Per questi edifici che sono vecchi di secoli – spiega – purtroppo non sono possibili adeguamenti anti sismici, cioè la totale messa in sicurezza, ma solo de miglioramenti. Degli accorgimenti che ad esempio a Norcia avevano fatto resistere bene l’area del centro storico alla scossa dl terremoto di agosto, ma che poi però non hanno potuto nulla ad ottobre, di fronte alle ultime della potenza di 6.6 della scala Richter”.
Infine l’opportunità per le imprese venete. “Le imprese edili venete da anni si stanno specializzando – conclude Brisighella – nel comparto delle costruzioni anti sismiche e le associazioni di categoria in tutta la regione chiamano esperti ed ingegneri a fare formazione agli imprenditori. Formazione che permette alle aziende venete di concorrere con una alta preparazione specifica, riconosciuta su tutto il territorio nazionale, agli appalti legati alla ricostruzione”. Abbadir Alessandro

EDIFICI PUBBLICI, REGIONE: IN ARRIVO 500MILA EURO PER SPRECO ENERGETICO…….



In arrivo dalla Regione 4,5 milioni per la riqualifica zione energetica di scuole, asili, municipi. Approvata dal
la Giunta la graduatoria con 50 progetti finanziati con risorse europee (su 62 domande ricevute).
Nel ravennate sono sei i progetti finanziati con 516.525 euro. A Fusignano sono due: il primo, con un contributo di oltre 60 mila euro, servirà a riqualificare la centrale termica del plesso scolastico comunale, mentre il secondo, di poco inferiore ai 59 mila euro, riqualificherà il distretto dell'Azienda Usl Romagna. A Casola Valsenio con oltre 62 mila euro saranno finanziati interventi per la palestra comunale, a Cervia, con circa 105 mila euro, si procederà alla riqualificazione energetica dell'Ospedale. A Brisighella, infine, sono
due i progetti che riceveranno il contributo regionale: il primo, di circa 137 mila euro, sarà destinato alla riqualificazione energetica delle scuole medie 'G. Ugonia'; il secondo, di circa 94 mila euro, sarà destinato alla riqualificazione del presidio sanità".

venerdì 18 novembre 2016

UNA BELLA FOTO DI BRISIGHELLA 8^ CLASSIFICATA AL “WIKI LOVES MONUMETS 2016”


8° classificato: Paolo_forconi | Panorama della Rocca - Rocca Manfrediana - Brisighella (RA)
Motivazione: il punto di vista inusuale permette di usare la strada per accompagnare lo sguardo verso il castello, che quindi si sposa con il paesaggio in maniere armoniosa.


BRISIGHELLA 26 E 27 NOVEMBRE FESTEGGIA I 20 ANNI DEL SUO OLIO A D.O.P


Brisighella (Ra) - L'olio Brisighella D.O.P. ( Denominazione d'Origine Protetta ) compie 20 anni. Per celebrare questo importante traguardo la cooperativa Cab Terra di Brisighella (Ravenna) ha in programma due giornate di approfondimenti e festeggiamenti sabato 26 e domenica 27 novembre. La giornata di sabato 26 prevede alle 15.30, nel foyer del teatro Pedrini, l'incontro «20 anni di Olio : -Lanfranco Conte, del dipartimento di Scienze Agroalimentari Ambientali ed Animali Università di Udine che parlerà sul tema " Evoluzione del disciplinare Dop Brisighella". -Raffaele Sacchi, del dipartimento di Agraria Università Federico II di Napoli , sul tema "Produrre, certificare e comunicare le qualità nutrizionali : claim nutrizionali" .-Toni Cuman, giornalista ed enogastronomo , tra i primi sostenitori e divulgatori in Italia del Brisighella Dop. -Franco Spada, presidente Consorzio Olio Dop Brisighella. -Sergio Spada, presidente Cab - Terra di Brisighella -Davide Missiroli, sindaco di Brisighella. L'incontro sarà condotto dal "cronista della gastronomia" Edoardo Raspelli con la giornalista di food Sara Colonna.  Durante l'incontro cuochi, produttori e appassionati testimonieranno il lavoro ventennale per la realizzazione dell'Olio Brisighella Dop. I festeggiamenti riprenderanno domenica 27 durante la sagra dell'Ulivo e dell'olio di Brisighella (in piazza Marconi) alle 11.15 con la premiazione delle aziende selezionate e certificate nel 1996 per la realizzazione del primo olio extravergine d'oliva Brisighella Dop; alle 12 si continua con una degustazione guidata e aperta al pubblico degli oli monovarietali brisighellesi: Orfana, Nostrana e Ghiacciola. 



