mercoledì 6 maggio 2015

31 ANNI DI OCCUPAZIONE ITALIANA DEL DODECANESO: IL LIBRO PARLA ANCHE DI PADRE IGINO LEGA

Una bella veduta di Kalymnos

Appuntamento con la storia, sabato 9 maggio, alla Biblioteca "Carlo Pasini" di Brisighella. l’autrice Maria Elisa Pirattoni Koukoulis presenterà il suo libro "Kalymnos la ribelle. I 31 anni di occupazione italiana del Dodecaneso (192-1943)”, pubblicazione a cura dell’Istituto Storico della Resistenza della Società Contemporanea “Carlo Gilardenghi” di Alessandria. 
All’interno del più ampio vuoto di memoria della storia del colonialismo italiano, forse ancora meno conosciuta e maggiormente trascurata dalla storiografia, è la storia dell’occupazione del Dodecaneso. Pochi, e spesso legati a singoli aspetti o periodi, sono i saggi dedicati a queste «dimenticate » isole dell’Egeo. Rare le opere che ci possano dare una ricostruzione d’insieme attendibile. Visti gli scarsi studi, ad oggi rimane non semplice ricostruire la storia politica e sociale su quello che doveva essere un possedimento che l’Italia doveva occupare «temporaneamente» e invece si ritrovò, quasi




 “occasionalmente”, ad amministrare per oltre trent’anni.  Il libro di Maria Elisa Pirattoni ci offre, grazie a un’opera di sintesi e alla documentazione inedita proveniente dall’archivio comunale di Pothia, capoluogo di Kalymnos, la possibilità di conoscere alcuni aspetti poco noti dell’unica “colonia bianca” posseduta dagli italiani. Il 9 maggio 1945, con lo sbarco delle truppe inglesi, l’Italia perse la sua sovranità sulle isole, che poi sarà sancita il 10 febbraio 1947 con la firma a Parigi del trattato di pace. L’articolo 14 del trattato stabilì il definitivo passaggio del Dodecaneso alla Grecia e la sua smilitarizzazione. Gli italiani ancora presenti dovettero essere rimpatriati entro il 1° settembre seguente. Molti profughi dell’Egeo hanno portato con sé un ricordo nostalgico e spesso disincantato, mentre nelle memorie degli abitanti delle isole è diffuso un ricordo positivo del periodo di Lago e negativo per quello di De Vecchi.  Per quanto riguarda la storiografia pochi sono gli studi in corso: un silenzio post-coloniale che, a partire da questo libro, speriamo possa essere superato (dalla postfazione di Costantino Di Sante). Luciana Ziruolo ribadisce nella prefazione: "L'autrice, alla sua prima prova, non è una storica, ma del metodo storico ha utilizzato alcuni tratti salienti [...] pur di trovare risposte al tema e al problema che le stava a cuore: il Dodecaneso e l'oblio, interrotto solo in questi ultimi anni, sulla lunga presenza degli Italiani in queste isole del Mediterraneo, sul silenzio, ad esempio, nella manualistica". L’opera riporta la figura del brisighellese Igino Lega e la sua sensibile esperienza di cappellano militare.

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