giovedì 30 agosto 2012

UNA LAMBORGHINI PER PIANCASTELLI E BABINI AD IMOLA




Il Campionato Italiano GT riaccende i motori e Imperiale Racing raddoppia la presenza in pista. Nella prossima tappa di Imola, questo fine settimana, la squadra schiererà due Lamborghini: oltre alla Gallardo di Sanna e Stancheris, parteciperanno all’evento emiliano anche Fabio Babini (due volte campione del Supertrofeo Lamborghini) e Nicolò Piancastelli (pilota con esperienza sia con le monoposto sia con le vetture GT) con una seconda Gallardo. Il team raddoppia gli sforzi in questa fase finale di campionato, con soli tre round e sei gare da disputare. Come sempre, l’Imperiale Racing cercherà di lottare per la vittoria. Nicolò Piancastelli: "Sono felicissimo per questa grande opportunità. Correre con la Lamborghini davanti al pubblico di casa sarà entusiasmante. Ringrazio l’Imperiale Racing e Ivano Pignatti per questa importante occasione. Dividere l’abitacolo con Babini sarà veramente stimolante, sono sicuro che daremo il massimo".

IL WELFARE FERRARI DIVENTA “CASE STUDY” AL CONVEGNO INTERNAZIONALE DI CARDIOLOGIA DI MONACO DI BAVIERA


GLI EFFETTI DEL PROGRAMMA CONFRONTATI CON IL “PROGETTO BRISIGHELLA”

Formula Uomo, il programma volto al miglioramento della qualità della vita e del lavoro dei dipendenti della Ferrari esteso a tutta la famiglia è diventato un caso di studio. In particolare il progetto Formula Benessere per la prevenzione e la salute delle persone che lavorano in Ferrari è stato presentato al Convegno Internazionale di Cardiologia di Monaco di Baviera dal Dott. Fred Fernando e dal Dott. Alessandro Biffi, fondatori di Med-Ex Medical Partner Scuderia Ferrari, l’equipe medico-sportiva che si prende cura della Casa di Maranello, ed ha avuto come oggetto i risultati della prevenzione in ambito cardiovascolare. Il programma Formula Benessere prevede infatti la diffusione della cultura dell’educazione sanitaria attraverso innanzitutto un check up medico completo, finalizzato a individuare i principali parametri fisiologici e gli eventuali problemi collegati a fattori di rischio delle malattie. A questa analisi seguono indicazioni personalizzate circa il comportamento alimentare e la stesura di un programma di fitness adeguato alle esigenze di ciascun soggetto. Med-ex Medical Partner Scuderia Ferrari con l’aiuto di 168 dipendenti della Ferrari ha potuto studiare gli effetti del programma su un periodo di 4 anni, confrontandoli con il noto studio “Progetto Brisighella” che da 40 anni ha la popolazione del territorio di Brisighella quale oggetto di studio clinico – epidemiologico per i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e dismetaboliche diventando il termine di confronto per ogni lavoro di questo tipo in Italia.  Analizzando il campione dei dipendenti Ferrari è così emerso che non solo tutti i fattori di rischio sono scesi rispetto a prima dell’inizio del programma Formula Benessere

