E ora è operativa la legge contro i
"furbetti dell'agroalimentare"
“In
attesa che vengano strette le maglie ancora troppo larghe della legislazione
relativa all'origine in etichetta, l’introduzione della nuova normativa ‘salva
olio’, quella che tra le altre cose prevede l’obbligo del tappo ‘antirabbocco’
e anti-truffa in mense, bar, trattorie e ristoranti, è senza dubbio positiva,
soprattutto perché arriva in un’annata difficile per i produttori di tutta
Italia e anche delle nostre colline”. Così Massimiliano Pederzoli, Presidente
Coldiretti Ravenna, commenta l’entrata in vigore della Legge europea fresca di
approvazione da parte del Parlamento, legge che punta a tutelare proprio
produttori e consumatori prevedendo in primis l'obbligo del tappo antirabbocco
per tutti i contenitori di olio extra vergine di oliva serviti nei pubblici
esercizi, questo per evitare che le vecchie oliere vengano riempite o allungate
con prodotti stranieri spacciati per italiani - e in secondo luogo una più
accentuata rilevanza cromatica rispetto all’etichettatura degli oli che siano
prodotti con miscele provenienti da uno o più Stati, così da mettere in guardia
il consumatore sulla diversa qualità e composizione merceologica del
prodotto.
La
legge prevede sanzioni per chi non userà oliere con tappo antirabbocco che
vanno da 1 a 8mila euro e la confisca del prodotto.
“Ora che la legge salva-oli è operativa - prosegue Pederzoli - confidiamo che la si faccia rispettare a pieno e auspichiamo, in una situazione in cui la produzione a livello nazionale è crollata del 35 per cento, il massimo impegno da parte degli organi di polizia giudiziaria: dal controllo del traffico a quello delle modalità di vendita sottocosto”.
“Ora che la legge salva-oli è operativa - prosegue Pederzoli - confidiamo che la si faccia rispettare a pieno e auspichiamo, in una situazione in cui la produzione a livello nazionale è crollata del 35 per cento, il massimo impegno da parte degli organi di polizia giudiziaria: dal controllo del traffico a quello delle modalità di vendita sottocosto”.
Venendo
alla situazione della nostra provincia e quindi alla produzione di olio
extravergine di Brisighella, primo olio ad ottenere nel 1996 la Denominazione
di Origine Protetta, ci pensa Sergio Spada, produttore e presidente della Cab
Terra di Brisighella alla quale aderiscono 300 olivicoltori, a tracciare il
bilancio della campagna 2014: “Pur essendo partiti da una buona produzione -
spiega Spada - l’annata è stata condizionata da più fattori, la presenza della
cosiddetta ‘mosca dell’oliva’ e le temperature elevate di fine settembre-inizio
ottobre, infatti, ci hanno obbligati ad anticipare la raccolta del prodotto e
ad un maggiore lavoro di selezione che ha ovviamente inciso sulla produzione
finale in termini di quantità e costi. L’annata 2014, dopo quella record del
2013, chiosa Spada, si è quindi chiusa con una produzione di 200 quintali
contro i 600 dell’anno precedente e con un aumento del prezzo pari al 10
percento”.
In un
momento delicato per l’olivicoltura faentina, dunque, “ben vengano queste nuove
norme che tutelano chi lavora con qualità tenendo alta la bandiera del made in
Italy” commenta il presidente Cab al quale fa eco il presidente Coldiretti
Pederzoli: “Il consiglio ai consumatori è quello di guardare con più attenzione
le etichette e di acquistare extravergini a denominazione di origine Dop,
quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100
da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori nei frantoi o nei
mercati di Campagna Amica”.
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