sabato 30 maggio 2015
venerdì 29 maggio 2015
giovedì 28 maggio 2015
MOSTRA “IL BAMBINO APPRENDISTA CICERONE”,BORSA STUDIO LA MEMORIA STORICA BRISIGHELLA
Sabato 30 maggio, a
Brisighella, presso la sede della Memoria Storica di Brisighella "I
Naldi-Gli Spada" in via Naldi 17 loggetta Miro Fabbri, alle ore 16.00, sarà
aperta al pubblico la mostra di opere pittoriche e plastiche dei bambini delle
classi 5^ elementare dell'Istituto Comprensivo "G. Ugonia" inerenti
al progetto "Il Bambino Apprendista Cicerone". Il progetto, svoltosi
con la collaborazione degli insegnanti interessati e la Memoria Storica, ha
come scopo di sviluppare nei bambini l'amore per il proprio paese attraverso la
conoscenza della sua storia e dei suoi uomini illustri.
La mostra sarà aperta al
pubblico da sabato a martedì 2 giugno con i seguenti orari: 10.00/12.00 -
16.00/18.00.
La cerimonia di
assegnazione della borsa di studio, della Memoria Storica Brisighella, la
premiazione delle classi, per l'impegno
dimostrato, avverrà martedì 2 giugno alle ore 17.00.
100 CHILOMETRI DEL PASSATORE 2015: SABATO TORNA L’ULTRAMARATONI FIRENZE - FAENZA
Sabato 30 maggio
torna l’ultramaratona Firenze-Faenza. La 100 Km del
Passatore’, arrivata la 43esima,
vale per i titoli italiani assoluti Fidal 2015 della specialità 100
chilometri su strada e, per la prima volta, anche di quelli della Federazione
della Croazia (sono una ventina gli atleti in gara del Paese balcanico). A
pochi giorni dalla partenza (sabato 30 maggio, ore 15, via de’ Calzaiuoli),
sono 2.503 gli atleti iscritti (erano 2.245 all’edizione 2014), tra cui 1.414
tesserati Fidal. Tra loro 277 donne, 105 atleti provenienti da 31 paesi
(Austria, Belgio, Brasile, Bulgaria, Cina, Croazia, Francia, Finlandia,
Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Israele, Marocco, Messico,
Nicaragua, Papua Nuova Guinea, Peru, Romania, Russia, San Marino, Slovenia,
Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Svezia, Svizzera, Ucraina, Venezuela, Vietnam),
12 atleti diversamente abili e 14 praticanti del nordic walking, disciplina che
assegnerà il quarto titolo italiano Csen di specialità. 1.201 i partecipanti
per la prima volta al "Passatore". Pettorali e pacchi gara verranno
consegnati a partire dalle ore 11 di sabato 30 maggio, nel gazebo
dell’associazione, allestito in piazza della Repubblica. L’ultramaratona è
promossa e organizzata dall’Asd faentina, in collaborazione con consorzio Vini
di Romagna, Società del Passatore, Uoei, Admo, Csen e Cai, con i Comuni di
Faenza, Firenze, Fiesole, Borgo San Lorenzo, Marradi, Brisighella e la
Provincia di Ravenna. La manifestazione si avvale della partnership di Banca CR
Firenze, Banca di Romagna - Gruppo Cassa di Risparmio di Cesena, Fondazione
Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza, Coop Adriatica,
Friliver-Bracco, Decathlon, Hera, Moreno Motor Company, Natura Nuova e dello
sponsor tecnico Saucony.
VIDEO DEL
PASSATORE
martedì 26 maggio 2015
VAL LAMONE VOLLEY BRISIGHELLA SECONDO POSTO NEL CAMPIONATO
Un
ringraziamento a tutte le ragazze della Val Lamone Volley per la bella serata
trascorsa insieme a festeggiare il secondo posto nel campionato prima divisione
volley.
Val
Lamone Volley: https://www.facebook.com/vallamone.volley
FATTORIE APERTE: BRISIGHELLA PODERE CAVEDALE
REFERENTE: SUSANNA NANNINI
Allevamento di animali di bassa corte e di pecore, capre, cavalli, mucche, mora romagnola, cavie ma anche di cinghiali e caprioli. Coltivazione di vini trebbiano e sangiovese d.o.c. e uliveto. Programma: In tutte le giornate: giro degli animali, possibilità di manipolazione con la creta la mattina Invece al pomeriggio, verso le 15.30, laboratorio di biscotti cotti al forno a legna nelle giornate del 25 maggio e 8 giugno, mentre si procederà alla raccolta di erbe selvatiche con esperto il 18 maggio e il 1° giugno. Pranzo su prenotazione con menu fisso, merenda con affettati di mora romagnola. Come Arrivare: Passare davanti alle terme di Brisighella, proseguire per 4,5 km e svoltare a sinistra in via Paglia, dopo circa 1,5 km svoltare a destra in prossimità del pilastrino della madonnina |
STAGE INTENSIVO DI FLAMENCO E SUD ITALIA 26 27 28 GIUGNO 2015 A BRISIGHELLA CON GIANNA RACCAGNI E MOIRA CAPPELLI
Il Stage “Danzare il
Sud, oggi” è un incontro didattico assolutamente innovativo tra flamenco e Sud
Italia. Le due danze e i due stili musicali si avvicinano mantenendo la
purezza, l’autenticità e la forza di entrambi. Uno stage unico guidato per il
flamenco da Gianna Raccagni e
Claudio Javarone e per il Sud Italia da Moira Cappilli.
domenica 24 maggio 2015
IL CONSIGLIERE DI FORZA ITALIA PROVINCIA DI RAVENNA, RICORDA IL PRIMO CENTENARIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
In occasione del centenario della prima guerra mondiale che celebriamo
il prossimo 24 maggio, per mantenere vivo il ricordo di quegli uomini
straordinari e della loro tenacia, del loro infinito coraggio e del senso del
dovere a difesa della cara amata Italia, Vincenzo Galassini consigliere di Forza Italia
in Provincia di Ravenna promuove una serie di iniziative simboliche di omaggio
per i caduti del comune di Brisighella:
-
Un
minuto si silenzio sarà proposto nel consiglio provinciale di Ravenna del 26
maggio
-
Un
mazzo di fiori al monumento dei caduti nel cimitero di Brisighella.
L'obiettivo è quello di accendere nei cuori, soprattutto delle giovani
generazioni, una sorta di ardore civile che le spinga ad operare per dare un significato
autentico a quell'immane sacrificio che quei ragazzi cent'anni fa si
prefiggevano: fare dell'Italia il posto migliore dove crescere i propri figli.