mercoledì 29 agosto 2012

FOGNANO LA STORIA, I MONUMENTI -3 PUNTATA-


A CURA DEL PROF. PIETRO MALPEZZI
IL CONVITTO E MONASTERO EMILIANI
Venne fondato nel 1822, 190 anni fa, dall’arciprete don Giacomo Ciani più volte ricordato, dalla madre suor Rosa Brenti di Tredozio (1790-1872) e da Giuseppe Maria Emiliani (1776-1872), nobile faentino. L’istituzione monastica segue da sempre la regola di San Domenico e fino a poco tempo fa era sede di un Istituto Magistrale parificato. Attualmente, è diventata casa di accoglienza e di esercizi spirituali, meta di incontri di gruppi ed associazioni della diocesi faentina ed oltre. Lo scopo iniziale dell’opera era quella di dare educazione a giovinette di buona condizione provenienti da ogni parte della Romagna e d’Italia. Qui fu ospite, per qualche tempo, anche la figlia che il grande poeta inglese Byron ebbe da Teresa Gamba, sposa dello sfortunato Conte ravennate Alessandro Guiccioli. L’istituto, intitolato ad Emiliani, fu prediletto da Pio IX° (Giovanni Maria Mastai Ferretti che fu Vescovo e Cardinale di Imola e che nel 1846 divenne Papa). L’ immenso edificio occupa una superficie di tredici mila  metri quadrati e si articola in corridoi di ben centosettantadue metri di lunghezza. Anche questo edificio fu costruito dall’architetto faentino Pietro Tomba e terminato, dopo dieci anni di lavori, nel 1832. Artisticamente valida l’annessa chiesa, in stile corinzio e a croce latina. Lungo le navate, nicchie con statue in scagliola dei Santi protettori dell’Istituto. Nei due altari di destra e di sinistra, opere d’arte di Gaspare Mattioli: uno con la Madonna che ha ai suoi piedi l’immagine dell’Emiliani, l’altro una “Pietà”. In basso nell’altare di destra, lapide sepolcrale che ricorda l’Emiliani le cui spoglie sono sepolte nella cripta della chiesa. Sempre a Fognano, nelle vicinanze del ponte sul Lamone, una particolare costruzione che incorpora due edifici sacri: la Chiesa del Suffragio e l’Oratorio del Crocifisso. La prima, eretta negli anni 1716-1717 per volontà dei “40 fratelli”, un’antica confraternita, è di forma ottagonale con tre altari di stile barocco, dedicati rispettivamente alla “Presentazione di Maria al Tempio” (opera di Anna Maria Bettoli), il secondo al Crocifisso e il terzo alla Madonna delle Grazie.
L’attiguo edificio è l’Oratorio del Crocifisso (oggi la scultura è collocata nella chiesa parrocchiale). continua Piero Malpezzi*


CASTELLO DI RONTANA GOVEDI 30 AGOSTO VISITA AGLI SCAVI ARCHEOLOGICI, CONDOTTI DA STUDENTI E RICERCATORI DELL’UNIBO RAVENNA



Nuovi scavi archeologici del castello di Rontana. Lo scavo è stato condotto da studenti e ricercatori del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna, con sede a Ravenna. Il sito resterà aperto al pubblico per una visita guidata. A conclusione della nuova campagna di scavi archeologici svolta grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, patrocinata dal Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola e dal Comune di Brisighella, il sito resterà aperto per una visita guidata - giovedì 30/08/2012 Orario di apertura: 9:00 - 17:00. Luogo di ritrovo: Monte Rontana, Brisighella (Ra)  Si sta per concludere la sesta stagione di scavi nell'area archeologica di quello che in epoca medievale era noto come CASTRUM RONTANAE, un insediamento di prevalente utilizzo militare (dalla cima del colle era agevole il controllo della strada sul fondo della Val Lamone) ma che ospitava anche una attiva comunità di contadini ed artigiani in strutture che ora gradualmente sono riportate alla luce. Gli scavi condotti nelle prime due campagne hanno dato risultati sorprendentemente positivi: si potrà in questo modo comprendere vicende sinora documentate solo per grandi linee ed il cui esito finale fu la distruzione del castello di Rontana da parte delle armate pontificie avvenuta nel 1591.


