E’ il suo è uno dei primi nomi indicati da Papa
Francesco al primo concistoro del suo pontificato. Come al solito rompendo gli
schemi, Bergoglio sceglie un Arcivescovo alla guida di una sede non
cardinalizia, come Perugia, il cui ultimo vescovo cardinale risale alla metà
dell’Ottocento, ma sceglie la persona.
L’annuncio, che era atteso
all’Epifania, è arrivato stamani all’Angelus di mezzogiorno. Anche in questo
caso il Papa ha bruciato sul tempo chi ormai pensava che sarebbe arrivato solo
il 22 gennaio, ad un mese dalla data del Concistoro, che è fissato per il 22
febbraio.
Nell’elenco dei nuovi
cardinali non risultano nè Francesco Moraglia di Venezia nè Cesare Nosiglia di
Torino, due sedi da sempre cardinalizie. Altro elemento che conferma come la
linea sia quella di indicare la persona, puntando sui vescovi che Bergoglio
stima di più al di là della loro posizione ecclesiale. “Sono rimasto a bocca
aperta, mai e poi mai me lo sarei immaginato” si limita a rispondere il
neocardinale contattato subito dopo l’annuncio del Papa. Settantadue anni ad
aprile, originario di Marradi, prima nomina vescovile a Massa Marittima e
Piombino ricevuta direttamente dal Cardinale Silvano Piovanelli: poi il salto
con la nomina il 21 novembre del 1998 ad Arezzo-Cortona-Sansepolcro. L’ingresso
solenne il 6 febbraio, in tempo per guidare tutta la novena della Madonna del
Conforto. Ed entrare stabilmente nelle simpatie di una città e di una diocesi. Poi
il passaggio a Perugia, nel 2009, e poco dopo sia la nomina ad arcivescovo che
quella a vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana. Un nome caro al
Papa, che non a caso lo ha voluto appena un mese fa come membro della
Congregazione per i Vescovi. Ad Arezzo aveva anche compiuto la visita
pastorale, parrocchia per parrocchia, non completata per il trasferimento a
Perugia.
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