Attraverso la nostra Storia e il rispetto della nostra memoria,
ricostruiamo momenti di aggregazione intorno ai valori fondamentali della
nostra comunità.
Nel comune di Brisighella,
come risulta nella lapide posta nel
Palazzo comunale i caduti furono 330, trecentotrenta e invita il Sindaco di Brisighella di
proporre al prossimo consiglio comunale
di Brisighella un minuto di silenzio.
.Vincenzo Galassini consigliere
provincia di Ravenna.
PS. Invito il Comune di Brisighella di
provvedere alla manutenzione della grande lapide perché nella parte centrale
non si leggono i nomi dei caduti
INCONTRI DELLA PIEVE
Il Centro per le comunicazioni sociali e la cultura della Diocesi di
Faenza-Modigliana, in collaborazione con l'Associazione Romagna-Camaldoli,
organizza la XIII edizione degli incontri della Pieve, dedicati quest'anno al
tema 'Umanesimo, ieri e oggi', in preparazione al prossimo convegno
ecclesiale di Firenze. Il primo appuntamento è in programma per domenica
24 maggio alle ore 15,30 presso la Pieve di Thò (Brisighella). Tema
dell'incontro è "Diritti e doveri dell'uomo tra storia e
contemporaneità". Interverranno il filosofo Roberto Mancini,
dell'Università di Macerata, e lo storico Daniele Menozzi, della Scuola
Normale di Pisa. L'introduzione è affidata a S. Ecc.za Mons. Mario Toso,
vescovo di Faenza-Modigliana.
|
venerdì 22 maggio 2015
IL FORLIVESE ANZANI E IL BRISIGHELLESE PIETRO GUALDUCCI PROTAGONISTI DI UNA MOSTRA ALLA HOLBORN LIBRARY DI LONDRA
Una cinquantina di pannelli
presentano la storia di questa comunità tra le due guerre. Oltre ad Anzani vi
figurano altri personaggi romagnoli, tra cui Pietro Gualducci, nato a Fognano, vicino a Brisighella e il
ravennate Emidio Recchioni. E’ stata
inaugurata a Londra una mostra con un forlivese tra i personaggi centrali. Si
tratta di Decio Anzani che fu il segretario onorario della sezione britannica
della Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo morto tragicamente
nell’affondamento dell’Arandora Star di cui quest’anno ricorre il 75°
anniversario. La mostra col titolo "Dangerous Characters in London’s
Little Italy" (caratteri pericolosi nella Little Italy di Londra) è stata
inaugurata alla Holborn Library nel cuore della capitale, a pochi passi dal
distretto dove si sviluppò la comunità italiana fin dagli anni dell’esilio di
Giuseppe Mazzini intorno al 1850. Una cinquantina di pannelli presentano la
storia di questa comunità tra le due guerre. Oltre ad Anzani vi figurano altri
personaggi romagnoli, tra cui Pietro
Gualducci, nato a Fognano, vicino a Brisighella e il ravennate Emidio
Recchioni. E’ stato lo scrittore e giornalista romagnolo Alfio Bernabei che
risiede a Londra ad occuparsi dell’allestimento, anche perché molti documenti
provengono dalle ricerche fatte per il suo documentario Dangerous Characters
trasmesso dal canale inglese Channel 4. “Sono contento di aver incluso un mio
quasi concittadino in questa storia che pur essendo tragica contiene un grande
esempio di impegno umano e civile ed offre soprattutto ai giovani
un’opportunità di apprezzare la necessità di rimanere vigili contro le tirannie
di ogni genere.” Bernabei è stato il primo a rendere nota la vicenda di Anzani,
sarto famoso e uomo politico, nel suo libro Esuli ed emigrati italiani nel
Regno Unito 1920-1940 (Mursia Editore). Secondo Renée Chambers, la figlia di
Anzani, Decio imparò il mestiere di sarto fin da bambino proprio nella sua
nativa Forlì dove vide la luce nel 1882 in circostanze misteriose (genitori
sconosciuti, fu probabilmente abbandonato nella “ruota degli esposti” dell’ospedale
in pieno centro urbano). Fuggì all’estero a vent’anni
ALLA TERZA EDIZIONE “ALBANA DEI“ SECONDO CLASSIFICATO IL “FIORILE” DEL FONDO S. GIUSEPPE DI BRISIGHELLA
DOZZA. La 3a edizione
dell’ ‘Albana Dèi’ ha visto il successo del ‘Codronchio’ 2012 della fattoria
Monticino Rosso di Imola, che con “A” si aggiudica anche il secondo posto nella
categoria ‘La Moderna’. Nei giorni scorsi all’Enoteca Regionale Emilia Romagna a Dozza si è
svolta la premiazione della terza
edizione dell’ “Albana
Dèi”, concorso enologico riservato alla DOP Romagna Albana
‘secco’. Tre le categorie premiate: due selezionate da una giuria tecnica
composta, tra gli altri, dai critici delle principali guide del settore – ROMAGNA ALBANA DOCG tipologia secco “LA
MODERNA” e
VINI DA SOLE UVE ALBANA tipologia secco “LUNGHE MACERAZIONI” premio Valter Dal Pane. L’altra
categoria, ALBANA DEL CUORE, è
stata invece determinata al 50% da una giuria popolare (ben 310 i votanti fra
Bertinoro, Brisighella e Dozza) e al 50% dalla giuria tecnica.
Dall’aggiudicazione dei premi per questa categoria sono esclusi i vini
vincitori dei 2 premi assegnati dalla giuria tecnica. Tra le Albana ‘Lunghe Macerazioni’, si è imposto il
‘Codronchio’ 2012 della fattoria Monticino Rosso (Imola) che
bissa così il successo ottenuto anche nel 2014. Secondo
classificato il ‘Fiorile’ 2013 del Fondo S. Giuseppe (Brisighella),
seguito da ‘Alba della Torre’ 2013 de La Sabbiona (Faenza).
Ad aggiudicarsi la prima
posizione nella categoria ‘La
Moderna’, è stato “Cara Cara 2014” di Bandini Marco (Castel
Bolognese), seguito da ‘A’
2014 della Fattoria Monticino Rosso (Imola), terzo classificato
‘Romio’ 2014 di Caviro (Faenza).
L’ ‘Albana del Cuore’ 2015
è, invece, il ‘Fiorile’ 2013 del Fondo S. Giuseppe
(Brisighella), mentre sul secondo gradino del podio troviamo ‘Alba della
Torre’ 2013 de La Sabbiona (Faenza). Terzo posto ex aequo per ‘Sabbia
Gialla’ 2014 di San Biagio Vecchio (Faenza) e ‘Arcaica 2013′ di Paolo
Francesconi (Faenza).
