MARIANI blindato dalle forze dell'ordine per l'incontro con Magdi Crisuano Allam che, ospite della Pigna
di Maurizio Bucci, ha presentato il suo libro 'Siamo in guerra'. In tanti sono
arrivati per ascoltarlo.
Alkim, non teme che parlare di guerra, di paura'finisca per'alimentare
il clima di tensiane voluto dal terrorismo stesso? «Siamo in guerra è la frase
utilizzata dal presidente francese dopo gli attentati di Parigi, dal ministro
della difesa americano al congresso. L'ha usata il papa. Il problema è inverso:
non sono io che diffondo il panico, è il premier Renzi che non è in grado di
capire cosa sta succedendo».
Che idea si è fatto della situazione ravennate?.Delle, partenze di
giovani che volevano arruolorsi tra le flle dell’lsis?
«Ravenna è la capitale italiana dei terroristi
islamici autoctoni. E sede della seconda moschea d'Italia, a dimostrazione del
fatto che chi ha amministrato il territorio lo ha fatto con logiche multiculturaliste
e filoislamiche. E ora se ne pagano le conseguenze. Ma le responsabilità sono
diverse».
Può
spiegarsi meglio? «La responsabilità è anche della Curia, che ha
assecondato il progetto, sulla scia di un relativismo religioso che pone le
religioni sullo stesso piano. Un vescovo che partecipa all'inaugurazione di una
moschea è un suicidio».
Lei a lungo è stato un musulmano moderato. Perché allora negare che
possa esistere un Islam moderato? «Bisogna distinguere tra le persone e la
religione. Ci sono musulmani moderati, ma l'Islam no, non può esserlo. è
diverso perché si concepisce come unica e vera religione, superiore al Cristianesimo.
A.co. Resto Carlino Ravenna
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