martedì 28 agosto 2012

IL 26 AGOSTO 1888 I LAVORI DELLA FERROVIA FAENTINA RAGGIUNGONO MARRADI


Il Granduca Leopoldo II

Agli inizi del 1840 Il Granduca Leopoldo II di Toscana  costruiva i  primi tratti ferroviari lungo le direttrici interne, ma già si pensava a come poter valicare  gli Appennini. Tra i molti progetti presentati quello  più praticabile risultò quello del padre scolopio Giovanni Antonelli astronomo, fisico ed ingegnere che prevedeva di risalire la valle dell'Arno fino a Pontassieve, poi il fiume Sieve e valicare le montagne lungo la direttrice Dicomano - Villore (frazione di Vicchio) - Marradi, proseguendo poi tranquillamente lungo la valle del fiume Lamone fino a Faenza. Il tracciato era abbastanza semplice, sfruttava gli ampi fondovalle fatta eccezione per  10-15 km circa all'altezza del crinale appenninico, e prevedeva di collegare l'enclave granducale di Marradi, orograficamente parte della Romagna e quindi dello Stato della Chiesa, con la patria. Nel decennio successivo il dibattito in merito fu molto animato e controverso, ma alla fine le preferenze andarono al tracciato Pistoia - Bologna che, seppur molto più impegnativo nella parte toscana, era più corto e poteva sfruttare la già esistente ferrovia Maria Antonia. Il collegamento ferroviario diretto tra Firenze e Bologna fu realizzato  80 anni dopo. Nel 1863 venne inaugurata la Porrettana ma l'immenso successo ne dimostrò subito l'inadeguatezza, e le discussioni sui possibili tracciati di una seconda linea transappenninica ripresero vigore, particolarmente dal 1865 con il trasferimento della capitale del Regno d'Italia a Firenze, e poi a Roma nel 1971. Si fece un'opera di mediazione tra i progetti esistenti, ed altre accese discussioni nacquero riguardo al tracciato dal Mugello a Firenze.

Le scelte possibili erano tra un percorso facile e diretto verso Roma via Pontassieve oppure un percorso difficile ma più utile per Firenze via San Piero- Vaglia.  La linea fu infine finanziata dalla legge Baccarini ( Alfredo Baccarini di Russi deputato liberale eletto per la prima volta nel 1876, poi Ministro dei Lavori Pubblici nei gabinetti Cairoli (I, II e III) e nel IV Governo Depretis dal 1878-1883) Il 9 novembre

lunedì 27 agosto 2012

BRISIGHELLA 1 e 2 SETTEMBRE ADUNATA PENNE NERE


Brisighella/Monumento ai caduti 1915-1918 Il monumento in bronzo, anche chiamato "Il fante che dorme", è situato al Parco della Rimembranza.  E' opera dello scultore faentino Domenico Rambelli (1886 - 1972) ed è stato inaugurato nel 1927.  Il Parco della Rimembranza di Brisighella fu ideato dal pittore Giuseppe Ugonia.

Sabato 1 e domenica 2 settembre la manifestazione concentra il raduno di 46 gruppi di Alpini organizzato dall’Ana sezione Bolognese-Romagnola. L’evento coincide con l’85° anniversario di fondazione del gruppo “Sirio Baldi” di Brisighella costituito nel giugno 1927 e intitolato all’alpino brisighellese combattente col 5° reggimento Alpini nella guerra ’15-‘18.. Il gruppo raggiunge quest’anno i 70 anni ininterrotti di vita associativa confermando una forte vitalità. A dare prestigio alle ‘Penne di Brisighella’, sono stati i diversi capigruppo che nel tempo hanno guidato l’associazione: Ezio Raggi e Giuseppe Soglia (Tafì), rimasto in carica per 37 anni vantando il primato più lungo. In seguito, Alberto Messibene, Romano Casadio, Pier Paolo Moretti, Francesco Zoffoli, Ettore Carapia, Domenico Palli (Moreno), e l’attuale presidente Gian Luigi Bandini. In queste due giornate di festa il paese rende omaggio ai suoi Alpini intitolando il piazzale davanti alla stazione ferroviaria alle ‘Penne nere’. Le Medaglie brisighellesi al Valor Militare sono ricordate in una pubblicazione, in distribuzione durante il raduno di settembre: don David Conti, Medaglia d’Argento, tenente cappellano militare al Battaglione “Val Chiese” del 5° Reggimento Alpini; e le Medaglie d’Oro: padre Igino Lega, cappellano militare nel presidio dell’isola di Lero nel mare Egeo; Giacinto Cova, 8° reggimento bersaglieri in Libia; Armando Maglioni comandante reparto salmerie del 1° Gruppo Camicie Nere di Eritrea. Il programma della festa, sabato 1 esibizione del coro “La Voce della Valle” di Udine (ore 20.30 all’anfiteatro via Spada) seguita dal concerto di “Fanfara Alpina di Orzano” (UD) e “Banda del Passatore” di Brisighella (21.30 in Piazza Carducci). Domenica 2, il raduno prevede sfilata e deposizione corona d’alloro al Parco Ugonia (ore 9.15), Messa nella Collegiata San Michele (10.30). A conclusione dei festeggiamenti, l’ammaina bandiera al Parco Ugonia (16.30). 