Fiorile, Codronchio e Arcaica sono nell’ordine i
vini che hanno riscosso il maggiore successo popolare nelle tre sedi di
degustazione.
L’ ‘Albana Dèi’
rappresenta un modo per rilanciare il valore della DOP Romagna Albana ‘secco’
quale veicolo per l’affermazione dell’unicità e straordinarietà di questo
vitigno dal potenziale grandioso, non ancora del tutto espresso, nella
ricchezza d’interpretazioni dei produttori del territorio.
L’“Albana Dèi” – nato tre
anni fa da un’idea dei curatori Carlo Catani e Andrea Spada e organizzato da
Enoteca Regionale Emilia Romagna col patrocinio del Consorzio Vini di Romagna –
si svolge nell’ambito di “Wines from the south of Europe – Mediterranean
Wines”, il progetto comunitario per la promozione in Europa di una cultura
mediterranea del vino, improntata a un consumo consapevole e conviviale di vini
di qualità. Il progetto è promosso da Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna
insieme a partner greci e bulgari. HYPERLINK “http://www.southeurope-mediterraneanwines.eu”
www.southeurope-mediterraneanwines.eu
Siamo a Brisighella in via Tura Cell. 334
6018221 E-mail: CORRIERE DELLA SERA, UNA STORIA DI RICAMO: BRISIGHELLA RACCONTA
Torniamo a parlare di Brisighella
e delle ricamatrici dell’Associazione
“C’era una volta il ricamo”, che con la 19ª Mostra, 1915 – 2015 – Dalla “Grande Guerra” sul filo del
ricamo… ci propongono di rivivere gli ultimi cento anni
della loro comunità attraverso l’evoluzione e l’espressione di un artigianato di qualità. Qual
è il filo che
lega il saper fare di oggi
al saper fare di quel terribile ieri,
datato ’15-’18 e proseguito poi, a distanza di appena un ventennio, con il
secondo conflitto mondiale?
Per le organizzatrici
dell’evento la risposta è una sola, inequivocabile: il filo non può che essere
una “promessa di bellezza”.
Source: www.brisighella.org/scopri-brisighella/artigianato/
Immagino che lo storico,
giornalista e diplomatico britannico Edward Carr, autore del celeberrimo saggio
di metodologia storica Sei lezioni sulla storia
(tenute all’Università di Cambridge), avrebbe molto apprezzato questa rassegna di ricami esposta
alla Chiesa del Suffragio di
Brisighella (fino al 10 maggio):
l’avrebbe ritenuta una fonte
di informazioni preziosa.
Come si viveva in questa
comunità del ravennate agli inizi
del Novecento, come si lavorava? E le donne di Brisighella e
dintorni: come passarono dal confezionare busti e corsetti
nei laboratori delle suore della Sacra Famiglia (giunte in paese nel 1911), o
presso l’Istituto Emiliani di Fognano e dalle sorelle Valvassori (conosciute
fino in Inghilterra), alla produzione intensiva di tende, zaini e vestiario militare per la
fanteria? Che cosa significò questo per le loro famiglie, nell’economia locale, in
relazione alla loro
giovedì 21 maggio 2015
BRISIGHELLA LICENZIATO, PIANTA UNA CROCE PER INTIMORIRE IL SOSTITUTO
Denunciato 72enne per il
gesto di risentimento nei confronti del giovane bracciante agricolo assunto al
suo posto. In casa aveva anche un armamentario
BRISIGHELLA - Nei giorni scorsi i carabinieri
hanno rintracciato e denunciato un brisighellese 72enne responsabile di minacce
gravi e detenzione abusiva di armi e munizioni.
La singolare vicenda è stata portata
all’attenzione dei carabinieri di Fognano i primi di maggio, quando un
bracciante agricolo romeno 32enne, da qualche anno assunto da un noto
proprietario terriero della zona, durante un giro d’ispezione nei poderi sotto
la sua custodia ha rivenuto piantata nel terreno una croce di legno verniciata
di bianco, sulla quale compariva una frase minatoria, scritta a mano con un
pennarello blu. Spaventato dall'insolito 'avvertimento', il romeno aveva
denunciato immediatamente il fatto.
Quindi sono scattate le indagini e i militari
dell’Arma, dopo aver approfondito la vita dell’agricoltore romeno appurando che
in passato era stato assunto dal proprietario terriero a discapito del
precedente custode: un brisighellese 72enne che dopo parecchi anni di lavoro
non aveva accettato di buon grado la sua sostituzione. Inoltre, è emerso che
tra i due non corresse buon sangue. L’anziano infatti, in più occasioni lo
aveva accusato di avergli rubato il lavoro, intimandogli di tornare nel suo Paese.
Già nel 2014 il forte risentimento del 72enne
aveva messo in guardia i carabinieri i quali, in accordo con il Prefetto di
Ravenna, avevano proceduto con la revoca del porto d'armi. E alla fine dello
stesso anno gli erano stati ritirati tutti i fucili. Dunque, alla luce di
questi indizi, i militari dell’Arma hanno ottenuto dall’Autorità giudiziaria un
decreto di perquisizione e nei giorni scorsi hanno fatto irruzione nella casa
dell'indagato.
Qua sono stati trovati il barattolo di vernice
bianca - perfettamente compatibile con quella utilizzata per dipingere la croce
-, nonché il pennarello blu utilizzato per realizzare la scritta, infine i
chiodi per l’affissione. Inoltre dalla comparazione della sua calligrafia con
quella della scritta sulla croce è stato dimostrato come si trattasse della
stessa mano.
Ma non è tutto. Dall'abitazione sono saltate
fuori anche 139 cartucce da caccia di vario calibro, un sacchetto contenente
200 grammi di polvere da sparo e diversi innesti per cartucce e pallini di piombo.
Si è proceduto con il sequestro, seguito dalla denuncia, oltre che per minacce
gravi, anche per detenzione abusiva di armi e munizioni.
mercoledì 20 maggio 2015
A BRISIGHELLA I CARABINIERI A SCUOLA NEL RUOLO DI INSEGNANTI DI LEGALITA’
L'insolita lezione ha attirato l'attenzione dei
giovanissimi studenti che hanno seguito con interesse le indicazioni del
capitano Marella, che ha parlato non solo di diritti ma anche di doveri. Lunedì
mattina, a Brisighella, oltre 150 piccoli studenti delle classi quarte e quinti
della scuola elementare “O. Pazzi” e della scuola media “Giuseppe Ugonia”"
hanno ricevuto la visita del comandante della Compagnia dei Carabinieri di Faenza,
il capitano Cristiano Marella accompagnato dal comandante della stazione della
cittadina collinare, maresciallo aiutante Pino Pellegrino. Durante
l’incontro avente come tema principale la cultura della legalità, si è parlato
dei pericoli della rete internet, del fenomeno del bullismo e di comportamenti
adolescenziali “devianti”.
