Don Pio Lega
Don Benedetto
Lega
NELLA CHIESA DI PIEVE THO’ I NIPOTI HANNO RICORDATO I DUE
SACERDOTI DELLA FAMIGLIA LEGA, TITOLARI PER ANNI DELLA PIEVE DEL THO
Sabato 1 giugno 2013, nella Pieve del Thò dove per
anni sono stati per anni i titolari della parrocchia, sono stati ricordati i
due sacerdoti LEGA, Don Pio nel 40^
e Don Benedetto nel 25^ dalla morte a cura dei nipoti Lega, Zucchini, Corbucci
e dai parrocchiani della Pieve, la figura dei due pievani è stata revocata da
Egisto Pelliconi.
IN RICORDO DI DON PIO E
DON BENEDETTO di Egisto Pelliconi
Mi
sento molto onorato per il particolare invito ricevuto dal signor Eugenio
Zucchini per conto dei parenti e discendenti della famiglia Lega. Mi fa piacere
essere qui con voi, vecchi e nuovi parrocchiani della Pieve, per ricordare
questa sera insieme due grandi parroci –
pievani – che ha avuto questa Chiesa, questa
parrocchia di San Giovanni Battista in Ottavo. E' questa una chiesa
molto importante e storica, già prima del mille ci sono tracce. Forse è la più
antica Pieve della Diocesi di Faenza-Modigliana e della provincia di Ravenna,
chiesa madre dell'intera vallata. Possiamo quindi dire che è la nostra Chiesa,
la testimonianza più antica della presenza dei cristiani, della nostra fede, in
Val d'Amone. Io vengo sempre volentieri a Pieve Thò, perché ho la fortuna di
avere qui tanti amici e di ritrovare in questo luogo dei legami familiari.
Rosina Dalmonte, era nata ed ha abitato con la sua famiglia a Villaggio Strada.
Mio babbo nel lontano 1920 da Scavignano, dove abitava allora,
venne portato in questa Chiesa per
ricevere dalle mani del Card. Michele Lega il Sacramento della Cresima. La
Pieve aveva infatti il privilegio di potere celebrare il Sacramento della
Confermazione.
Don Benedetto
Lega Tonino Mortella Fotografo Don Pio Lega
Siamo qui
riuniti per commemorare due sacerdoti che abbiamo conosciuto ed a cui abbiamo
voluto bene per il loro carisma, per la capacità di essere sempre vicini ai
loro parrocchiani, prodigandosi non solo per somministrare i sacramenti e
annunciare la parola di Dio, ma anche per ascoltare e cercare di risolvere i
problemi che venivano loro sottoposti da chiunque, anche da quelle persone che
frequentavano meno la chiesa. La canonica era sempre aperta, come la casa madre
dei Lega in Via Fossa a Brisighella.
Un accenno permettetemi proprio alla famiglia
Lega, che tanto bene ha fatto a Brisighella. Personalmente ho avuto il
privilegio di conoscere e frequentare fin dagli anni cinquanta alcuni dei
fratelli: Ruggero, Maria Teresa, Giulia,
Amalia, Mino, Margherita. Ma mi sento in dovere anche di ricordare alcune
figure del passato più remoto: mi riferisco alla Madre Teresa Lega, che ha
fondato la Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia, al Card. Michele
Lega, giurista e prefetto di varie congregazioni, all'Arcivescovo mons. Antonio
Lega e a Padre Igino Lega, eroico cappellano di Marina e Medaglia d'Oro al
Valore Militare. Per la Madre Teresa e Padre Igino è in corso il processo di
beatificazione; per noi sono già dei
Santi.
Nel particolare veniamo a Pio
Lega che era nato a Brisighella nel 1902 nella grande casa di via Fossa, e
che venne ordinato sacerdote nel 1926 ad opera dello zio Cardinale Michele. Don
Pio ha avuto una vita molto intensa. Ha insegnato nel Seminario di Ravenna,
Canonico della Cattedrale di Cervia e della Collegiata di San Michele a
Brisighella. È stato Rettore della chiesa comunale di San Francesco a Brisighella, Economo Spirituale della
parrocchia di Ghiozzano e in particolare Pievano qui alla Pieve del Thò, diciamo meglio Pievano a
San Giovanni Battista in Ottavo dal 1945 al 1968. Poteva fregiarsi del titolo
di Monsignore in quanto era Cameriere Segreto di Sua Santità il Papa. La
parrocchia, che comprende ovviamente anche Ponte Nono, contava allora circa 700
anime.
Alla Pieve ha intrapreso con cura e diligenza,
d'intesa con la Soprintendenza di Ravenna, il recupero ed il restauro della
cripta sottostante, i famosi scavi, documentati anche in pubblicazioni, aveva
restaurato la Canonica ed il Campanile. Fu anche un geniale compositore di
musica sacra, come attestano numerose partiture da lui composte,
prevalentemente ispirate e destinate alla devozione religiosa popolare, che
molti di noi ricorderanno di avere ascoltato in questa chiesa, in San Michele o
al Monticino a Brisighella. Vi ricordate ad esempio "l'arcobaleno della
pace"?
