venerdì 22 maggio 2015

IL FORLIVESE ANZANI E IL BRISIGHELLESE PIETRO GUALDUCCI PROTAGONISTI DI UNA MOSTRA ALLA HOLBORN LIBRARY DI LONDRA

Una cinquantina di pannelli presentano la storia di questa comunità tra le due guerre. Oltre ad Anzani vi figurano altri personaggi romagnoli, tra cui Pietro Gualducci, nato a Fognano, vicino a Brisighella e il ravennate Emidio Recchioni.  E’ stata inaugurata a Londra una mostra con un forlivese tra i personaggi centrali. Si tratta di Decio Anzani che fu il segretario onorario della sezione britannica della Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo morto tragicamente nell’affondamento  dell’Arandora Star di cui quest’anno ricorre il 75° anniversario. La mostra col titolo "Dangerous Characters in London’s Little Italy" (caratteri pericolosi nella Little Italy di Londra) è stata inaugurata alla Holborn Library nel cuore della capitale, a pochi passi dal distretto dove si sviluppò la comunità italiana fin dagli anni dell’esilio di Giuseppe Mazzini intorno al 1850. Una cinquantina di pannelli presentano la storia di questa comunità tra le due guerre. Oltre ad Anzani vi figurano altri personaggi romagnoli, tra cui Pietro Gualducci, nato a Fognano, vicino a Brisighella e il ravennate Emidio Recchioni. E’ stato lo scrittore e giornalista romagnolo Alfio Bernabei che risiede a Londra ad occuparsi dell’allestimento, anche perché molti documenti provengono dalle ricerche fatte per il suo documentario Dangerous Characters trasmesso dal canale inglese Channel 4. “Sono contento di aver incluso un mio quasi concittadino in questa storia che pur essendo tragica contiene un grande esempio di impegno umano e civile ed offre soprattutto ai giovani un’opportunità di apprezzare la necessità di rimanere vigili contro le tirannie di ogni genere.” Bernabei è stato il primo a rendere nota la vicenda di Anzani, sarto famoso e uomo politico, nel suo libro Esuli ed emigrati italiani nel Regno Unito 1920-1940 (Mursia Editore). Secondo Renée Chambers, la figlia di Anzani, Decio imparò il mestiere di sarto fin da bambino proprio nella sua nativa Forlì dove vide la luce nel 1882 in circostanze misteriose (genitori sconosciuti, fu probabilmente abbandonato nella “ruota degli esposti” dell’ospedale in pieno centro urbano). Fuggì all’estero a vent’anni




per non andare soldato. Passando prima dalla Svizzera poi dalla Francia giunse a Londra nel 1910. Qui si aggregò al contingente di esiliati politici italiani anarco-socialisti e quando il fascio impiantò la sua prima sede all’estero proprio nella capitale inglese collaborò alla prima rivista antifascista, Comento, per poi diventare uno dei principali esponenti dell’antifascismo tra i fuorusciti in Inghilterra. Fu lui che a partire dal 1932 mantenne i contatti con il Partito Laburista che distribuiva opuscoli informativi sulla repressione  in Italia anche con il contributo dello storico Gaetano Salvemini, un altro esiliato. Nel contempo mandava avanti la sua celebre sartoria vicino ad Oxford Street e pubblicava i suoi modeli anche sulla rivista Vogue. Venne arrestato per sbaglio insieme a 4.500 Italiani residenti in Inghilterra classificati come “caratteri pericolosi” dopo la dichiarazione di guerra di Mussolini al Regno Unito del 10 giugno 1940. Oltre settecento furono imbarcati verso il Canada. La nave non giunse mai a destinazione. Venne affondata da un sottomarino tedesco. Perirono 476 Italiani tra cui Anzani. Sull’importanza della mostra non ci sono dubbi. Anche La Farnesina e il Ministero degli Esteri l’hanno messa sui loro siti.
La mostra è arrivata a Londra da Jesi dove venne presentata la prima volta nel 2010 dal Centro Studi Piero Calamandrei. Lo stesso Centro, sempre in onore di Anzani, alcuni anni fa presentò il dramma teatrale di Bernabei "Un sarto in fondo al mare" che con altro titolo era stato tra i finalisti del Premio Diego Fabbri a Forlì. Una nuova messa in scena debutterà il 7 agosto al Teatro Cortesi di Sirolo, ad apertura della XVI Rassegna Sipario Aperto – Premio Franco Enriquez



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