APRE AL PUBBLICO IL TEATRO PEDRINI DI BRISIGHELLA


Domenica 20 e Domenica 29 sarà possibile visitare una meraviglia ancora purtroppo nascosta del borgo mediovale: il TEATRO “MARIA PEDRINI” DI BRISIGHELLA, un gioiello neoclassico, teatro ottocentesco, unico esempio esistente ad oggi in Europa di teatro collocato al secondo piano di un palazzo municipale. La sua storia comincia nel 1829 quando venne approvato il progetto. Inaugurato nel settembre 1832 ospitò molte compagnie ed uno dei momenti più importanti fu quando la soprano Maria Pedrini tenne nel 1941 un concerto memorabile. Nel 1984 il teatro fu intitolato proprio a lei. Dal 2007 il Teatro è inagibile. Se pur non è stato finanziato il suo recupero e la sua ri-funzionalizzazione in Teatro del Gusto nell'Asse 5 del POR FESR Emilia-Romagna, il comune vorrebbe a tutti  recuperarlo cercando nuovi fondi OPPURE grazie all' Art-bonus, il recente provvedimento voluto dal Governo per agevolare il contributo dei privati (persona fisica o impresa) a sostegno della cultura riconoscendogli sulla donazione o sull' investimento un credito di imposta pari al 65% in tre anni. Così è nata la collaborazione fra l'Amministrazione Comunale, l'Associazione "Il Lavoro dei Contadini e Mirco Villa, fotografo Qep (Qualified european photographer) nella categoria Landscape, giornalista e autore del libro "Il bello di mettere i piedi sotto la tavola in Romagna". Si continua a credere nell'idea nelle delle 4 SAGRE X 3 COLLI per sensibilizzare le persone e le istituzioni su questo progetto. Domenica 20 e 27 dalle 10 alle 17 nel

CHIESA COMUNALE DI SAN FRANCESCO (PRIMA DEL GIARDINO DI EBE)


Loretta Razzi in cima a via Spada...dove c'e' anche l'anfiteatro ora...
Maurizio Capirossi Intendete prima della costruzione dell'anfiteatro in cemento armato, a mio modesto avviso imbruttito da quel perlinato in legno costato sicuramente qualcosa poi lasciato alle intemperie senza manutenzione? A scanso di equivoci la mia non é una critica politica! Non la voglio affatto mettere in politica (vista perlatro la piega presa dopo una mia considerazione sulla rimozione dell'orologio dalla facciata della stazione ferroviaria.). E' una struttura magari poco bella ma molto utile al paese. Con adeguata cura e manutenzione si potrebbe migliorare decisamente anche l'estetica per integrarlo al meglio nel contesto. Cosa ne pensate?
Ivo Zoffoli ...no maurizio, si intende quella orribile struttura progettata e dall'artista Giapponese e costruita proprio davanti alla chiesa...
Daniele Celotti Ivo Zoffoli non è poi male. è fuori luogo la permanenza, li, sul sagrato. mi sarei aspettato una presa di posizione della Memoria Storica.
Matilde Neri bella! sempre chiusa? Anche oggi?
Nati Maurizio Vorrei anch'io esprimere il mio pensiero, riguardo all'opera a forma di labirinto fatto da un'artista Giapponese , non mi sembra oppropriato davanti ad una chiesa ,mentre sostengo l'osservazione di Maurizio C, per la manutenzione dei prefabbricati in p...Altro...
Antonietta Alpi Ma non doveva essere demolito???? Altro che opera d'arte , questo obbrobrio disturba l'ambiente....
Emanuela Bordini La creazione di Nagasawa...doveva rimanere per sei mesi...informatevi...se non l’ hanno più tirata giù non è colpa dell’ artista tra l’ altro internazionale...che ci ha fatto onore e visita