Sabato 26 settembre 2015, alle 16.30 al Museo Civico
di Scienze Naturali, via Medaglie d’Oro n. 51 è stato presentato: “Il vetro di pietra. Il lapis speculari nel mondo romano
dall’estrazione all’uso. a
cura di
Chiara Guarnieri (Soprintendenza
Archeologia dell’Emilia-Romagna). Diafano come il ghiaccio,
trasparente come l’aria, lapis
duritia marmoris, candidus
atque translucens, per citare la Naturalis Historia diPlinio, il lapis specularis è un
minerale affascinante. Derivato del gesso, si sfoglia in strati abbastanza
sottili da far passare la luce ed è stato ampiamente usato dai Romani
soprattutto come vetro per finestre. Tra le varie miniere di lapis del mondo antico, Plinio
cita anche quelle situate poco lontano da Bologna, recentemente identificate
nell’area della Vena del Gesso Romagnola, vicino a Brisighella (RA). Qui è stata
individuata la cosiddetta ‘Grotta della
Lucerna’, una cavità naturale che fu oggetto in età romana di estrazione
del lapis, e a poca distanza, in località Ca`Carnè, un piccolo edificio del I
sec.d.C. funzionale alla vicina cava di lapis
specularis. A questo straordinario minerale è stato dedicato il
convegno internazionale ‘Il vetro di pietra. Illapis specularis nel mondo romano dall’estrazione
all’uso’ (Faenza, 26-27 settembre 2013) di cui questo volume pubblica gli atti.
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