Una lapide con parole dello storico faentino Piero
Zama e murata in quella parete nel 1968 ricorda con appropriate e nobili parole
la figura del vostro, del nostro don Pio che raggiunse la Casa del Padre il 16
giugno 1968. La salma venne tumulata nella tomba di famiglia nel cimitero a
Brisighella.
Fratello di Don Pio e Padre Igino, nipote del
Cardinale Michele e di Mons Antonio è Don
Benedetto Lega, che era nato a Brisighella, l'8 novembre 1914 dopo Pio e
Igino.
Benedetto venne ordinato sacerdote dallo zio
Antonio che resse la archidiocesi di Ravenna dal 1921 al 1946. Aveva
brillantemente conseguito la laurea in Diritto a Roma. Rientrato in diocesi di
Faenza era stato prima cappellano a Cotignola poi Parroco a Ritortolo.
Successivamente divenne Canonico della Collegiata di Brisighella e della
Cattedrale di Faenza. Inoltre non tutti sanno che era Giudice del Tribunale
Ecclesiastico Regionale a Bologna.
Nel 1968 a seguito di un concorso indetto dal
Vescovo di allora mons. Battaglia fra i sacerdoti della diocesi, gli venne
affidata la guida di questa parrocchia, resasi vacante a seguito della morte
del fratello Pio: incarico che manterrà per venti anni fino al 1988 cioè fino alla morte. Alla Pieve
continuò con impegno i lavori intrapresi dal fratello Pio, volendo come lui
"un gran bene" a questa chiesa ed ai parrocchiani. L'Azione Cattolica
era molto presente nelle varie sezioni, giovani, donne, uomini. La canonica era
anche molto dinamica, in quanto sede di una pluriclasse elementare per i bimbi
della zona. Fiorivano le attività parrocchiali di aggregazione e animazione per
grandi e piccoli, in un clima di allegria e familiarità. Questo clima ha messo
radici molto profonde, che ancora oggi dopo 25 anni danno i loro frutti. Lo
testimonia l'ammirevole vitalità della comunità parrocchiale di oggi.
Don
Benedetto non disdegnava la compagnia di amici e coetanei che venivano da
Brisighella per partecipare alle riunioni conviviali. Ospiti molto assidui di
don Benedetto e di Pasquale Alpi erano il mio carissimo Nino, che non voglio
chiamare suocero ma secondo babbo, e Carletto dell'omonima gelateria.
Nel corso della mia attività pubblica ho avuto
modo di apprezzare la sollecitudine di don Benedetto verso i suoi parrocchiani:
si faceva interprete e portavoce dei problemi personali e della comunità, e
ricordo ancora la sua soddisfazione quando il Comune e il Consorzio Bacini
Montani riuscirono a riaprire il ponte sul Lamone in località Fondisola, alla
presenza del Vescovo di Faenza mons. Marino Bergonzini. Il ponte era stato
dichiarato inagibile per motivi di sicurezza, e potete immaginare il disagio
delle famiglie in destra Lamone, che per raggiungere Brisighella dovevano
salire la montagna e scendere da Pracchio.
Ricordo anche l'impegno, l'ansia e la
preoccupazione di Don Benedetto e di tutti i Lega quando nel 1976 – io ero in
Amministrazione Comunale – venne solennemente eseguita la traslazione delle
spoglie di Padre Igino dal Cimitero nella Collegiata con la partecipazione di
ex Marinai di Lero, operai e cittadini di Gallarate, autorità civili e militari
e di tutta Brisighella.
Nel 2011 abbiamo ricordato con due celebrazioni i
cento anni di presenza a Brisighella delle Suore della Sacra Famiglia, l'Ordine
Francescano voluto da Madre Teresa Lega, e il centenario della nascita di Padre
Igino Lega: oggi con questa celebrazione eucaristica ricordiamo altri due
religiosi della famiglia e cioè mons. Pio nel 45° e mons. Benedetto nel 25° della
morte.
Di fronte ai vari rami di questa grande famiglia
non c'è che da inchinarsi, esprimere ammirazione e rispetto per quanto negli
ultimi due secoli hanno espresso in tante discipline ed attività
dall'agricoltura, all'industria elettrica, alla lavorazione della seta, dalla
assistenza alla gioventù femminile alla pubblica amministrazione. Ma è
soprattutto nella carità in tutti i suoi aspetti che i nostri concittadini
hanno lasciato un indelebile ricordo ed una grande testimonianza di fede.
Ringraziamo
il Signore e preghiamo affinché anche loro tramite ed intercessione questa
Pieve possa continuare a funzionare ed a essere meta non solo di turisti e di giovani coppie che vogliono ricordare la
loro unione in questa cornice
architettonica stupenda, ma principalmente di sinceri Cristiani bisognosi di
pregare e di accostarsi ai Sacramenti.
Per finire vorrei esprimere pubblicamente
ammirazione ed un grazie a tutte le famiglie della Parrocchia che hanno a cuore
questa Pieve. Dobbiamo essere tutti grati
a loro e anche ai Sacerdoti delle parrocchie limitrofe che
compatibilmente ai loro impegni vengono a celebrarvi Messa. Brisighella, Pieve
Tho, 1 giugno 2013 Egisto Pelliconi
Nessun commento:
Posta un commento