L’insolita lezione ha attirato l’attenzione dei
giovanissimi studenti che hanno seguito con interesse le indicazioni del
capitano Marella, che ha parlato non solo di diritti ma anche di doveri.
L’ufficiale ha infatti ricordato i principi del rispetto reciproco tra compagni
e delle regole quale opportunità per crescere insieme. I bambini, tutti molto
informati anche grazie alle insegnanti che hanno anticipato gli argomenti oggetto
della conferenza, sono stati coinvolti con esempi pratici riguardanti l’uso
corretto dei nuovi mezzi di comunicazione applicati ad internet, whatsapp,
facebook e tante altre applicazioni che, come raccomandato dal capitano
marella, bisogna usare con buon senso. Mercoledì prossimo i militari dell’arma
incontreranno gli alunni della scuola elementare “Caduti di Cefalonia”
dell’istituto San Rocco di Faenza, appuntamento che concluderà per quest’anno
il lungo ciclo di incontri con alunni e docenti dei numerosi istituti
scolastici presenti sul territorio faentino per diffondere la cultura della
legalità, iniziativa che ha visto un'interazione proficua fra scuola e arma dei
carabinieri su tutto il territorio nazionale.
ARRIVA IL GIRO D’ITALIA: 42 KM RAVENNATI TRA BRISIGHELLA, CASOLA E LA BASSA.
Il 20 maggio i
colli faentini e il giorno dopo la pianura lughese L'unico corridore della
provincia è Alan Marangoni di Cotignola
L'undicesima e la dodicesima tappa
del Giro d'Italia, in programma il 20 e il 21 maggio, passeranno sulle strade
ravennati. In totale poco più di 42 chilometri (da percorrere impiegando
all'incirca un'ora e mezza secondo le previsioni) in due giorni all'interno
delle tappe Forlì-Imola e Imola-Vicenza. Per la cronaca, un solo corridore
ravennate tra i partecipanti: il 31enne cotignolese Alan Marangoni della
Cannondale-Garmin.
Il primo ingresso nel territorio della provincia di Ravenna sarà a
Brisighella. Il serpentone è atteso verso le 14 del 20 maggio. Da Brisighella
si prosegue per circa 3 km in direzione Marradi, passato l'abitato di Fognano,
all'altezza di un gruppetto di case (Ghiozzano) deviazione sulla destra con
indicazioni Zattaglia-Monte Rontana. Ha inizio la terza salita del percorso, la
Valletta. Strada molto stretta, interamente asfaltata con fondo buono, si
inerpica sul fianco della montagna in mezzo a coltivazioni di olio e vitigni.
Sono solo 2,7 chilometri, ma sicuramente molto intensi. La pendenza media quasi
del 10 percento con punte del 18-20 percento rendono questa ascesa fra le più
impegnative della zona, anche per i lunghi tratti senza falsopiani intermedi.
Giunti al bivio per Rontana ha inizio la breve discesa sul Zattaglia. Strada
stretta e pendenze importanti 15-18 percento rendono questi tre chilometri
impegnativi anche in discesa. A Zattaglia svolta a sinistra, pochi metri in
falsopiano e inizia subito la quarta salita, Monte Albano. Sono 4,7 km con
pendenza media 6 percento. In prossimità del passo breve falsopiano. Seguono 5
km di velocissima discesa (due tornanti nella parte finale) per giungere al
ponte sul fiume Senio. Breve salita e si arriva a Casola Valsenio. Giunti a
Casola Valsenio svolta a destra, verso valle, percorsi pochi centinaia di metri
svolta a sinistra sulla strada della Lavanda (indicazioni per Fontanelice)
Salita di 5,6 km abbastanza costante, con pendenze sempre abbordabili e
praticamente mai superiori all'8 percento. In totale saranno 27 chilometri
dentro la provincia da percorrere in circa un'ora.
18 - 05 -
2015 © riproduzione riservata
Ravenna& Dintorni
martedì 19 maggio 2015
LE SERATE DELL'ARCHEOLOGIA
BRISIGHELLA-
Biblioteca Comunale – Secondo piano a cura di Ennio Melandri 21
Maggio 2015 ore 20,45
LA STORIA MILLENARIA DELLE GENTI DI VAL LAMONE, LA FINE
DEL MONDO ANTICO E LE TRASFORMAZIONI; LA PIEVE THÒ E LE PRIME COMUNITÀ
CRISTIANE
• Introduzione alla serata e breve presentazione del progetto ; • Le
fonti documentali , • La fine del mondo antico e le trasformazioni: la Val
Lamone tra il V e il X sec. d.c. , • La Pieve Thò: dalle origini alla
Pieve
ARTE INSOLITA SOTTO SUI TRE COLLI: MOSTRA COLLETIVA
Amneris babini prima a sinistra
La mostra nella galleria
comunale di Brisighella presenta tre artisti, la sig. Amneris Babini nativa di
Brisighella e continua a frequentare la sua villa, insegnante per tanti anni
della scuola media G. Ugonia, Ivana Scalina e
Bruno Graziani che recentemente hanno aperto in Via Naldi lo studio
artistico come sede del loro lavoro.
lunedì 18 maggio 2015
IN CLASSENSE IL CONVEGNO DEDICATO A GIOVANNI PIANORI, DETTO IL BRISIGHELLINO, NEL 160^ ANNIVERSARIO DELLA MORTE. I VIDEO
"Osare e morire" a
cura di Enzio Strada primo a sinistra, prof. Leardo Mascanzoni, vice sindaco
Mingozzi, Paolo Cortesi.
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BRISIGHELLA IL 20 MAGGIO IL GIRO D’ITALIA PASSA DA BRISIGHELLA
Per gli amanti delle due
ruote e del Giro d'Italia si ricorda che mercoledì
20 maggio il Giro attraverserà il Comune di Brisighella nei
centri di Brisighella, Fognano e, passando dalla Valletta, Zattaglia alle ore
14.15 circa.
Prima del passaggio dei
corridori sempre a Brisighella dalle 12.30 sarà presente nei pressi della
Stazione FS la Carovana del Giro, l'evento nell'evento, con il colore, i gadget
e la simpatia delle aziende sponsor in parata lungo la provinciale adiacente al
Parco Ugonia di Brisighella, tra la gente che aspetta il passaggio della Corsa
in Rosa https://www.youtube.com/watch?v=O4ceoAnnChk.
