giovedì 25 luglio 2013

SEMPRE A PROPOSITO DI LAPIDI………UNA CURIOSITA’


Durante il periodo fascista, anche Fognano ebbe la sua Casa del Fascio. Come si può vedere dalla cartolina del 1925, essa si trovava nel viale Stazione e precisamente nell'edificio che fu poi adibito a Caserma dei Carabinieri. All'epoca constava di soli due piani e non di tre.
In seguito la sezione fascista si trasferì al primo piano di via Ciani con ingresso al numero 12. Un altoparlante (vedi foto) posto all'angolo con Piazza Garibaldi, diffondeva notizie e la voce del Duce durante i suoi proclami. Anche se il periodo fascista non è poi così lontano, molti di noi pur avendolo vissuto, hanno dimenticato episodi e particolari . Luciano Mondini, testimone dalla vivida memoria,racconta che a Fognano è esistita un'altra lapide messa durante il fascismo. Non è certo dove fosse. Era il tempo dell'entusiasmo fascista, delle alte mire, delle conquiste coloniali. Sulla nuova lapide era tratteggiato, racconta,il confine dei territori conquistati e incisa la scritta "L'Italia ha finalmente il suo impero. Mussolini" ( vedi note a piè di pagina*   **). Poi gli eventi precipitarono e,con la caduta del fascismo, essa venne tolta e probabilmente abbandonata in qualche deposito. Nel settembre del 1944, durante un bombardamento, come sappiamo, l'attuale lapide a Mazzini e Garibaldi , risalente al 1883, andò distrutta. L'anno dopo, quando il Partito Repubblicano locale decise di ripristinare la lapide dedicata ai due gloriosi eroi del Risorgimento, qualcuno ripensò alla " lapide dell'impero" abbandonata. Fu così che essa rivide la luce. Rivoltata e pulita a fondo, ritrovò le parole dedicate a Garibaldi e a Mazzini che oggi tutti possiamo leggere. Il "nostro Impero", per la seconda volta umiliato, ora si trova dunque con la faccia al muro.




*Dal proclama di Mussolini dal balcone di Piazza Venezia       9 maggio 1936
"Il popolo italiano ha creato col suo sangue 1'impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi.
In questa certezza suprema, levate in alto, o legionari, le insegne, il ferro e i cuori, a salutare, dopo quindici secoli, la riapparizione dell'impero sui colli fatali di Roma.
Ne sarete voi degni?
Questo grido è come un giuramento sacro, che vi impegna dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini, per la vita e per la morte!
Camicie nere! Legionari! Saluto al re!"
 
**Tramite comunicazione del Regio Prefetto Guerresi di Ravenna il 23 ottobre 1936 arrivarono a tutte le Municipalità  le disposizioni mandate dal governo riguardo l'apposizione delle lapidi per celebrare la fondazione dell'Impero. Esse  così stabilivano:
"Per Superiori disposizioni si comunica che nulla osta, in via di massima, all'attuazione di tali iniziative , sempre che l'apposizione delle lapidi ai fini predetti, sia limitata ai soli edifici di notevole importanza, tanto statali che di enti parastatali.
Si avverte altresì che la iscrizione da incidersi sulle lapidi in questione, dovrà, per ragioni di uniformità, essere del seguente tenore:
"Il popolo italiano ha creato col suo sangue l'Impero, lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le armi". Mussolini 
IX maggio MCMXXXVI -XIV    (9 maggio 1936-14)


L'ordinanza diceva inoltre che le suddette lapidi dovevano essere inaugurate alle 12 precise del 18 nov.

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