Una cinquantina di pannelli
presentano la storia di questa comunità tra le due guerre. Oltre ad Anzani vi
figurano altri personaggi romagnoli, tra cui Pietro Gualducci, nato a Fognano, vicino a Brisighella e il
ravennate Emidio Recchioni. E’ stata
inaugurata a Londra una mostra con un forlivese tra i personaggi centrali. Si
tratta di Decio Anzani che fu il segretario onorario della sezione britannica
della Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo morto tragicamente
nell’affondamento dell’Arandora Star di cui quest’anno ricorre il 75°
anniversario. La mostra col titolo "Dangerous Characters in London’s
Little Italy" (caratteri pericolosi nella Little Italy di Londra) è stata
inaugurata alla Holborn Library nel cuore della capitale, a pochi passi dal
distretto dove si sviluppò la comunità italiana fin dagli anni dell’esilio di
Giuseppe Mazzini intorno al 1850. Una cinquantina di pannelli presentano la
storia di questa comunità tra le due guerre. Oltre ad Anzani vi figurano altri
personaggi romagnoli, tra cui Pietro
Gualducci, nato a Fognano, vicino a Brisighella e il ravennate Emidio
Recchioni. E’ stato lo scrittore e giornalista romagnolo Alfio Bernabei che
risiede a Londra ad occuparsi dell’allestimento, anche perché molti documenti
provengono dalle ricerche fatte per il suo documentario Dangerous Characters
trasmesso dal canale inglese Channel 4. “Sono contento di aver incluso un mio
quasi concittadino in questa storia che pur essendo tragica contiene un grande
esempio di impegno umano e civile ed offre soprattutto ai giovani
un’opportunità di apprezzare la necessità di rimanere vigili contro le tirannie
di ogni genere.” Bernabei è stato il primo a rendere nota la vicenda di Anzani,
sarto famoso e uomo politico, nel suo libro Esuli ed emigrati italiani nel
Regno Unito 1920-1940 (Mursia Editore). Secondo Renée Chambers, la figlia di
Anzani, Decio imparò il mestiere di sarto fin da bambino proprio nella sua
nativa Forlì dove vide la luce nel 1882 in circostanze misteriose (genitori
sconosciuti, fu probabilmente abbandonato nella “ruota degli esposti” dell’ospedale
in pieno centro urbano). Fuggì all’estero a vent’anni
per non andare soldato. Passando prima dalla Svizzera poi dalla
Francia giunse a Londra nel 1910. Qui si aggregò al contingente di esiliati
politici italiani anarco-socialisti e quando il fascio impiantò la sua prima
sede all’estero proprio nella capitale inglese collaborò alla prima rivista
antifascista, Comento, per poi diventare uno dei principali esponenti
dell’antifascismo tra i fuorusciti in Inghilterra. Fu lui che a partire dal
1932 mantenne i contatti con il Partito Laburista che distribuiva opuscoli
informativi sulla repressione in Italia anche con il contributo dello
storico Gaetano Salvemini, un altro esiliato. Nel contempo mandava avanti la
sua celebre sartoria vicino ad Oxford Street e pubblicava i suoi modeli anche
sulla rivista Vogue. Venne arrestato per sbaglio insieme a 4.500 Italiani
residenti in Inghilterra classificati come “caratteri pericolosi” dopo la
dichiarazione di guerra di Mussolini al Regno Unito del 10 giugno 1940. Oltre
settecento furono imbarcati verso il Canada. La nave non giunse mai a
destinazione. Venne affondata da un sottomarino tedesco. Perirono 476 Italiani
tra cui Anzani. Sull’importanza della mostra non ci sono dubbi. Anche La
Farnesina e il Ministero degli Esteri l’hanno messa sui loro siti.
La
mostra è arrivata a Londra da Jesi dove venne presentata la prima volta nel
2010 dal Centro Studi Piero Calamandrei. Lo stesso Centro, sempre in onore di
Anzani, alcuni anni fa presentò il dramma teatrale di Bernabei "Un sarto
in fondo al mare" che con altro titolo era stato tra i finalisti del
Premio Diego Fabbri a Forlì. Una nuova messa in scena debutterà il 7 agosto al
Teatro Cortesi di Sirolo, ad apertura della XVI Rassegna Sipario Aperto –
Premio Franco Enriquez
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