Per chi non potrà essere presente fisicamente,
Brisighella potrà essere seguita sulla RAI che ha girato un bellissimo video
sul borgo e sul territorio e, visto il passaggio previsto per le 14.15,
ipotizza il collegamento da Brisighella in Eurovisione. Ecco tutto il percorso
dell'11ma tappa www.gazzetta.it/Giroditalia/2015/it/tappa/11.
venerdì 15 maggio 2015
IN CLASSENSE IL CONVEGNO DEDICATO A GIOVANNI PIANORI, DETTO IL BRISIGHELLINO, NEL 160^ ANNIVERSARIO DELLA MORTE. IMPEGNO DEL VICE SINDACO DI RICORDARLO NEL MUSEO DEL RISORGIMENTO DI RAVENNA
"Osare e morire" a cura di Enzio
Strada primo a sinistra, prof.Mascanzoni, vice sindaco Mingozzi,Paolo Cortesi.
Si è tenuto ieri presso la sala muratori della biblioteca Classense
il convegno dedicato al patriota ravennate Giovanni Pianori, detto il
brisighellino. Nell’occasione Enzio Strada ha presentato la biografia del
patriota repubblicano intitolata “Osare e morire”.
Sono intervenuti Leardo Mascanzoni, docente universitario, lo scrittore
Paolo Cortesi e il vicesindaco di Ravenna Giannantonio Mingozzi. “Una storia particolare quella della famiglia
Pianori che aveva bisogno di una ricostruzione vera e non fasulla come quella
che fu proposta dagli archivi vaticani e dal governo pontificio di Pio
IX. Dopo l’attentato fallito a Napoleone III Pianori, all’età di 34 anni
fu ghigliottinato nel 1855 a Parigi, vittima di un processo farsa che il libro
di Strada illustra con documenti eccezionali” ha sottolineato Mingozzi. Tutta
la famiglia di Pianori e i suoi sette fratelli furono perseguitati in quanto
patrioti e sostenitori della Repubblica; dopo aver partecipato alla difesa
della Repubblica romana nel 1849 Giovanni Pianori va in Piemonte, poi
esule a Marsiglia, Lione e Parigi e un anno dopo nel 1854 è a Londra assieme a
Giuseppe Mazzini. “Questo volume edito
dalla fondazione La memoria storica di Brisighella, grazie all’impegno di
Vincenzo Galassini - ha detto Mingozzi - colma un vuoto ed offre un
risarcimento di verità che la Romagna intera deve saper tradurre
riabilitando le gesta e il sacrificio. Importante l’impegno preso dal vice
sindaco di completare il museo del Risorgimento di Ravenna con la figura di
Pianori, purtroppo mancante fino ad oggi.
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ULTIMO LIBRO DEL BRISIGHELLESE VINCENZO MALAVOLTI
Il libro di Vincenzo
Malavolti “Un padre in esilio” a cura di Gianpietro Panziera (studioso
del 2° Corpo d’Armata Polacco). Il romanzo narra la storia di Pawel Oziemski,
maestro di musica polacco sposato e in attesa di diventare padre. Allo scoppio
della seconda guerra mondiale è inviato sul fronte orientale dove, nel
settembre 1939, viene fatto prigioniero dai russi e trasferito nelle carceri sovietiche.
Qui apprende della nascita del figlio e in seguito sfuggirà, per caso,
all'eccidio di Katyn. Dopo l'invasione nazista della Russia e l'alleanza di
questa con gli inglesi, viene liberato e si arruola nel 2° Corpo d'Armata
polacco del generale Anders. All'inizio del 1944 è in Italia, dove purtroppo lo
raggiunge la notizia della morte della moglie. Dopo la sanguinosa battaglia di
Montecassino partecipa alla liberazione di varie città tra cui Faenza, dove
l'Armata si ferma fino all'aprile del '45. Pawel conosce un nuovo amore e sta
per diventare di nuovo padre, ma varie traversie gli impediranno di conoscere
anche il suo secondo figlio. A guerra finita, in un viaggio di ritorno
travagliato verso la Polonia, Pawel viene arrestato e condotto in un lager
siberiano, dove il suo calvario continua. Seguendo la vicenda del soldato
polacco, tratta da una storia realmente accaduta, il libro ripercorre il
secondo conflitto mondiale, evidenziando i fatti relativi alla Polonia, fino a
piombare nella cupa atmosfera dei GULag societivi durante l’orrore staliniano.
Un appassionante romanzo denso di avvenimenti poco conosciuti o dimenticati,
assolutamente da on perdere!
BRISIGHELLA TRADIZIONALE PROCESSIONE DELLA MADONNA DELLE GRAZIE. MANCATO RISPETTO
Dispiace segnalare chi gli
organizzatori della Festa del carciofo Moretto, non risulta chi sia il
responsabile dell’organizzazione, abbiano consentito sotto gli occhi del
sindaco Missiroli, presente alla processione che fosse seguito dal trenino turistico
e parcheggiato nella piazza Carducci. L’omelia
di mons. Piancastelli e la benedizione ai cittadini, è stata disturbata dal rumore e confusione dei turisti e dal conduttore
del trenino. Una vergogna, una maleducazione da parte degli organizzatori, del
Comune di brisighella………..Cosa
ci dovrà capitare ancora.
L’ordinanza prevedeva:
ORDINANZA DIRIGENZIALE n. 16 / 2015 OGGETTO: MODIFICHE ALLA
VIABILITA' NEL CENTRO STORICO DEL CAPOLUOGO, IN OCCASIONE DELLA MANIFESTAZIONE
RELIGIOSA "PROCESSIONE DEL 10 MAGGIO 2015)
Il Responsabile del Corpo Associato di Polizia Municipale. Visto il
programma della manifestazioni religiosa in oggetto, come da comunicazioni agli atti , e preso (nota redazione non risulta il richiedente e
responsabile) atto della necessità di disporre il divieto di transito e di sosta nelle aree del
centro storico interessate dalla manifestazione, stessa, per consentire
il regolare svolgimento dell’iniziativa; Visti gli Artt. 6 e 7 D. Lgs.
