martedì 18 giugno 2013

A BRISIGHELLA SERGIO ZAVOLI PER IL LIBRO DEL BRISIGHELLESE CLAUDIO VISANI


Per 12 anni, tra il 1945 e il 1957, San Marino fu l’avamposto del comunismo in Occidente. Mentre in Italia trionfava la Dc, sul Titano i social-comunisti continuavano a vincere tutte le elezioni, ininterrottamente fino al 1955. La più antica Repubblica del mondo diventò così uno dei simboli della Guerra Fredda. Per abbattere il “regime” sammarinese si mobilitarono il governo italiano, la polizia di Scelba, perfino gli Stati Uniti d’America e la Cia. Per difenderlo, scesero in campo Piero Calamandrei, Pietro Nenni, Palmiro Togliatti, i vertici del Pcus, perfino Ho Chi Minh. L’apice fu toccato nell’autunno 1957, quando grazie alla corruzione di un consigliere indipendente comunista si riuscì a insediare a Rovereta, località al confine tra Italia e San Marino, un nuovo governo provvisorio democristiano. Passò alla storia, scrive Sergio Zavoli nella prefazione al libro, “come il più fantasma dei governi fantoccio”. Ne ha ricostruito le vicende il giornalista e scrittore brisighellese Claudio Visani, una vita a “l'Unità” e dintorni, nel libro Gli intrighi di una Repubblica.  San Marino e Romagna, ottant'anni di storia raccontata dai protagonisti (Pendragon, 2012) in presenza di un ospite d’onore qual è Sergio Zavoli, nato a Ravenna nel 1923 attualmente senatore PD più anziano eletto. L'appuntamento si è svolto alle  presso la nuova sede della Biblioteca in Viale Pascoli, 1 nel complesso dell'Asilo Cicognani. Il libraio Renzo Bertaccini ha condotto il  dialogo con l'autore: Claudio Visani. A fine serata proiezione del suo documentario "il Monte" su San Marino e la guerra in Romagna. Presentazione corredata da foto di Walter Breviglieri tratte da "1957, Rovereta". Fra il 1945 e il 195   ,




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