Sequestrati 500 grammi di
'erba' già pronta da fumare, numerose piantine in avanzato stato di maturazione
e tanti altri oggetti per la coltivazione e il consumo, oltre ai classici
bilancini. E' il risultato di un'operazione dei militari dell'Arma, illustrata
nel corso di una conferenza stampa dal comandante della Compagnia di Faenza, il
capitano Cristiano Marella.
Domenica 21 giugno,
alle 18.30, al parco Ugonia di Brisighella, i Carabinieri della locale stazione che
erano usciti in servizio di pattugliamento hanno notato due giovani uomini, che
seduti su una panchina confezionavano uno spinello. Si tratta di un 35enne di
Forlì, di professione muratore, e di un infermiere
31enne di Medolla (Modena). Dopo la perquisizione personale i militari
dell'Arma hanno appurato che il forlivese aveva consegnato al modenese alcuni
semi di marijuana confezionati in bustine di cellophane, accompagnate dalla
trascrizione di strani nomi attestanti le differenti qualità. Scattate così le
perquisizioni, a casa del forlivese sono state trovate tre piante in crescita
all’interno di una serra costruita artigianalmente con pannelli di polistirolo
e completa di ventilatore, umidificatore, luce ultravioletta e timer per
l’accensione e spegnimento dei diversi dispositivi elettronici, oltre a 15
grammi di marijuana nascosti in cucina dietro la macchinetta del caffè. Nell’abitazione
del modenese, invece, è stato trovato un vero e proprio “laboratorio” per la
coltivazione domestica: comuni armadi in legno appositamente “trasformati” in
serre, contenenti cinque piante di marijuana, tutte più che floride. gli armadi
erano attrezzati con ventilatori, aspiratori, lampade a led, igrometri e timer. Altre piante erano
addirittura state “appese” ad essiccare sopra uno stendino per i panni. Alla
fine della perquisizione in casa del modenese, il numero di piantine
sequestrate è dunque salito ad undici. Il peso totale del “prodotto” già pronto
all’uso trovato dai Carabinieri tra le due abitazioni è stato di quasi
due chili, di cui 500 grammi di marijuana pronta per essere fumata, in parte
chiusa ermeticamente in contenitori di vetro. I due, entrambi incensurati, sono
stati arrestati in flagranza per “coltivazione
e detenzione illegale di sostanze stupefacenti”, quindi portati
in carcere a Ravenna. Davanti al Gip Rossella Materia si sono difesi sostenendo
che si trattava di coltivazione destinata ad uso personale, ma la loro
versione, seppure ininfluente per scagionarli dalle accuse, non ha convinto
l’autorità giudiziaria. Dopo la convalida, il forlivese è stato scarcerato,
mentre per il modenese sono stati disposti gli arresti domiciliari. Ora i
Carabinieri hanno iniziato le indagini per capire come mai i due, che non
avevano alcun contatto con Brisighella, si erano dati appuntamento proprio
nella cittadina collinare.
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