UN NUOVO BLOG DI BRISIGHELLA “LE NUVOLE DI MARGHERITA”




I NOSTRI SOLDI


Pubblichiamo molte delle spese sostenute dagli amministratori di Brisighella affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l'uso del pubblico denaro


DETERMINA N. 213 del 10-08-2012
Promozione Museo Ugonia 2012: impegno di spesa  €. 4.232,8  leggi delibera



DETERMINA N. 216 del 18.8.2012
Centro Provinciale di Formazione Professionale  Scuola di Arti e Mestieri Angelo Pescarini con sede in Bagnacavallo Via F.lli Bedeschi, 9 P IVA 01306830397 la somma di € 2.329,94 quale quota di partecipazione per l’anno 2012. leggidelibera



DETERMINAZIONE N. 217 del 20-08-2012
ENTE DI GESTIONE DELLA MACROAREA ROMAGNA. (PARCO VENA GESSO)EROGAZIONE QUOTA DI FINANZIAMENTO A CARICO DEL COMUNE DI BRISIGHELLA PER IL SOLO 2012. di erogare il contributo, per l’importo di € 15.600,00; leggi delibera


DELIBERA DI GIUNTA MUNICIPALE Numero 86 Data 20-08-2012
ACCORDO FRA IL COMUNE DI BRISIGHELLA, LA PARROCCHIA SAN PIETRO IN FOGNANO E L'ASSOCIAZIONE "CIRCOLO CULTURALE RICREATIVO FOGNANESE" PER LA GESTIONE DELL'AREA A RIDOSSO DEL FIUME LAMONE ADIBITA AD "AREA PIC-NIC". APPROVAZIONE SCHEMA ACCORDO. leggi delibera




DETERMINA N. 167 del 29-06-2012
APPALTO PER IL SERVIZIO DI CUSTODIA E BIGLIETTERIA ALLA ROCCA E AL MUSEO CIVICO "GIUSEPPE UGONIA" E GESTIONE DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DAL 1 LUGLIO 2012 AL 31 DICEMBRE 2013, AFFIDAMENTO ALLE MACCHINE CELIBI SOC. COOP. DI BOLOGNA  €. 48.669,49 iva inclusa
di affidare, per le motivazioni esposte in premessa,  per il periodo dal 01.07.2012 al 31.12.2013 a LE MACCHINE CELIBI BOLOGNA il servizio di custodia, biglietteria e servizi vari alla Rocca di Brisighella, al Museo Civico “Giuseppe Ugonia”  e gestione della biblioteca comunale nel Comune di Brisighella   al prezzo orario di €.13,65, escluso IVA,  di affidare i servizi in oggetto alla ditta sopra detta  secondo le modalità e nei termini contenuti nell’allegato “B”, parte integrante e sostanziale del presente atto;
4) di prevedere una spesa complessiva per l’intero appalto di €. 48.669,49 iva inclusa,

DETERMINA  n. 161 del
AFFIDARE IL SERVIZIO DEI LOCALI DEL MUSEO UGONIA AL CONSORZIO NAZIONALE SERVIZI BOLOGNA PER UNA SPESA COMPLESIVA COMPRESA IVA DI €. 798,60 compreso IVA