30.04.1992 n. 285, …………ORDINA per Domenica 10 Maggio 2015 Il divieto di transito in caso di
necessità, a giudizio della Polizia Municipale, esclusi i veicoli
autorizzati (???), in Via Baccarini, Piazza Carducci, Via Fossa, Via
Porta Fiorentina da Piazza Carducci a Via Delle Volte. Il divieto di
sosta, esclusi i veicoli autorizzati, in Piazza Carducci, dalle 16 alle 20…….. La
Polizia Municipale e gli altri organi di polizia stradale provvederanno a fare
osservare la presente ordinanza. 09/05/2015
IL DIRIGENTE BENINI IVO
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Missiroli,
OGGI; Brisighella,
polizia municipale; pro loco; trenino turistico,
processione
mercoledì 13 maggio 2015
LA “SUPER NONNA DI RIOLO” ANTONIA MORETTI COMPIE 100ANNI: NATA A BRISIGHELLA
Il primo
cittadino: "Persone come nonna Antonia sono una risorsa, un esempio di
semplicità"
Un compleanno speciale per Antonia Moretti, arzilla neo centenaria
di Riolo Terme. Antonia è nata a
Brisighella nel 1915 e ha vissuto per molti anni poco distante da Ca' di
Malanca. Da 33 anni è diventata residente a Riolo Terme.La più piccola tre
le cinque sorelle per molti anni ha dovuto occuparsi dei suoi tre fratelli per
poi successivamente diventare governante presso alcune famiglie faentine.
Rimasta vedova nel 1988 oggi vive con il figlio. Insieme ai tre figli Cristina,
Alberto e Francesco e ai due nipoti ha spento in questi giorni ben 100
candeline.
Antonia, ancora lucida, non manca mai di raccontare fatti e
particolarità della Seconda Guerra Mondiale che ha vissuto. L'Amministrazione
comunale, tramite il sindaco Alfonso Nicolardi e l'Assessore ai servizi sociali
e sanità Emanuele Conti ha portato i loro più affettuosi auguri a nome di tutta
la comunità riolese per un traguardo così bello ed importante come quello del
secolo di vita trascorso. «Persone come nonna Antonia - ha ricordato
lo stesso Sindaco in vista alla neo
centenaria - sono una risorsa, per l’esempio di semplicità, testimoniato dalla
sua vita e per quello che ha insegnato ed insegna alle nuove generazioni. Una
persona semplice, una vita di lavoro, ben ripagata non solo per i cento anni di
vita ma anche per la bella famiglia che la circonda».
L’ASP DELLA ROMAGNA FAENTINA DIVENTA CAPOFILA DEL PROGETTO ACCOGLIENZA DEI PROFUGHI. PRESTO ARRIVERANNO ANCHE DA NOI…..
Lunedì i primi quattro arrivati a Solarolo, nei prossimi giorni
altri quattro arriveranno a Casola Valsenio
Una dimostrazione concreta e partecipata di comunità solidale.
Nella giornata di lunedì il comprensorio dell'Unione della Romagna faentina è
stato interessato dall'arrivo di alcuni profughi richiedenti protezione
internazionale. Si tratta di quattro ragazzi nigeriani fra i 20 ed i 30 anni,
sbarcati in Italia a metà aprile, in Sicilia, provenienti dalla Libia.
I giovani sono ospitati all'interno di un
appartamento di proprietà dell'Asp stessa.
Quello nel territorio faentino dovrebbe essere un soggiorno della durata di
alcuni mesi. Dal 24 aprile i giovani erano stati alloggiati provvisoriamente
all’hotel Gemelli di Bagnacavallo, in attesa di essere destinati ad una struttura
idonea per soggiorni di media-lunga durata.
Il progetto accogliente, proprio per cercare di essere il più efficace ed efficiente possibile, vede coinvolte l’Asp della Romagna Faentina, che di fatto ne è il referente per la Prefettura, l’amministrazione comunale di Solarolo, operatori qualificati, l’associazionismo locale e la società civile. In settimana, a Solarolo, verrà completata la progettazione di un primo percorso di accoglienza. Un momento condiviso tra tutti i soggetti partecipanti che comprende attività di mediazione culturale, insegnamento della lingua italiana, integrazione attraverso momenti di aggregazione ed animazione, formazione in funzione di attività occupazionali e socialmente utili.
L’incontro fra i diversi attori coinvolti per il coordinamento di questi importanti interventi è fissato per giovedì 21 maggio alle 20.30 nel Comune di Solarolo. Parallelamente all'attività fatta a Solarolo, l'Asp della Romagna faentina in collaborazione con l'amministrazione comunale di Casola Valsenio sta lavorando per realizzare lo stesso progetto anche per i futuri quattro profughi che verranno collocati nel paese collinare. A Casola Valsenio i profughi verranno sistemati in due mini appartamenti tra loro adiacenti, sempre di proprietà dell'Asp della Romagna faentina.
Il progetto accogliente, proprio per cercare di essere il più efficace ed efficiente possibile, vede coinvolte l’Asp della Romagna Faentina, che di fatto ne è il referente per la Prefettura, l’amministrazione comunale di Solarolo, operatori qualificati, l’associazionismo locale e la società civile. In settimana, a Solarolo, verrà completata la progettazione di un primo percorso di accoglienza. Un momento condiviso tra tutti i soggetti partecipanti che comprende attività di mediazione culturale, insegnamento della lingua italiana, integrazione attraverso momenti di aggregazione ed animazione, formazione in funzione di attività occupazionali e socialmente utili.
L’incontro fra i diversi attori coinvolti per il coordinamento di questi importanti interventi è fissato per giovedì 21 maggio alle 20.30 nel Comune di Solarolo. Parallelamente all'attività fatta a Solarolo, l'Asp della Romagna faentina in collaborazione con l'amministrazione comunale di Casola Valsenio sta lavorando per realizzare lo stesso progetto anche per i futuri quattro profughi che verranno collocati nel paese collinare. A Casola Valsenio i profughi verranno sistemati in due mini appartamenti tra loro adiacenti, sempre di proprietà dell'Asp della Romagna faentina.
RIFUGIO FONTANA MONETA
Loc. Fontana Moneta 48013 San Martino in Gattara (RA) Tel. 0546/28168 -
26525 – 26847 E-mail: uoei.faenza@alice.it
Il Rifugio. Il
rifugio è situato in Comune di Brisighella, nella vallata del torrente Sintria,
a circa 38 km. da Faenza. È stato ricavato all'interno del complesso edilizio,
anteriore al 1300, denominato Fontana Moneta e comprendente la Pieve, la
canonica e la casa colonica. L'intera struttura, da tempo non più abitata a
seguito dell'abbandono dell'Appennino, era in condizioni tali che la chiesa
rischiava di crollare e trascinare nella caduta l'altra parte del fabbricato,
anch'esso pericolante Perché
soggiornarvi: - E' base per numerose escursioni - E' immerso nella natura
incontaminata - E' luogo ideale per attività di gruppo L'Ospitalità I soci U.O.E.I.
