Un lupo nero
imbalsamato è il primo ospite nei locali del nuovo Museo della Fauna della Vena
del gesso, al Rifugio Carnè di Brisighella. L’edificio ospiterà mammiferi
e uccelli peculiari non solo del Parco, ma di tutta la Romagna - dichiara Massimiliano
Costa, direttore del Parco regionale della Vena romagnola – La costruzione,
terminata a fine luglio, rientra nel progetto ClimaParks, che accomuna nove
parchi di Slovenia e Italia. L’intervento
(150mila euro) è stato cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
e da fondi nazionali, nell’ambito del Programma di Collaborazione
Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013. L’esemplare esposto al Carnè è un
maschio giovane – circa un anno e mezzo – trovato morto nel 2011 a Monte
Toncone, al confine col territorio del Parco della Vena, dalla squadra dei
cinghialai di Zattaglia, che in seguito ha sostenuto la spesa per imbalsamarlo.
Per capire se la pigmentazione nera fosse causata da incroci o da una casuale
mutazione genetica è stata opportuna una perizia che ha anche accertato la
causa della morte del lupo, investito da una vettura. La perizia condotta
dall’Istituto zoo-profilattico di Toscana e Lazio con sede a Grosseto –
referenti nazionali sulle specie selvatiche – ha confermato il carattere
autentico di lupo nero. Il lupo nero trovato morto nel 2011 dalla squadra dei
cinghialai di Zattaglia, che ha sostenuto la spesa per l’imbalsamazione del
raro esemplare.
L’esame genetico si fonda sui risultati di una
ricerca sul fenomeno del melanismo nei lupi (la pigmentazione da mutazioni del
Dna) che ha coinvolto l’Appennino tosco romagnolo e un’ampia area