BEPPE SANGIORGI Resto del Carlino – Esattamente 200 anni
fa, ne raccontato nel recente libro Casola Valsenio, i primi 800 anni, nasceva
per motivi di prestigio e territoriali un contenzioso tra i comuni di Casola
Valsenio e Brisighella. Lite che si è protratta senza conclusioni di colpi per
120 anni e strascichi appianati solo poco fa. Nel 1816 Papa Pio VII i che le
dodici parrocchie brisighellesi comprese tra la Sintria e il Lamone - vale dire
un territorio di a tornature con duemila abitanti venissero aggregate al comune
di Casola Valsenio. DA TEMPO era in atto una lite fra i comuni m quanto il
confine di Brisighella arrivava al fiume, sotto l'abitato di Casola, poste di qua e di là del ponte che univa le
due sponde. Già l'anno prima il prelato brisighellese Domenico Cattani
informava da Roma i suoi compaesani che i casolani avevano chiesto il passaggio
sotto la loro amministrazione di una fetta di territorio subito di là del
fiume, per la tranquillità e il decoro del paese. I brisighellesi ovviamente
insorsero contro tale richiesta, accusando monsignor Giovanni Soglia, poi
divenuto cardinale, di agire a loro danno. «Cosi - scrive un cronista
brisighellese - essendo casolano e uomo di qualche autorità in Roma e stando
soprappiù a' servigli del pontefice si reputava autore di questo intrigo,
laonde non è a dire quanto il suo nome e quello di ogni altro Casolano si
maledicesse». I brisighellesi non avevano tutti i torti riguardo all'influenza
del Soglia e dello zio monsignor Giacomo . Il cardinale Giovanni Soglia Coroni
LA RICOSTRUZIONE La decisione di Pio VII fu influenzata, pare, dal cardinal
Soglia como Braga nei confronti del pontefice Pio VII. CIRCOLAVA infatti a
Casola e a Roma il detto: «Se di Pio il favor vuoi che t'appaga, bacia prima la
Soglia e poi la Braga». Di fronte alla decisione del Papa, che stabiliva la
popdita di un vasto territorio, Brisighella insorse con maggiore veemenza ed
inviò emissari a Roma dotandoli di 200 zecchini d'oro per «ungere le ruote».
Casola a sua volta riuscì a corrompere il segretario della comunità di Brisighella,
così da poter conoscere in anticipo le mosse dei brisighellesi, ma il
«doppiogiochista» venne ben presto scoperto. LA CONTESA si concluse nel 1828
con l'aggregazione definitiva al Comune di Casola delle parrocchie di Pagnano,
Settefonti, Pozzo, Sant'Andrea e Valdifusa. Una conclusione che accontentava Casola
e limitava le perdile di Brisighella che però ritenne tale risoluzione un
affronto e una ferita all'orgoglio del paese. Tanto che ancora dopo un secolo e
mezzo si narra che una Ceroni di Brisighella conservasse nel suo palazzo un
ritratto del lontano parente cardinal Soglia Ceroni, tenendolo però in disparte
e commentando amaramente: «Proprio lui ci doveva portare via un pezzo di
terra!». IL RIORDINO del territorio provoco anche una ingarbugliata vicenda
relativa al catasto urbano di Zattaglia che è stato appianato solo pochi anni
fa. E ancor oggi a Casola c'è chi afferma che Brisighella ha avuto otto o nove
cardinali e Casola solo uno, ma questi ha avuto più forza, facendo piangere i
brisighellesi.
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