FRANCESCO DONATI FAENZA. Un vasto
territorio colpito da esondazioni, allagamenti a macchia di leopardo, con ponti
pericolanti, strade chiuse e situazioni che da risanare diventano davvero
complicate. Il violento nubifragio della notte scorsa ha gonfiato fiumi e
torrenti, che nella mattinata non hanno retto all’onda d’urto delle acque e
hanno tracimato invadendo campi, strade, case, mettendo a rischio la
popolazione e scatenando il panico. Faenza, Riolo Terme, Brisighella, Casola
Valsenio i comuni più devastati. Coinvolti i bacini del Santerno
(nell’Imolese), del Senio, della Sintria, del Lamone e del Marzeno con i
rispettivi affluenti, più o meno grandi. Ha retto (a fatica) la zona a valle
della via Emilia, ma a monte è stato un disastro. A Faenza a differenza dei
comuni montani, non c’è sta alcuna tracimazione, ma si è ripresentato il
fenomeno dei rigurgiti dalle fogne. L’acqua del Lamone si è infiltrata nelle
condotte di scarico e ha fatto il percorso inverso, uscendo per le strade.
Risultato: allagamenti in via Lapi, via De Gasperi, via Silvio Pellico, via
Della Valle, via Filanda Vecchia e in pratica in tutte le zone basse della città.
Tanti faentini hanno assistito passivamente e impotenti al crescere dei flussi,
e alla devastazione delle loro cantine, dei garage, dei piani terra delle
abitazioni. Un disastro annunciato anche da un’auto della Polizia Municipale
con altoparlante che è passata ad avvisare la popolazione. Poco dopo le 9 era
il sindaco Giovanni Malpezzi a diramare un’allerta su Facebook: «Attenzione: le
incessanti piogge hanno fatto salire pericolosamente i livelli idrometrici del
fiume Lamone. I sindaci di Marradi e Brisighella segnalano l’arrivo di una
rilevante piena, superiore a quelle
registrate
negli ultimi anni. A Faenza dovrebbe arrivare fra circa 2 ore. Invito tutti
coloro che abitano o hanno attività in zone vicine all’alveo di predisporre
ogni misura per limitare eventuali danni da allagamenti. Auspico comunque che
la portata del fiume sia capace di contenere questa piena improvvisa e non ci
sia bisogno di intervenire. grazie». Invece via San Martino dopo poco è stata
chiusa per infiltrazioni sotto la strada, all’altezza del tiro al piattello.
Salendo verso Marzeno sono iniziate le esondazioni. Nella frazione lo
straripamento è avvenuto in via Moronico. Sono morti animali, altri sono
dispersi e vagano per i campi o per le strade: due cavalli annaspano in un
campo con l’acqua alla pancia, cani impauriti vagano perfino in centro a
Faenza. I pesci arrivano direttamente nelle cucine delle abitazioni di
campagna. Distrutti gli orti degli anziani entro gli argini del Lamone. In via
Uccellina acqua e fango invadono le coltivazioni. Agricoltura danneggiata anche
a Rivalta. Verso le 8.35 lo straripamento del Lamone a Fognano, a Castellina e
Campiume dove una coltivazione di kiwi di almeno un ettaro è sommersa.
Conseguenze anche per i residenti lungo il rio Cosina, straripato e giunto fino
nelle abitazioni. Il Senio comincia a fuoriuscire a Borgo Rivola intorno alle
9, in via Caduti di Crivellari, all’altezza del ponte, completamente tappato
dai detriti. Poco più a valle nella frazione di Isola l’acqua invade via
Trinzano distruggendo le ampie coltivazioni di ortaggi in serra (zucchine e
melanzane) di due aziende. A casa Pozzi alle 15 del pomeriggio ci sono ancora 2
metri di melma nelle cantine. Invasi dal fiume di fango anche gli stabilimenti
per la lavorazione. Poderi alluvionati si incontrano lungo le vie Rio Ferrato,
via Bertozzi, via rio Basino. A Riolo danni anche nei pressi del B&B La
casa delle Rondini. Proprio nella zona di Isola vicino alle serre, il caso del
salvataggio di una donna con una bambina che stanno cercando di allontanarsi in
auto dall’abitazione circondata dalle acque.
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