utilizzano in forma autogestita il Rifugio Fontana Moneta, posto a 50 minuti da
Faenza, nel cuore dell'appennino a quota 634 m. Fontana Moneta è un agglomerato
rurale, con Pieve, completamente restaurato ed arredato, ideale per il
soggiorno di gruppi sia nei week-end, che per intere settimane. Offre 31 posti
letto ripartiti in cinque stanze struttura per la ristorazione per oltre 70
persone idonei servizi, acqua calda, luce, gas. Fontana Moneta Fontana
Moneta e un'antica località situata nell'alta valle del torrente Sintria,
rinchiusa fra le valli dei fiumi Lamone e Senio. Essa estendeva la sua
giurisdizione per intero nel territorio comunale di Brisighella.La
Chiesa La chiesa di Fontana Moneta è ricordata quale "cappella"
in un documento del 1143 . Nel 1979 è stato inaugurato il Rifugio ad opera
della sezione U.O.E.I di Faenza e nel 1989 è stato riaperto dopo un importante
intervento di restauro. Chi Siamo U.O.E.I. è
un'associazione per il tempo libero che ha per scopo: La diffusione della
conoscenza della montagna e delle sue bellezze naturali. La propaganda e la
promozione del rispetto e della tutela dell'ambiente, nonché la
sensibilizzazione degli aderenti ai problemi ecologici. L'incremento della
conoscenza dell'arte, del folklore e di ogni espressione di cultura popolare. L'organizzazione
di manifestazioni culturali, ricreative, sportive per l'impiego del tempo
lunedì 11 maggio 2015
LA MEMORIA STORICA A BOLOGNA VISITA LA MOSTRA “DA CIMABUE A MORANDI” E IL “QUADRO DEL DOMENICHINO” PROVENIENTE DA BRISIGHELLA DAL CONVENTO DI S. FRANCESCA ROMANA
Foto Verter Panzavolta
Del quadro del Domenichino e di
come finì a Bologna, riporto una sintesi da: Un ministro di Pio IX a Brisighella, Briciole brisighellesi, n. 1.
Per gentile concessione della prof. Clementina Missiroli.
“Elena Fabbri, più giovane del
fratello Edoardo essendo nata nel 1789, aveva sposato Luigi Lega portando una
dote di 7000 scudi, come registra il notaio di Cesenatico Marco Fiorentini
nell’atto del 3 agosto 1814. Che il marito avesse ventisette anni più di lei,
non costituiva un problema a quei tempi. I Lega erano pur sempre tra i notabili
del paese: Luigi, repubblicano della prima ora, aveva fatto parte della
Municipalità nel 1797 all’arrivo dei Francesi e il fratello don Michele, era
Prevosto ossia “principalis dignitas” del collegio dei canonici. Non costituiva
un problema nemmeno una vicenda poco chiara di cui Luigi Lega era stato
protagonista anni prima, nella transazione di una grande pala d’altare di
Domenico Zampieri, detto “Il Domenichino”: un “S. Pietro martire” che si
trovava nel convento di S. Francesca Romana (ora Palazzo Bernabè n.d.r) fin dalla sua erezione nel 1632. I fatti in
breve si erano svolti così. Nel 1801,
a seguito della legge emanata dal governo cisalpino che
avocava a sé tutti i beni dei soppressi conventi, il Lega fu incaricato, per
quelli di Brisighella, di redigerne l’elenco e stimarne il valore. Col quadro
del Domenichino, che fece valutare da un falegname, si tenne piuttosto basso,
10 scudi appena, e fu pronto ad acquistarlo quando venne messo all’asta a
Forlì, “per riportarlo in patria e
consegnarlo alla Comunità” come dichiarò lui stesso, “per tenerselo o rivenderlo al momento opportuno” come sostenevano i
suoi detrattori. La cosa suscitò un certo scalpore non solo nell’ambiente
paesano e arrivò all’orecchio del Commissario governativo che ingiunse al Lega
di riportare immediatamente l’opera a Forlì, minacciando una denuncia. Fu così
che il quadro del Domenichino lasciò questa volta per sempre Brisighella e chi
oggi vuole ammirarlo deve recarsi a Bologna, nella Pinacoteca Comunale, dove è
custodito. Il Lega non subì conseguenze penali, ma su di lui restò un’ombra di
sospetto.”
Brano tratto da: C. Missiroli,
Un ministro di Pio IX a Brisighella, Briciole brisighellesi, n. 1
Chi era il “Domenichino” clicca: http://it.wikipedia.org/wiki/Domenichino
GUARDIA ALTA SULLE COLLINE FAENTINE CONTRO LA MINACCIA XYLELLA
Spada (CAB Terra di
Brisighella): “Massima attenzione alle importazioni e costanza nell'adozione
delle buone pratiche agricole, ma nella nostra zona rischio più basso”
Guardia alta anche in
provincia di Ravenna e ovviamente in tutto il Faentino e Brisighellese contro
l’insidia della Xylella, il batterio che colpisce gli ulivi e che in Puglia sta
mettendo in ginocchio le coltivazioni e i produttori. Il nuovo caso di contagio
scoperto in un ‘garden’ della Liguria ha infatti evidenziato come il fenomeno,
per via delle importazioni delle piante, non sia limitato ad una specifica area
geografica.
Al problema guardano con
attenzione anche i produttori di olio locali, come spiega Sergio Spada, Presidente della Cab Terra di
Brisighella: “Ovviamente gli agricoltori non stanno a guardare
- esordisce - ci stiamo documentando da tempo, sappiamo che a livello tecnico,
dal punto di vista della prevenzione non possiamo fare molto se non, come
peraltro sempre fatto, continuare ad adottare
le buone pratiche agricole nella coltivazione dell'olivo. Ma è
chiaro – prosegue Spada - che per scongiurare contagi la regola primaria resta evitare importazioni e, per
chi deve fare nuovi impianti, sostituire le vecchie piante con esemplari
acquistate da zone sicure e certificate”.
Spada, tuttavia, non si illude: “Il batterio della Xylella è ospite in una miriade di specie e in un mercato globalizzato come quello attuale, con importazioni dai quattro angoli del mondo, diventa complesso controllare ogni pianta che entra sul territorio nazionale. Certo è che occorre stare ben attenti - prosegue - e quando si mettono a dimora nuove piante bisogna fare grande attenzione alla zona di provenienza”. I rischi, tuttavia, sulle colline ravennati sembrano tutto sommato minori che in altre zone: “Noi possiamo contare su di un bel vantaggio - spiega il Presidente della Cab - un vantaggio che mi fa essere abbastanza ottimista. Da 10-15 anni, infatti, i nuovi impianti qui sono fatti quasi esclusivamente con varietà locali e acquistate da vivaisti locali, una sorta di ‘ciclo chiuso’ che mi rincuora anche se è chiaro che non possiamo avere la certezza matematica di essere impermeabili al contagio e quindi - ribadisco - la guardia va tenuta sempre alta”. Secondo Spada “i nostri agricoltori hanno imparato molto dalla batteriosi del kiwi. In primis che è opportuno mantenere il sangue freddo e non farsi prendere dall’emotività. Tre anni fa - prosegue - quando si è presentata la malattia dell’actinidia si pensava dovessero sparire intere coltivazioni, invece abbiamo imparato a conviverci. Insomma, conclude Spada, “anche se la Xylella dovesse presentarsi e colpire l’olivo l’importante è non farsi prendere dal panico, ma agire con lucidità studiando come si comporta nella nostra zone e sulle nostre varietà”.