venerdì 24 agosto 2012

COMPAGNIA FLAMENQUEVIVE


DIRETTA DA GIANNA RACCAGNI

                 http://www.flamenquevive.com/us.htm
La Compagnia di musica e danza "FlamenQueVive" di formazione italo - spagnola, si compone di musicisti e danzatori che, dopo aver approfondito lo studio del flamenco in varie ed importanti accademie spagnole, decidono di collaborare allo scopo di far conoscere quella cultura misteriosa e profonda che è il flamenco, tanto ricca di mistero e magia. La Compagnia, costituita nel 2000 e diretta da Gianna Raccagni è considerata attualmente la migliore formazione flamenca italo- spagnola e continua a raccoglie successi nei migliori teatri e festival italiani. Da ricordare la partecipazione di FlamenQueVive ai Festival di: Spoleto (2005) , Vignale Danza (2007) TaorminaArte (2008).  Presente nelle rassegne dei migliori teatri come: Teatro delle Celebrazioni (Bo), Teatro Team (Bari), Politeama Genovese, Teatro Nuovo di Verona, Teatro Comunale di Cormons, Teatro Sociale di Bellinzona.

FOGNANO LA STORIA, I MONUMENTI -2 PUNTATA-


A CURA DEL PROF. PIETRO MALPEZZI



LA CHIESA DI SAN PIETRO IN FOGNANO
Nella sagrestia è tuttora conservata una lapide con iscrizione del 1464 dove si ricorda che la vecchia chiesa era a due navate, con due volte: una grande ed una più piccola. L’iscrizione ricorda inoltre come essa fosse edificata “ex voto” pubblico per la scampata peste del secolo XIV°. Venne dichiarata arcipretale dal decreto del Cardinale Carlo Rossetti, Vescovo di Faenza nell’anno 1650.  Nel 1573 Monsignor Marchesini, Visitatore Apostolico della diocesi di Faenza, ci dice che aveva sette altari ed era dedicata da sempre all’Apostolo Pietro. Passarono i tempi ed essa, anche per la non felice ubicazione, diventò sempre più labente. Si dovrà arrivare però all’anno 1814 quando don Giacomo Ciani (1770-1843), originario della vicina frazione di Rontana, verrà nominato Arciprete di Fognano. Suo primo pensiero sarà quello di porre in atto la costruzione di una nuova chiesa. Nel 1816 darà l’incarico all’architetto faentino Pietro Tomba (1774-1846) e l’edificio sacro, nel breve volgere di due anni, sarà edificato, benedetto e aperto al culto. E’ a tre navate, a croce latina, è lunga venticinque metri e larga dodici. L’altare maggiore è di preziosi marmi con artistico tabernacolo realizzato dal romano Augusto Ranucci nel 1865. Sull’altare maggiore una splendida opera del pittore faentino Gaspare Mattioli, eseguita nel 1853, che rappresenta Cristo che consegna le chiavi a San Pietro sulla riva del fiume Lamone. Nello sfondo dell’opera la Rocca e la Torre di Brisighella. Di recente, nel presbiterio, è stato realizzato un secondo altare rivolto verso il popolo, come richiesto dall’odierna liturgia. Detto altare è ornato da ceramiche di pregevole fattura della bottega d’arte Bartoli-Cornacchia di Brisighella. Da rilevare a destra entrando, l’altare di scagliola policroma dedicato a San Pietro in Vincoli (tela del Mattioli), un secondo altare è dedicato alla Vergine delle Grazie, venerata dal popolo fognanese, un terzo è dedicato alla Madonna Immacolata. Alla sinistra entrando, si nota un battistero in ceramica, opera del noto artista faentino Carlo Zauli, sopra, una grande tela che raffigura il battesimo di Gesù, opera del noto pittore fognanese Elvio Cornacchia (1927-1975). Sempre a sinistra entrando, un altare con l’immagine di un miracoloso crocifisso (traslato da un vicino oratorio) del secolo XVIII°. I fognanesi, da secoli, chiamano questa artistica immagine di Cristo morente “è morè” (il moro); questo perché la scultura (secolo XVIII°) è scura nel suo insieme di colore. Altro altare è dedicato al Cuore di Gesù.
“Dai dla corda “Paciaraza” che e Morè l’è té pont …” (suona Paciaraza (soprannome) che la processione è nel ponte). Questo detto circolava per ricordare al  campanaro di suonare a festa e con intensità le campane, allorché la processione del venerdì santo, con l’immagine del Cristo, dopo il tradizionale percorso attraverso il paese, ritornava e giungeva al ponte, in prossimità della chiesa parrocchiale.

