CON. AMI, DI CUI BRISIGHELLA E SOCIO EX ACQUEDOTTO MARRADI, SI
ACCOLLA ALTRI DEBITI DEL CIRCUITO FERRARI DI IMOLA. PIU’ DI UNA FASE NUOVA
SEMBRA UN ACCANIMENTO TERAPEUTICO. COSA DIRANNO GLI ALTRI COMUNI CONSORZIATI
VISTO CHE IL CON.AMI NON E’ NATO SOLO PER IMOLA, NE’ PER GESTIRE GLI IMPIANTI.
La conclusione sarà che
a pagare saranno sempre e solo i cittadini, e ancora una
volta non solo quelli di Imola e del suo circondario. Dopo aver affidato in
modo sprovveduto la gestione della risorsa infrastrutturale più importante del
territorio a società che non si sono dimostrate all'altezza ed essere entrati
frettolosamente con il Con.Ami nella gestione sborsando appena 24 mesi fa 4
milioni di euro per salvare il salvabile. Chi governa la città non sa più
cosa fare e tenta ancora di correre ai ripari con questa ennesima
operazione salvataggio che impegna ulteriori risorse dei cittadini del
territorio imolese accollandosi ancora una parte degli ammortamenti della
società , circa 1/5. Questo ennesimo salvataggio è finanziato con le reti
dell’acqua , con la rete gas, con le tariffe dei rifiuti anche dei cittadini
province di Ravenna (Brisighella,
Faenza, Riolo Terme, Casola Valsenio e Castel bolognese) e Firenze ( Palazzuolo
sul Senio e Marradi) un fatto anomalo che sicuramente farà “arricciare
parecchi nasi” visto che il Con.Ami con le sue risorse è parecchio concentrato
unicamente sul Comune di Imola rispetto agli altri 22 consorziati. Con.Ami
non è nata solo per il Comune sul Santerno! Ormai ci siamo stancati
del parolaio Manca che dichiara che ci sarà “un’altra fase nuova”. Due anni fa
il Consorzio mise quattro milioni di euro a disposizione della società che
gestisce il Ferrari e ora si carica una parte degli ammortamenti, più che una
fase nuova sembra un accanimento terapeutico di persone che non sanno più dove
sbattere la testa….e questo sicuramente non è un bel segnale per la Città.
La Notizia
Come annunciato a
sorpresa, giovedì pomeriggio, dal sindaco Daniele Manca, sarà ConAmi ad
assumere la gestione diretta dell’Autodromo di Imola (e dunque a decidere anche
sugli investimenti) per costruire quell'equilibrio finanziario che, negli
ultimi anni, è stato un difficile obiettivo da perseguire. E Montroni non lo
nasconde: “L’equilibrio può essere raggiunto solo se la società Formula Imola
producesse ricavi significativi e ciò non è avvenuto anche per via della
insufficiente sostenibilità di questo mercato, soprattutto relativamente alle
prove in pista – allarga le braccia il presidente -. Attualmente la perdita è
di 518mila euro ma Formula Imola non è una società che ha dei debiti, sconta la
difficoltà di ammortizzare i costi di avvio, circa 660mila euro”.
Le aspettative sul
calendario 2012 sono state in parte disattese: le giornate di prove in pista si
sono ridotte notevolmente in numero: per quest’anno, erano state previste 160
giornate di attività complessive, tra rumorose e non (erano state 110 nel 2010
e 92 nel 2011), ma Montroni lascia intendere che il calo c’è stato. E adesso,
serve una svolta decisiva: “Bisogna rivedere il calendario e ridurre gli eventi
rumorosi – anticipa Montroni -. Nei prossimi giorni formuleremo una proposta
sugli investimenti al Comune (un piano industriale, ndr) e bisognerà trovare
condivisione sulla durata della convenzione che andremo a siglare”.
Tutti d’accordo dunque?
Selvatico Estense ci sta. Formula Imola, infatti, ha accettato di recedere
consensualmente dalla convenzione trentennale che la società aveva siglato con
il Comune: nel frattempo, il presidente della società rassicura: “non stiamo
spostando i debiti da Formula Imola a ConAmi – dice -, ma il Consorzio prende
in carico le immobilizzazioni e gli ammortamenti chiedendo alla società di
pagare una quota di questi ultimi”.
Sembrerebbe tutto
semplice. In realtà, non è facile capire il meccanismo per il quale Formula
Imola trasferisce a ConAmi la gestione dell’Autodromo quando, dentro la stessa
società, il Consorzio detiene già il 57% delle quote (l’altro 43% è di
Motorsport eventi). Insomma, il pericolo – avvertono le minoranze – “è che, a
girare e ad andarci di mezzo, siano sempre gli stessi soldi, quelli pubblici,
dei cittadini, in caso di problemi”.
Ma Montroni anche qui
prova a rassicurare. “Nessun cambio degli assetti societari – chiarisce subito
-. Qui sta emergendo la volontà del Comune di riappropriarsi del controllo di
un bene di tutti che rappresenta 60 anni di storia. E credo che il pubblico non
possa permettersi di dire, a cuor leggero, che domani l’Autodromo deve
chiudere. Per altre società come l’Osservanza, per le quali è venuto meno lo
scopo, si è proceduto alla chiusura: ma qui si tratta dell’Autodromo che
produce ancora il 25,6% del fatturato delle strutture alberghiere quando è in
attività”.
La riorganizzazione
voluta dal Comune vedrebbe ConAmi a capo della gestione degli investimenti (ma
quali non è ancora dato sapere), mentre Formula Imola verrebbe “trasformata in
società di promozione e gestione degli eventi” – come annunciato dal sindaco
Manca. E ciò dovrebbe servire anche “a garantire il miglior utilizzo e sviluppo
di un’infrastruttura fondamentale per l’economia, in un rapporto più
compatibile con le esigenze dei residenti e l’uso del Parco delle Acque
Minerali”.
Selvatico Estense ha
chiarito anche l’aspetto più propriamente economico del recente accordo
quinquennale intercorso tra Formula Imola e la Dekra per realizzare
nell’Autodromo un centro di eccellenza per la guida sicura e che porterà, nelle
casse della società, un milione di euro in cinque anni.
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