venerdì 26 giugno 2015

LE ROTONDE DI FAENZA



Tratto dalla Voce di Ravenna - Nei miei itinerari sovente mi trovo a lambire il comprensorio di Faenza, le colline faentine sono ancora splendide (che il buon Dio le preservi dalle nostre follie). Anche questa cittadina, come accade in tutta la Romagna, fa scelte discutibili nell'arredo al centro delle rotonde spartitraffico: sculture bizzarre, brutture cubiste, scimmioni e capodogli... a volte vi lasciano le erbacee e forse è la cosa migliore visto il cattivo gusto di chi prende certe decisioni. Se proprio non sanno cosa piazzarci perché non mettono qualche Caverà visto che siamo in Romagna? Fa così schifo un po' di tradizione? Proprio alle porte di Faenza nella prima rotonda di "benvenuto" c'è una balena nera e una sagoma che la traina con una fune agganciata al muso: qualcuno può spiegarmi cosa  significa? Perché non arrivo a capirlo (non sarò l’unico); qualche buontempone su quella fune ci aveva appeso mutande e calzini. Mentre nell'ultima rotonda in direzione Brisighella hanno messo il Passatore con lo schioppo a trombane. Il Passatore? Trovo quel faccione con cappellaccio a presiedere sodalizi di ogni tipo, mentre una demagogia storica di 160 anni ha eletto quel brigante a romantico Robin Hood ottocentesco che prendeva ai ricchi per dare ai poveri... un mito bugiardo. Altro che "passator cortese"... definirlo un tipaccio è riduttivo, era un Delinquente con la "D", basta sfogliare qualche biografia per restare allibiti dalle nefandezze compiute. Addirittura è stato scelto come ambasciatore del "consorzio vmi di Romagna"; il Sangiovese e l'Albana meritavano di meglio di un bandito come "testimonial". Perché si continua a celebrare quel pessimo esempio come simbolo della Romagna? Cosa rispondiamo alla domanda di qualche non-romagnolo: "chi era quel vostro Passatore? Un patriota del Risorginento?". Fabio Baldrati-Ravenna



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