Vecchia filastrocca recitata e cantata dai fognanesi sempre con l’intento di ottenere il Comune.
“… so ve so Zirò con la su testa pleda, ai darè una laveda con l’acqua de ciavgo^.
Dai del bot con e basto^, dai del bot a Metel e Ziro^…”
(…se viene su Ceroni con la sua testa pelata gli daremo una lavata con l’acqua della fogna. Dagli delle legnate con un bastone, dagli delle botte a Metelli e Ceroni…) continua

Piero Malpezzi*

giovedì 23 agosto 2012

UN’INTERESSANTE LETTERA APERTA, DELL’EX SINDACO ACHILLE ALBONETTI, A SERGIO ROMANO SULLA “PRIMAVERA ARABA” (25 Luglio 2012 Corriere della Sera).





FOGNANO LA STORIA, I MONUMENTI -1 PUNTATA-

A CURA DEL PROF. PIETRO MALPEZZI
Il toponimo è di probabile origine prediale dal gentilizio Fan (n)ius (nome forse di un antico proprietario del luogo), così affermano vari studiosi di toponomastica, Antonio Quarneti in particolare. Già nell’anno 1093 viene ricordato come “fundus”, due secoli dopo, nel 1284, come “Curtis”. Successivamente oltre il mille avanzato, diventa “castello”, del quale nel 1292 si impadronì Maghinardo Pagani da Susinana. Nelle “Rationes Decimarum” del 1291 la chiesa di San Pietro di Fognano risulta registrata alle dipendente della Pieve in Ottavo. Tale disposizione ecclesiastica porterà ad una lunga e complessa questione che verrà risolta secoli dopo quando Fognano, con la sua chiesa, darà origine ad un vicariato di parrocchie totalmente staccate dalla Pieve del Tho. Nella descrizione del territorio del Cardinale Anglico, Fognano formava una unica villa con settantasette focolari (circa seicentosedici abitanti). Da ricordare che durante l’epoca napoleonica (1802-1804) la valle del Lamone venne divisa in sette piccoli comuni, fra questi anche Fognano, considerato comune di terza classe, del Dipartimento del Rubiconde, con una popolazione di 1554 abitanti, che comprendeva le frazioni di Ghiozzano, Undecimo, Poggiale, Zerfognano, Santo Stefano, San Michele, Quarneto e Vespignano. Per lunghi anni, specie alla fine dell’ottocento e inizio novecento, Fognano è stato al centro di una lunga contesa. Desiderava staccarsi dal comune di Brisighella ed erigersi a comune autonomo. Oggi queste anacronistiche contese sono estinte, però tante e varie le iniziative dei fognanesi per affermare i loro diritti. I brisighellesi ridendo ripetevano questo detto: “quand che la querza la farà i limo^, fugno^ l’avrà e como^”.  (quando la quercia avrà i limoni, Fognano avrà il comune.) Un bel giorno i fognanesi allestirono un grande carro trainato da forti buoi e su di esso innalzarono una possente quercia con nei rami centinaia di limoni. Ai brisighellesi, increduli per la trovata, non restò che incassare il colpo. Altro detto che circolava in quel tempo era quello contro Annibale Metelli (1869-1932), sindaco di Brisighella dal 1897 al 1905. I fognanesi, sempre in urto per il comune, erano soliti dire: (meglio cantare come filastrocca) ”con la testa ed Metel a farè el taiadel, con la testa ed Ziro^, a farè i machero^” (con la testa di Metelli faremo le tagliatelle, con la testa di Ceroni (dott. Giovanni Ceroni (1857-1931), consigliere comunale) faremo i maccheroni). Vecchi tempi…, vecchie storie…, folclore…, oggi non più compatibile…, eppure … ???

