Protagonisti i giovani nei
territori di Faenza, Modigliana, Brisighella, Bagnacavallo e Sant’Agata sul
Santerno ma anche gli adulti di riferimento. “Adolescenti
inter-connessi. La qualità della relazioni sociali in adolescenza” è il titolo della ricerca, voluta dalla Caritas
Diocesana di Faenza-Modigliana, in collaborazione con il CESCOM - Dipartimento
di Psicologia dell’Università di Bologna, è stata presentata mercoledì 13
gennaio, presso l’Aula Magna della scuola secondaria di primo grado “Bendandi”–
Faenza).
Il programma ha visto l’intervento
da parte della dirigenza dell’Istituto Comprensivo S. Rocco, l’introduzione al
progetto di Giorgia Bulzaga,
collaboratrice della Caritas Diocesana di Faenza-Modigliana, a seguire la
presentazione della ricerca, a cura della prof.ssa Cinzia Albanesi
dell’Università di Bologna, e gli interventi del prof. Gilberto Borghi, docente di
religione cattolica e pedagogista clinico, e della prof.ssa Maria Luisa Martinez, ex
provveditore alla scuola di Ravenna e Bologna, attualmente consigliera comunale
del Comune di Faenza e presidente del consiglio dell’Unione della Romagna
faentina. Ci sarà poi uno spazio per gli interventi del pubblico. La ricerca fa
parte di un progetto più ampio, “Nuove
Alleanze Educative”, ed è nata con lo scopo di conoscere più
approfonditamente gli adolescenti che vivono nel territorio locale. Per questo
sono stati coinvolti istituti scolastici e di formazione e altre realtà -dalle
parrocchie ai centri di aggregazione, dai servizi socio-sanitari pubblici alle
cooperative sociali - del territorio diocesano. È stato possibile così
raccogliere informazioni sulle relazioni sociali dei giovani nei territori di Faenza, Modigliana, Brisighella,
Bagnacavallo e Sant’Agata sul Santerno e su come gli adolescenti
sono percepiti dagli adulti (genitori, professori, catechisti, educatori e
operatori). La ricerca si è basata su un questionario compilato da più di 1000
studenti delle scuole medie e superiori e da più di 500 adulti della Diocesi di
Faenza-Modigliana. I risultati confermano dati noti (gli amici sono saldamente
al centro delle reti sociali degli adolescenti, una scuola che funziona come
una comunità protegge dal “bullismo”, i social network sono sempre più
“integrati” nella vita quotidiana dei giovani) ma forniscono anche risposte
“non scontate” ad alcune domande sui rapporti tra le generazioni: “In che modo
le diverse figure educative (insegnanti, catechisti, genitori etc.) guardano i
giovani e i giovanissimi? Come li vedono? C’è ancora spazio per gli adulti
nella vita dei ragazzi del nuovo millennio?” Sul
sito della Caritas Diocesana www.caritasfaenza.it è
consultabile il rapporto di ricerca
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