La donna aveva trafugato preziosi per circa
6000euro: li rivendeva ai ComproOro
I carabinieri della
stazione di Fognano hanno portato a termine un’indagine che ha consentito di
individuare e denunciare in stato di libertà per “furto aggravato e continuato”
una colf 46enne
di nazionalità rumena, che nello scorso mese di luglio ha sottratto in pochi
giorni gioielli e denaro dall’abitazione di una coppia di 65enni del luogo ove
era stata assunta in sostituzione della domestica abituale. Le indagini hanno
avuto inizio proprio dalla denuncia dei due coniugi abitanti a Fognano che nel
mese di luglio, dopo aver assunto la rumena 46enne su consiglio della loro
collaboratrice domestica “di fiducia” partita per le ferie estive, avevano
constatato un primo ammanco di 300,00 euro originariamente riposte in una
scatola all’interno di una credenza, pertanto in assenza di qualsiasi traccia
che poteva lasciare intendere un’intrusione dall’esterno dell’abitazione,
avevano subito sollevato dei “dubbi” sul conto della nuova colf. Per “testare”
la buona fede della rumena i due 65enni hanno pensato di lasciare come “esca”
una banconota da 50 euro nel cassetto della biancheria in camera da letto
proprio il giorno in cui la donna doveva svolgere le pulizie e puntualmente,
terminato il turno lavorativo, si erano resi conto che quella banconota era
sparita. Con sommo rammarico i due hanno poi constatato che dall’abitazione era
stato trafugato altro denaro insieme a preziosi
gioielli di famiglia che erano stati riposti, come è abitudine
di molti, all’interno di un portagioie, fra cui un prezioso girocollo in oro
con diamanti e zaffiri, nonché orecchini in oro con pietre preziose.
La coppia di coniugi addirittura aveva chiesto espressamente alla collaboratrice pro tempore se avesse visto “in giro” quei gioielli di famiglia, tuttavia lei aveva negato categoricamente, addirittura i padroni di casa l’avevano fatta consapevolmente assistere ad alcuni loro discorsi durante i quali paventavano l’opportunità di far intervenire in casa il maresciallo dei carabinieri della locale stazione per un “sopralluogo”, sperando in qualche modo di “intimorirla”. Quell’avvertimento sottinteso aveva in minima parte ottenuto l’effetto sperato visto che all’indomani di quel discorso erano “riapparsi” in casa il prezioso girocollo e gli orecchini d’oro, trovati, non a caso, proprio dalla colf rumena durante le pulizie, fra l’altro in luoghi dell’abitazione decisamente insoliti. In realtà la denuncia presso la caserma dei carabinieri di Fognano era già stata presentata dai due coniugi i quali non potendo muovere delle esplicite accuse si erano rivolte al maresciallo comandante della stazione per dare inizio ad un’indagine, visto che i gioielli “ritrovati” in casa erano la minima parte di quelli che si erano “volatilizzati” nel corso
La coppia di coniugi addirittura aveva chiesto espressamente alla collaboratrice pro tempore se avesse visto “in giro” quei gioielli di famiglia, tuttavia lei aveva negato categoricamente, addirittura i padroni di casa l’avevano fatta consapevolmente assistere ad alcuni loro discorsi durante i quali paventavano l’opportunità di far intervenire in casa il maresciallo dei carabinieri della locale stazione per un “sopralluogo”, sperando in qualche modo di “intimorirla”. Quell’avvertimento sottinteso aveva in minima parte ottenuto l’effetto sperato visto che all’indomani di quel discorso erano “riapparsi” in casa il prezioso girocollo e gli orecchini d’oro, trovati, non a caso, proprio dalla colf rumena durante le pulizie, fra l’altro in luoghi dell’abitazione decisamente insoliti. In realtà la denuncia presso la caserma dei carabinieri di Fognano era già stata presentata dai due coniugi i quali non potendo muovere delle esplicite accuse si erano rivolte al maresciallo comandante della stazione per dare inizio ad un’indagine, visto che i gioielli “ritrovati” in casa erano la minima parte di quelli che si erano “volatilizzati” nel corso
dei giorni, del valore
complessivo di circa 6000
euro. Nel frattempo la collaboratrice domestica era stata
sollevata dall’incarico con il pretesto dell’imminente rientro della colf
“titolare”.
I carabinieri, dopo aver documentato il susseguirsi degli episodi e catalogato la refurtiva mancante composta da somme di denaro, gioielli in oro ed anche qualche orologio, hanno chiesto ed ottenuto dal dott. Daniele Barberini della procura della repubblica di Ravenna un decreto di perquisizione con il quale si sono presentati a casa della 46enne rumena ove, in presenza dei suoi familiari rimasti esterrefatti, i militari dell’arma hanno rinvenuto alcuni monili appartenenti ai suoi ex datori di lavoro.
Il “meccanismo” della 46enne scoperto dai carabinieri consisteva nel rivendere i gioielli ai “compro oro”. Tuttavia aveva commesso l’errore di tenere per se i monili dai quali pensava di non poter guadagnare un granchè oppure quelli aventi delle pietre incastonate pertanto più difficili da “piazzare”.
La parte di refurtiva ritrovata è stata riconosciuta e restituita ai legittimi proprietari mentre l’autrice dei furti, che davanti ai carabinieri di Fognano ha negato l’evidenza asserendo che quei gioielli erano i suoi, dovrà rispondere dell’accusa di “furto in abitazione continuato con la specifica aggravante prevista dal codice penale di aver “tradito” la fiducia della famiglia che le aveva dato lavoro.
I carabinieri, dopo aver documentato il susseguirsi degli episodi e catalogato la refurtiva mancante composta da somme di denaro, gioielli in oro ed anche qualche orologio, hanno chiesto ed ottenuto dal dott. Daniele Barberini della procura della repubblica di Ravenna un decreto di perquisizione con il quale si sono presentati a casa della 46enne rumena ove, in presenza dei suoi familiari rimasti esterrefatti, i militari dell’arma hanno rinvenuto alcuni monili appartenenti ai suoi ex datori di lavoro.
Il “meccanismo” della 46enne scoperto dai carabinieri consisteva nel rivendere i gioielli ai “compro oro”. Tuttavia aveva commesso l’errore di tenere per se i monili dai quali pensava di non poter guadagnare un granchè oppure quelli aventi delle pietre incastonate pertanto più difficili da “piazzare”.
La parte di refurtiva ritrovata è stata riconosciuta e restituita ai legittimi proprietari mentre l’autrice dei furti, che davanti ai carabinieri di Fognano ha negato l’evidenza asserendo che quei gioielli erano i suoi, dovrà rispondere dell’accusa di “furto in abitazione continuato con la specifica aggravante prevista dal codice penale di aver “tradito” la fiducia della famiglia che le aveva dato lavoro.
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