Spada, tuttavia, non si illude: “Il batterio della Xylella è ospite in una miriade di specie e in un mercato globalizzato come quello attuale, con importazioni dai quattro angoli del mondo, diventa complesso controllare ogni pianta che entra sul territorio nazionale. Certo è che occorre stare ben attenti - prosegue - e quando si mettono a dimora nuove piante bisogna fare grande attenzione alla zona di provenienza”. I rischi, tuttavia, sulle colline ravennati sembrano tutto sommato minori che in altre zone: “Noi possiamo contare su di un bel vantaggio - spiega il Presidente della Cab - un vantaggio che mi fa essere abbastanza ottimista. Da 10-15 anni, infatti, i nuovi impianti qui sono fatti quasi esclusivamente con varietà locali e acquistate da vivaisti locali, una sorta di ‘ciclo chiuso’ che mi rincuora anche se è chiaro che non possiamo avere la certezza matematica di essere impermeabili al contagio e quindi - ribadisco - la guardia va tenuta sempre alta”. Secondo Spada “i nostri agricoltori hanno imparato molto dalla batteriosi del kiwi. In primis che è opportuno mantenere il sangue freddo e non farsi prendere dall’emotività. Tre anni fa - prosegue - quando si è presentata la malattia dell’actinidia si pensava dovessero sparire intere coltivazioni, invece abbiamo imparato a conviverci. Insomma, conclude Spada, “anche se la Xylella dovesse presentarsi e colpire l’olivo l’importante è non farsi prendere dal panico, ma agire con lucidità studiando come si comporta nella nostra zone e sulle nostre varietà”.
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domenica 10 maggio 2015
MARTEDI 12 MAGGIO 2015, ALLE ORE 18, PRESSO LA SALA MURATORI DELLA BIBLIOTECA CLASSENSE, RAVENNA VERRA’ RICORDATO IL 160° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL PATRIOTA RAVENNATE GIOVANNI PIANORI DETTO IL BRISIGHELLINO
Imola Oggi - Per l’occasione sarà presentata la sua
biografia: “osare e morire” , Carta Bianca Editore , Faenza. Oltre all’autore,
Enzio Strada, parteciperanno il
Prof. Leardo Mascanzoni della
Università di Bologna, lo scrittore Paolo Cortesi
, il Vicesindaco di Ravenna, Giannantonio Minguzzi.
Questi si che erano ITALIANI!
All’alba del 14 maggio 1855 in cima al patibolo, gridò forte Saprò
morire”. “Viva la Repubblica, Viva l’Italia”.
Giovanni Pianori detto il Brisighellino è stato vittima di un
“maledetto imbroglio ” i cui maggiori reponsabili sono stati il Governo
Francese di Napoleone III e il Governo Pontificio di Pio IX e del suo
Segretario di Stato, il Cardinale Antonelli. Essi hanno sulla coscienza la
rovina di ben otto fratelli PIANORI perseguitati a morte per il loro impegno a
favore di un’Italia Libera, Unita, Indipendente e Repubblicana: Giovanni fu
ghigliottinato a Parigi il 14 maggio 1855, Senesio ed Alessio sono finiti alla
Caienna, Pompeo fu costretto all’esilio, Olinto, Giuseppe, Attilio, Ireneo
parimenti rovinati.
Se i documenti riguardanti questi patrioti romagnoli non fossero stati
(anche deliberatamente) occultati negli Archivi francesi e vaticani, sui nostri
libri di storia, accanto ai fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, non sarebbe
mancata la Storia dei Pianori. Enzio Strada ha impiegato quasi una vita per
setacciare Archivi di mezza Europa e mettere insieme tutte le tessere del
mosaico. Il dossier “Pianori” da lui rintracciato presso l’Archivio Segreto
Vaticano è stato risolutivo per la ricostruzione di questa incredibile vicenda
conosciuta in Francia, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, perfino in
Australia e NON DA NOI: la sua terra.
Chi era, in sintesi, Giovanni Pianori e cosa ha fatto per l’Italia?
Egli nel 1848 partecipò alla Prima Guerra di Indipendenza, nel 1849,
combatté con Garibaldi a Roma in difesa della Repubblica Romana distrutta dalle
armate francesi di Napoleone III. Fervente repubblicano e costretto all’esilio,
sabato 28 aprile 1855, alla vigilia dell’inaugurazione dell’EXPO di Parigi, egli sparò due colpi di pistola (andati a
vuoto) contro Napoleone III che, a cavallo, percorreva i Campi Elisi. Pianori
si era fatto strumento di un piano ideato a Londra proprio da Mazzini secondo
cui la scomparsa dell’Imperatore sarebbe stata la scintilla di un moto da cui
sarebbe scaturita la nostra Unità Nazionale. Immediatamente arrestato, Giovanni
motivò politicamente il suo gesto: ” Napoleone aveva distrutto la Repubblica
Romana e aveva rovinato l’Italia”.
Lunedì 7 maggio, il Brisighellino subì un processo sommario e fu
condannato alla pena dei “parricidi”: morte mediante ghigliottina. Le Autorità di Governo gli promisero salva la
vita se avesse fatto il nome dei complici. Pianori non tradì nessuno; si limitò
a dire: “Saprò morire”. Quando all’alba di lunedì 14 maggio 1855 fu in cima al
patibolo, gridò forte “Viva la Repubblica, Viva l’Italia”. Il gesto di Pianori
ebbe enorme ripercussione in tutta Europa (e non solo) per le sue conseguenze;
ad esempio, Napoleone III rinunciò al suo viaggio in Crimea, rinviò
l’inaugurazione dell’EXPO, attuò una
politica finalmente più favorevole all’Unità d’Italia.
Mazzini rese, da subito, omaggio alla memoria di Pianori con parole che
egli non aveva mai usato per nessuno: il Brisighellino era stato capace di
“osare e morire” ed aveva reso un “servigio alla Patria”.
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