Piero Malpezzi*

CALDO RECORD A BRISIGHELLA MARTEDI 21 AGOSTO 2012 37,9 E 30,5 A MONTEROMANO




mercoledì 22 agosto 2012

UN BRISIGHELLESE CHE SI FA ONORE, MIRO VENTURI: NELLA LOTTA VERSO UNA CURA AI TUMORI


Miro Venturi, brisighellese classe 1972, laureato a Bologna e specializzatosi negli Stati Uniti, poi in Germania ed in Svizzera, si occupa da diversi anni della lotta ai tumori solidi e - proprio negli ultimi mesi – dalla ricerca condotta nel suo Team,  importanti risultati stanno arrivando.  Nel 2011 ed a inizio del 2012, il suo Team all’ interno della ditta farmaceutica multinazionale svizzera Hoffmann-la Roche ha portato alla scoperta di almeno due importanti farmaci innovativi per la cura del tumore metastatico della pelle e del tumore al seno. Questi farmaci, già da subito disponibili nell’ armamentario del medico oncologo per la cura efficace di queste patologie, sono indirizzati a pazienti i cui tumori presentino determinati tipi di molecole che li rendono particolarmente sensibili alla cura con tali composti di nuova generazione. I termini commerciali dei farmaci in questione sono Zelboraf (per il melanoma metastatico; malattia per la quale da piu di 30 anni non si era scoperta alcuna cura nuova ed efficace) e Perjeta (per il tumore metastatico della mammella; da utilizzare in combinazione con le cure chemioterapiche attuali ed in combinazione con un altro farmaco Roche – Herceptin – che ha rivoluzionato, già fin dalla fine degli anni novanta, il trattamento del tumore al seno). Miro Venturi si occupa da anni di medicina “personalizzata” ovvero di scoprire i meccanismi alla base dei tumori che li rendano vulnerabili a determinati tipi di terapie e quindi di “personalizzare” la cura per il paziente a seconda di quali anomalie genetiche e/o molecolari il paziente possa presentare ad un determinato stadio o insorgenza della malattia. I farmaci di cui sopra sono un esempio di medicina personalizzata: infatti, Zelboraf e´un farmaco indicato per i melanomi metastatici che presentano mutazioni a carico

CENSIMENTO QUANTI SIAMO E COME






Popolazione Brisighella 1861-2010


Anno
Residenti
Variazione
Note
1861
11.459


1871
12.434
8,5%

1881
12.491
0,5%

1901
13.815
10,6%

1911
13.776
-0,3%

1921
14.694
6,7%

1931
15.347
4,4%

1936
15.652
2,0%
Massimo
1951
15.041
-3,9%

1961
12.251
-18,5%

1971
9.317
-23,9%

1981
8.401
-9,8%

1991
7.803
-7,1%

2001
7.500
-3,9%
Minimo
2010 ind
7.847
4,6%




martedì 21 agosto 2012

XXXIX EDIZIONE DELLA FRUSTA D’ORO: SABATO 25 AGOSTO 2012 IN PIAZZA CARDUCCI BRISIGHELLA


Francesco Piancastelli Cecchino Prima Frusta d’oro la targa posta nella abitazione in piazza del Monte n. 18 



Nel 1963 dalla passione di due brisighellesi, Franco Baldi e Federico Silvestrini, e dall’impegno della locale  Proloco vedeva la luce la prima edizione  della “Frusta d’oro” in cui i pochi ( allora….) s’ciucaré della Romagna si sfidavano tra di loro. L’iniziativa ebbe subito un grande successo, diventando in breve una delle più originali e caratteristiche manifestazioni di folclore italiano.  Nel 1971, sull’onda del successo di questo concorso nasceva il Gruppo Folcloristico “Banda del Passatore” che da allora ha fatto conoscere l’arte della frusta in tutte le maggiori piazze d’Italia e dì Europa. Nella foto la prima Frusta  –Cecchino- Francesco Piancastelli (1896-1968)
SPETTACOLO FRUSTE 



BRISIGHELLA RAI 1 (2008)




LE VERE FESTE MEDIOEVALI BRISIGHELLA: 1980-1995, OMAGGIO AD ANDREA VITALI, IN PREPARAZIONE UN LIBRO.


ANDREA VITALI DA wikipedia

http://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Vitali_%28storico%29

lunedì 20 agosto 2012

PISTA CICLOPEDONABILE LUCIA RAGAZZINI: DUE PESI E DUE MISURE.


