La particolarità della
Sagra della Polenta è proprio questa capacità di rimettere a tavola insieme le
generazioni più vecchie con quelle giovani. E ognuno su quel piatto racconta le
proprie storie vissute o tramandate. Io credo che se nel panorama delle sagre
territoriali la nostra sagra è una delle più longeve è proprio perchè la
Società Polisportiva e Culturale di San Cassiano che realizza l’evento ha
mantenuto vivo il ceppo delle nostre radici che passa anche e soprattutto dalla
tavola quando le generazioni di oggi si rimettono a tavola raccontando ed
ascoltando esperienze di una volta. Allora
nel piccolo borgo di San Cassiano ogni anno ad ottobre si torna a respirare in
pieno lo spirito della bellissima poesia che Carducci ha raccolto così nei suoi
versi: “ma per le vie del borgo dal
ribollir dei tini va l’aspro odor dei vini l’anime a rallegrar. Gira su ceppi
accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando sull’uscio a
rimirartra le rossastre nubi stormi di uccelli neri com’ esuli pensieri nel
vespero migrar.”
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