di Giuseppe Viscome. - Rievocare
gli snodi cruciali della Conferenza di Helsinki del 1975 e attualizzarne il
messaggio di pace e sicurezza in un mondo in cui sembra combattersi, come
ripete spesso Papa Francesco, una guerra mondiale “a pezzi”. Sono i temi che
hanno attraversato la due giorni del convegno “Il governo di un mondo
multipolare”, tenutosi venerdì 20 e sabato 21 novembre a Roma, a Villa
Nazareth, per ricordare il 40° anniversario della storica Conferenza per la
sicurezza e la cooperazione in Europa, a cui hanno partecipato, tra gli altri,
il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e l’ex presidente della
Commissione Europea Romano Prodi.
La Conferenza di Helsinki
costituì un momento di alto confronto internazionale, a cui – per la prima
volta dal Congresso di Vienna del 1815 – prese parte anche la Santa Sede, che
offrì, soprattutto attraverso monsignor Agostino Casaroli e monsignor Achille
Silvestrini, un fondamentale contributo diplomatico e culturale sui diritti
dell’uomo e sulla libertà religiosa. E proprio a Silvestrini ha voluto
significativamente rendere omaggio il cardinal Parolin. “Il Cardinale – “Don
Achille” per noi di Villa Nazareth – è stato uno degli operai della prima ora
di quella svolta epocale, sintetizzando così quegli anni di lavorio, di incontri,
di negoziato e di risultati diplomatici rilevanti: «Helsinki è stata
un’intuizione di grande significato»”.
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