Targa posta a Fognano


Lucia Ragazzini con la famiglia proprietaria di villa Corte

Finalmente la pista ciclabile, che  da Fognano arriva al cimitero,  è stata dedicata alla memoria della signora LUCIA RAGAZZINI, benefattrice, aveva lasciato, alla morte nel 1939 tutte le proprietà alle Opere Pie di Brisighella  (complesso di Villa Corte). L’intitolazione della pista ciclopedonale è  arrivata con notevole ritardo anche se la richiesta da anni era stata presentata da alcuni eredi   e meritava  una cerimonia per ricordare la benefattrice, come è stato fatto in altri casi o si farà in questi giorni  con il Piazzale della Stazione!
Una sensibilità mancata, ma non è mai troppo tardi per rimediare, Certamente le occasione non mancheranno cominciando dal giornale del Comune , se c’è la volontà, di ricordare  una signora che ha dato tanto per Brisighella. Leggi la recensione della sig. Ada Trerè Ciani tratto dal sito: http://blog.libero.it/Piancastelli/11509437.html  

venerdì 17 agosto 2012

CARDINAL HOLIDAYS


LA PAROLA D’ORDINE PER PRELATI E MONSIGNORI IN VACANZA E’ AUSTERITA’ RATZINGER A “CASTELLO” LAVORA E FA SCUOLA. L’ERA WOJTYLA E’ FINITA. SILVESTRINI A DOBBIACO

IL FOGLIO. - La lunga talare nera filettata di rosso resta nell’armadio, appesa su grucce ottocentesche pronta per un nuovo inizio, il lavoro ordinario che solitamente riprende dopo la festa dell’Assunta e cioè dopo metà agosto. Oggi, anche per i cardinali di Santa romana chiesa, è tempo di vacanze: clergyman d’ordinanza su pantaloni scuri, perché va bene vestire casual ma senza esagerare. Certo, c’è anche chi osa di più, soprattutto dopo i travolgenti anni del pontificato di Karol Wojtyla. Fu Giovanni Paolo II a sdoganare, anche per i porporati, il look da montanaro: camicia a scacchi, pantaloni alla zuava e scarponi chiodati. Un look spaventevole per i monsignori che si erano a mala pena abituati alla buriana post conciliare, ma un portamento che ha fatto scuola tanto che ancora oggi sono diversi i principi della chiesa di passaggio sulle montagne italiane che accettano il rischio di farlo proprio. Certo, i tempi sono cambiati. Gli anni Ottanta, anni da bere non soltanto a Milano, anni di champagne come mai più, sono un ricordo sbiadito anche entro le mura leonine. Le vacanze di Wojtyla erano un evento, giorni spumeggianti in anni di brindisi. I giornalisti lo rincorrevano in ogni dove, lui scappava e improvvisava parecchio. Joaquín Navarro-Valls, il suo portavoce, ci costruì sopra una leggenda: il Papa saluta una mucca? Ecco i giornalisti chiamati per fotografare, riprendere, contribuire a creare una certa immagine dell’uomo vestito di bianco. Insomma: erano anni di abbondanza, in ogni senso, anche papale. E i cardinali, vescovi e monsignori che in qualche modo si adeguavano: non stupiva nessuno, allora, che il banchiere di Dio Paul Casimir Marcinkus organizzasse le sue vacanze lontano dal Vaticano muovendosi come un ministro o un capo di una grande “corporation”, uomini e soprattutto mezzi a propria disposizione. Quest’anno, invece, la regola d’oro è un’altra: austerity. I cardinali in vacanza sanno bene che anche per loro mala tempora currunt. Le casse sono piene, certo, ma non come una volta. Gli stipendi sono garantiti, ci mancherebbe, ma le parole pronunciate il 16 febbraio scorso alla riunione cardinalizia dedicata al bilancio preventivo del 2012 da monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, segretario della Prefettura degli affari economici – ha parlato della “necessità di adottare ulteriori riflessioni e approfondimenti” sulle previsioni di spesa della Santa Sede dell’anno in corso – hanno fatto venire il