Una bella veduta di Kalymnos
Appuntamento con la
storia, sabato 9 maggio, alla Biblioteca "Carlo Pasini" di
Brisighella. l’autrice Maria Elisa Pirattoni Koukoulis presenterà il suo libro
"Kalymnos la ribelle. I 31 anni di occupazione italiana del Dodecaneso
(192-1943)”, pubblicazione a cura dell’Istituto Storico della Resistenza della
Società Contemporanea “Carlo Gilardenghi” di Alessandria.
All’interno del più ampio
vuoto di memoria della storia del colonialismo italiano, forse ancora meno
conosciuta e maggiormente trascurata dalla storiografia, è la storia dell’occupazione del Dodecaneso.
Pochi, e spesso legati a singoli aspetti o periodi, sono i saggi dedicati a
queste «dimenticate » isole dell’Egeo. Rare le opere che ci possano dare una
ricostruzione d’insieme attendibile. Visti gli scarsi studi, ad oggi rimane non semplice ricostruire la storia politica
e sociale su quello che doveva essere un possedimento che
l’Italia doveva occupare «temporaneamente» e invece si ritrovò, quasi
“occasionalmente”, ad amministrare per oltre
trent’anni. Il libro di Maria Elisa
Pirattoni ci offre,
grazie a un’opera di sintesi e alla documentazione inedita proveniente
dall’archivio comunale di Pothia, capoluogo di Kalymnos, la possibilità di
conoscere alcuni aspetti poco
noti dell’unica “colonia bianca” posseduta dagli italiani. Il 9
maggio 1945, con lo sbarco delle truppe inglesi, l’Italia perse la sua
sovranità sulle isole, che poi sarà sancita il 10 febbraio 1947 con la firma a
Parigi del trattato di pace. L’articolo 14 del trattato stabilì il definitivo
passaggio del Dodecaneso alla Grecia e la sua smilitarizzazione. Gli italiani
ancora presenti dovettero essere rimpatriati entro il 1° settembre seguente.
Molti profughi dell’Egeo hanno portato con sé un ricordo nostalgico e spesso
disincantato, mentre nelle memorie degli abitanti delle isole è diffuso un
ricordo positivo del periodo di Lago e negativo per quello di De Vecchi. Per quanto riguarda la storiografia pochi sono
gli studi in corso: un
silenzio post-coloniale che, a partire da questo libro,
speriamo possa essere superato (dalla postfazione di Costantino Di Sante).
Luciana Ziruolo ribadisce nella prefazione: "L'autrice, alla sua prima
prova, non è una storica, ma del metodo storico ha utilizzato alcuni tratti
salienti [...] pur di trovare risposte al tema e al problema che le stava a
cuore: il Dodecaneso e l'oblio, interrotto solo in questi ultimi anni, sulla
lunga presenza degli Italiani in queste isole del Mediterraneo, sul silenzio,
ad esempio, nella manualistica". L’opera
riporta la figura del brisighellese Igino Lega e la sua
sensibile esperienza di cappellano militare.
Nessun commento:
Posta un commento